MINNEAPOLIS – Del clima polare che in questi giorni di Natale ha surgelato quasi tutti gli Stati Uniti si potrebbe scrivere per riderci su o per piangere. Il tempo atmosferico come la vita: bellezza e drammaticità che si rincorrono, si sovrappongono, prevalgono l’una sull’altra. La neve è di una bellezza invincibile e il freddo sigilla e preserva quel mondo magico che la neve crea. Ma neve e gelo portano con sé anche tante insidie.
Migliaia e migliaia di voli cancellati con decine e decine di migliaia di “passeggeri senza passaggio” che si sono ritrovati inopinatamente a trascorrere Natale e Santo Stefano (che by the way qui è un giorno qualsiasi) tra sale di attesa e corridoi di aeroporti grandi e piccoli, affannandosi da un gate all’altro come pastori (e pecore) erranti senza stella cometa a far loro da guida, nella speranza (per lo più vana) di riuscire a salire su qualcosa che volasse verso quella che nei loro sogni natalizi sarebbe stata la meta di questi giorni di festività: una casa col caminetto acceso, una bella tavola imbandita, circondati da persone care con albero e magari pure il presepe a rallegrare la scena. Altroché il carnaio di un aeroporto imbellito da una quantità di “alberi” fatti di valigie ammucchiate a casaccio l’una sull’altra…
In America ci sono posti dove si sa che d’inverno fa freddo, e ci sono posti dove si sa che freddo non lo fa praticamente mai, come per esempio in Florida o in Texas. Bene, anche ampie aree di Florida e Texas stanno sperimentando l’ebbrezza, o meglio il brivido degli zero gradi (centigradi), che potrebbe non sembrare granché, ma che in realtà costituisce un serio problema se vivi in una casa dove il riscaldamento non c’è proprio. Noi invece che viviamo in una terra di questo Paese dove se non ami il freddo fai meglio a trasferirti altrove, continuiamo a sperimentare l’ebbrezza (il brivido) degli zero gradi Fahrenheit. Che tradotto in centigradi sarebbe un bel 18 sotto zero.
Ma in questi giorni siamo andati ben oltre, registrando un significativo -15°F, pari a -26°C, per non parlare del cosiddetto wind chill, cioè quando tira vento si arriva ad un freddo percepito di -40°C, ed è molto meglio stare chiusi in casa. Arriva il Winter Warning Advisory a mettere tutti in guardia: le scuole chiudono e si cerca di evitare di mettersi in viaggio o anche semplicemente di mettere il naso fuori dalla porta.
Per stare qua bisogna proprio che neve e freddo li ami e comunque ci sono giorni – come questi – in cui il tuo amore viene seriamente messo alla prova. Alla prova vengono anche messe tutte le cose che ti sei dimenticato di portar via dal garage (che non è riscaldato come la casa): bottiglie, lattine… che quando il termometro scende in picchiata attaccano ad esplodere come mortaretti.
Ma, come dicevo in apertura, il tempo atmosferico è un po’ come la vita: può scorrere nella tranquillità scontata della sua quiete o, nei suoi momenti più intensi, può travolgerci con la sua bellezza, il suo fascino, ma anche con la sua drammaticità. Gioia e dolore. Vedere una città di 300mila abitanti come Buffalo nello Stato di New York sepolta da un metro e mezzo di neve ci fa sognare con le sue immagini magiche, da fiaba nordica, ma porta con sé anche il pesante fardello di almeno 30 vite perdute tragicamente. Almeno trenta e forse di più sepolte dalla neve, tra chi non ha potuto resistere al freddo nella casa rimasta senza corrente elettrica, chi si è arreso sul marciapiede a due passi da un rifugio sicuro, e chi è rimasto bloccato al volante di un’auto che ad un certo punto non ce l’ha fatta più ad andare avanti ed è progressivamente affondata nella neve con i suoi passeggeri rattrappiti dal freddo.
Così è il mistero della vita, a wonderful, mysterious gift.
Happy New Year!
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.