DA LONDRAIl primo ministro britannico, Boris Johnson, ha annunciato che la revoca delle restrizioni legate alla pandemia in Gran Bretagna slitterà di quattro settimane, fino al 19 luglio. La data, da molti ribattezzata “il giorno dell’indipendenza”, è stata posticipata su consiglio degli scienziati della Public Health England (Phe), preoccupati per la recente veloce diffusione della variante Delta. Più contagiosa di altre, la variante Delta apparsa inizialmente in India è ormai dominante e pervasiva nel Regno Unito



Dopo un avvio alquanto disastroso nell’arginare l’epidemia da Covid-19, i conservatori si erano distinti per aver perseverato con tenacia e pragmatismo british in un lungo lockdown invernale. Questo è stato anche accompagnato da un’efficace e veloce campagna di vaccinazione che ha portato all’inoculazione di più di 70 milioni di vaccini in tutta la Gran Bretagna, con l’80% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose.



Questo aveva permesso al governo di poter gradualmente rimuovere le restrizioni anti-coronavirus. Tuttavia, con la nuova variante, abbiamo assistito ad un recente rimbalzo dei contagi: si registrano 42.323 casi della variante Delta, pari ad un aumento del 240% rispetto alla precedente settimana.

La cattiva notizia, per quanto riguarda la salute della popolazione, secondo Phe, è che i vaccini Pfizer e AstraZeneca, senza il secondo richiamo, sembrerebbero essere poco efficaci contro la variante Delta. L’ospedalizzazione sta incrementando, seppur leggermente, ma essendo il fenomeno esponenziale potrebbe creare problemi sulla pressione del sistema sanitario nazionale.



A tutto questo si somma la crisi economica e politica. Secondo Kate Nicholls, il rappresentate dei pub, bar e ristoranti, il prolungamento delle restrizioni anti-Covid produrrebbe una perdita di 3 miliardi di sterline nelle vendite. Le categorie che rappresentano le discoteche annunciano scontri legali a fronte di ingenti investimenti effettuati nella convinzione che fra qualche giorno il governo avrebbe tolto i divieti, per non pensare alle centinaia di matrimoni cancellati. In sintesi, il settore del turismo, su cui questo governo aveva scommesso, rischierebbe il collasso.

A tutto questo si aggiunge la voce dell’opposizione che dichiara “patetica” la politica sul controllo dei confini britannici, ritenuta dal leader dei laburisti, Keir Starmer, confusa e ambigua, pertanto responsabile per la diffusione della variante Delta, e quindi per il prolungamento del lockdown. Ma lo schiaffo politico che rimbomba di più è quello di Sir Lindsay Hoyle, lo speaker della camera dei comuni del Regno Unito, che accusa Downing Street di averlo indotto in errore per quanto riguarda le tempistiche del governo nel decidere il rinvio dell’ultimo stadio della “road map”, ovvero il giorno della liberazione per i sudditi di sua maestà. 

Inoltre, molti parlamentari conservatori accusano Johnson di aver perso la testa dopo aver appreso dal ministro della Salute Edward Argar che le restrizioni anti-pandemia potrebbero essere prolungate anche oltre il 19 luglio, nonostante il primo ministro abbia escluso durante la conferenza questa possibilità.  

Insomma un primo ministro completamente trasformato rispetto a quello che abbiamo conosciuto nei primi mesi della prima ondata. Oggi è un primo ministro che ascolta gli scienziati e li fa parlare, preoccupandosi di meno delle difficoltà economiche-politiche e di più della salute dei suoi concittadini.  

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