A voler essere cattivi, verrebbe da dire che la regione Liguria è tornata zona gialla proprio in coincidenza dell’inizio del Festival di Sanremo. Lo ha ricordato anche il sindaco della cittadina durante la conferenza stampa di apertura della manifestazione, quanto il Festival sia un indotto commerciale che porta soldi alla città, dagli alberghi ai ristoranti. Sarà comunque un festival a metà, senza spettatori, come giusto, visto che teatri, cinema e sale da concerti restano chiusi da un anno ormai. Sarà davvero, come ha commentato Amadeus, che “la musica torna protagonista?”.
La musica, quella vera, quella dal vivo, non è la stessa cosa senza un pubblico davanti all’artista, il pubblico rappresenta il 50% dello spettacolo, la comunione e lo scambio di vibrazioni che si creano tra l’artista e lo spettatore sono qualcosa dei magico e di unico che rendono il concerto ben altro di una fredda rassegna televisiva.
Amadeus dice che “Sanremo non può cambiare il mondo”, che è ben consapevole dei disagi di migliaia di persone che non si possono più esibire, però davanti alla domanda precisa al proposito che il Festival di Sanremo abbia un peso anche politico (viste le forze della politica e della Rai che lo circondano) e quindi potrebbe esercitare una qualche forma di pressione, non si sbilancia, neanche quando gli chiediamo se prevedono di istituire con i ricavati del Festival un fondo per tutti i lavoratori disoccupati.
Risponde rivelando un piccolo scoop, dicendo che sabato sera si esibirà Umberto Tozzi con la sua band e che darà ai suoi musicisti tutto il compenso previsto e così faranno anche altri. Non è molto. Dice anche che proprio Sanremo darà la possibilità di lavorare a tanti tecnici e operatori dello spettacolo e questo non si può contestare. Ma poi pensiamo che un ospite come Ibrahimovic che nulla centra con la musica pare abbia un compenso di 250mila euro.
E proprio nello stesso giorno in cui Francesco De Gregori scrive un articolo su La Repubblica denunciando proprio questa situazione: “l’assenza di musica significa mancanza di lavoro per tantissime persone (…) È incredibile come molta gente che pure va ai concerti non si renda conto della macchina organizzativa che ci sta dietro. Produciamo lavoro, ricchezza e reddito, siamo ottimi contribuenti a tutti i livelli. Vorrei anche aggiungere che non abbiamo grandi contributi governativi, al contrario di cinema e teatro”. Ecco questo è il quadro che Sanremo pur con tutte le ottime intenzioni (ad esempio un cast di artisti davvero notevole come raramente si è visto, come ha sottolineato ironicamente anche Fiorello: “Nessuno si può lamentare del cast.
Amadeus è riuscito a mettere insieme Willie Peyote e Orietta Berti. È come se in un Governo ci fossero Lega e Pd, impensabile”) lascerà aperto. Per Amadeus sarà un “Festival storico, non solo per la pandemia ma anche per la forza della musica e delle emozioni che procurerà” insistendo che la gente davanti a tanti disastri provocati dalla pandemia abbia “bisogno di cinque giorni di rilassamento e serenità”. Lo vogliamo sperare davvero.