Diary of a Quarantine è un reportage e documentario che è stato realizzato dal giornalista francese Sebastien Le Belzic, nelle scorse settimane. Il lavoro del collega d’oltralpe, che ha fatto in breve tempo il giro del web, racconta la vita in quarantena in Cina, precisamente a Pechino, durante il picco dell’epidemia da coronavirus avvenuto negli scorsi mesi. La situazione da quelle parti è notevolmente migliorata, e nelle ultime 24 ore sono stati registrati solamente nuovi undici casi, di cui 7 “di ritorno”. Ma fino a non troppo tempo fa, nella metropoli di Wuhan e non solo, si viveva come in un film dell’apocalisse. Oggi il documentario verrà mostrato in parte, e nel contempo, commentato, in occasione della puntata in onda dalle ore 16:40 di “ItaliaSì”, show di Rai Uno condotto come ogni sabato da Marco Liorni. Una puntata “speciale” quella di oggi, che verrà incentrata sull’emergenza coronavirus, e sulla pandemia di questi giorni.
DIARY OF A QUARANTINE: COSI’ LA CINA HA SCONFITTO IL CORONAVIRUS
Sébastien Le Belzic è un giornalista francese che vive da ben 15 anni Pechino. Numerosi i lavori realizzati negli ultimi tempi, fra cui un documentario sulle violenze nelle Filippine per i tedeschi della Zdf, quindi “Cina: la scomparsa dei miliardari” e “Pechino, la caccia ai poveri”. Oltre al lavoro di giornalista ed editorialista che svolge per Le Monde, JDD, L’Express, e l’Europe1, Le Belzic è anche un professore universitario presso Shantou University e la Baptist University di Hong Kong, ed ha scritto numerosi romanzi. L’ultimo lavoro, come detto sopra, ha l’obiettivo di raccontare con la forza che solo le immagini hanno, come si è vissuto negli scorsi giorni in Cina, e nel contempo, come hanno fatto i cinesi ad avere la meglio sul coronavirus, sconfiggendo la terribile epidemia da covid-19. Un reportage che racconta la quarantena, il cibo che deve essere per forza di cose razionato, le farmacie chiuse e le consegne a domicilio.
DIARY OF A QUARANTINE: LE GUARDIE ARMATE, L’APP INVASIVA, IL DESERTO…
Il documentario mostra inoltre le glaciali quanto surreali immagini di Piazza Tienanmen deserta, così come di altri luoghi simboli della megalopoli cinese, come ad esempio la Città Proibita, meta di milioni di persone ogni anno. Una Pechino in lockdown come si dice in gergo, dove comanda senza troppi “se” senza troppi “ma”, il Pcc, il Partito Comunista Cinese, ultima realtà di questo tipo ancora in vigore al mondo. Ordine e strette regole grazie anche all’aiuto delle guardie sul campo, con nessuna persona che entra, e nessuno che esce, salvo qualche rara eccezione. Il collega francese mostra come i cinesi siano controllati tramite un’apposita app per smartphone, in barba alla privacy, che aggiorna in tempo reale sui casi di infetti, i deceduti, e dove questi si trovano, quindi, a quale distanza sono dislocati rispetto a noi. Il reportage, realizzato per la televisione francotedesca Arte, dura in totale 36 minuti, e deve essere da monito su come potremmo passare i prossimi giorni nel caso in cui non rispettassimo le misure restrittive poste in atto dal governo.