Sic transit gloria mundi. Rudy Giuliani radiato dall’albo degli avvocati. L’uomo che a metà degli anni 90 ribaltò New York come un calzino trasformando la Grande Mela da marcia a risplendente come una nuova Disneyland, ridotto alla caricatura di se stesso e punito severamente dalla Corte Suprema dello Stato di New York per il suo ruolo nei tentativi di interferenza nelle elezioni presidenziali del 2020. Tutto per amore di Donald Trump e per amore proprio.



Solo che Trump continua a cavarsela, i suoi paladini no. La pronuncia della Corte Suprema sulla immunità rispetto ad “atti ufficiali” compiuti nell’esercizio della sua attività come presidente, per quanto confusa e vaga nella sua area di applicazione, ne è l’ennesima riprova. Questa sull’immunità presidenziale poi costituisce una assoluta novità storica che in verità lascia perplessa la destra quanto la sinistra. in ogni caso oggi come oggi costituisce un bel salvagente per Trump. Ma a Trump, dicevo, siamo abituati.



Invece la parabola di Giuliani mi colpisce molto di più, probabilmente perché arrivai a New York che era stato appena eletto sindaco, lui, repubblicano, in territorio totalmente democratico. Votato per meriti speciali come uomo di legge e di ordine che aveva inferto colpi mortali al crimine organizzato. Dal 1994 al 2001, Rudy Giuliani ripulì New York rendendola – quasi impossibile a crederci – una delle città più sicure del mondo e facendone rifiorire il business con una drastica semplificazione dei sistemi di rilascio delle licenze commerciali e mille altre cose. Scatenando così un’ondata di turismo mai vista prima.



Ho avuto occasione di incontrarlo proprio in quegli anni, quando con il presidente della regione Lombardia Formigoni in visita, mi venne chiesto di fare da interprete. Rimasi a bocca aperta ad ascoltare quel sindaco dalle origini toscane descrivere il sistema di controllo di gestione del crimine che i suoi uomini avevano ideato e realizzato e che lui conosceva a menadito seguendone sistematicamente i progressi. E non va dimenticata la sua presenza coraggiosa e attiva a Ground Zero. E poi? E poi un divorzio, un cancro alla prostata, una mezza idea di mettersi in corsa per le presidenziali… E poi? E poi chissà cosa gli è scattato in testa. Una trasformazione repentina ed apparentemente inspiegabile. Dapprima strana, poi perfino ripugnante, qualcosa alla Doctor Jekyll e Mister Hyde.

Peccato che anche un uomo di valore possa finire così. Sic transit

God Bless America!

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