Il ballottaggio di martedì 6 dicembre in Georgia, vinto con un margine di circa 3 punti percentuali dal candidato democratico, il pastore battista Raphael Warnock, ha reso dopo un mese dalle Midterm finalmente chiara la composizione del nuovo parlamento Usa, che resterà in carica per i prossimi due anni.

Il Senato, che vede due rappresentanti eletti per ogni Stato, è controllato dal partito democratico con 51 senatori contro 49 repubblicani; questo grazie alla vittoria democratica, seppur di misura, in alcune delle sfide più importanti: Pennsylvania, Nevada e, appunto, Georgia. Il controllo della Camera dei rappresentanti è invece stato preso dal partito repubblicano, che ha vinto 222 seggi contro i 213 democratici: decisiva l’onda repubblicana in Florida e Ohio e le vittorie di candidati repubblicani moderati in alcuni seggi della California e dello Stato di New York.



È in particolare da sottolineare lo scarso risultato di molti dei candidati portati dall’ex presidente Donald Trump, che hanno perso quasi tutte le sfide nei seggi in bilico: basti notare che in Georgia il governatore repubblicano in carica è stato confermato con 8 punti di vantaggio sulla sfidante, mentre il candidato senatore sostenuto da Trump, l’ex giocatore di football Hershel Walker, ha perso. Similmente in Nevada, la polemica di Trump contro l’ex candidato alla Casa Bianca McCain, che in Nevada è una specie di eroe nazionale e la cui famiglia è molto influente, ha portato alla sconfitta del candidato da lui sostenuto, cui è mancato il supporto, anche finanziario, di diversi repubblicani storici.



Quelle elettorali non sono le uniche brutte notizie dell’ultimo mese per il tycoon: ha destato scalpore e dure critiche anche dalla maggioranza dei repubblicani la cena da lui ospitata nella sua villa di Mar a Lago con il rapper Kanye West, che ultimamente è stato protagonista di dichiarazioni antisemite, e il blogger Nick Fuentes, che viene considerato un suprematista bianco.

Anche sul lato giudiziario le notizie che arrivano per l’ex presidente sono solo cattive: la Trump Organization, holding di famiglia protagonista di importanti investimenti, è stata condannata per frode fiscale, sembra in relazione a pagamenti non dichiarati nei confronti di alcuni manager, mentre è stata ritenuta lecita la richiesta della commissione parlamentare di pubblicare le dichiarazioni dei redditi dell’ex presidente.



Infine, la commissione parlamentare di indagine sui fatti del 6 gennaio sta procedendo all’analisi delle testimonianze ottenute, e potrebbe a breve chiedere l’incriminazione di Trump per sedizione.

Quanto sopra sta indubbiamente intaccando l’immagine vincente dell’ex presidente, che nei sondaggi sulle prossime primarie repubblicane sembra in diversi stati importanti dietro Ron DeSantis, popolarissimo governatore della Florida, appena confermato dopo una vittoria con circa 20 punti di margine; tali risultati vanno presi con cautela, considerando che molti dei contendenti non hanno ancora annunciato in via ufficiale la discesa in campo. Attenzione, tuttavia, a dare per morto l’ex presidente: ha dimostrato di aver sempre assi nella manica da giocare e sicuramente ha uno zoccolo duro di sostenitori che non è intenzionato a mollarlo.

In campo democratico invece Biden si gode quella che, se non è una vittoria, sicuramente non è una sconfitta, specialmente considerando che spesso il presidente in carica viene sconfitto alle elezioni di metà mandato. Biden non ha ancora sciolto la riserva sulla sua ricandidatura, ma non si vedono reali alternative in campo democratico: se le sue condizioni di salute reggono – in diverse occasioni è apparso spaesato e nelle dichiarazioni alla stampa non dice mai nulla che non sia stato predisposto dal suo staff – sarà candidato per il secondo quadriennio. Nonostante la sua popolarità piuttosto bassa, i primissimi sondaggi lo darebbero in un ipotetico match davanti a Trump, ma dietro a DeSantis.

Come in ogni competizione elettorale americana le sorprese sono dietro l’angolo, i sondaggi sono fatti per essere smentiti e nuove stelle sono pronte a brillare: gli appassionati di politica avranno sicuramente pane per i loro denti.

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