Federico Scotta, che ha scontato la sua condanna a 11 anni di carcere per pedofilia, parla a “La Vita in Diretta” dei Diavoli della bassa modenese e della riapertura del suo processo. «Sono stati anni durissimi, è il reato più infamante che esista e io li ho vissuti sapendo di essere innocente». L’uomo ha raccontato dei tre figli che gli sono stati portati via. «La mia vita è andata in pezzi. Ho perso tutto». Federico Scotta non ha mai saputo dove fossero finiti i suoi figli. I grandi accusatori erano i bambini, i cui racconti non hanno mai trovato riscontri. «Fecero dei racconti su di me, ma io non li conoscevo, così come non conoscevo gli altri imputati». Presente in studio anche l’avvocato Patrizia Micai: «I processi sono stati molto complicati. Non ci sono stati elementi concreti». Anche una donna, Roberta, non ha più rivisto i suoi figli, nonostante l’assoluzione dall’accusa di abusi e riti satanici. «Mi sono trovata gli assistenti sociali a casa. Loro sono convinti che io sia colpevole. Hanno sbagliato gli assistenti sociali. Voglio che loro mi guardino in faccia, io sono innocente». Federico Scotta ha perso anche sua moglie: «Si è separata da me. È giusto che si sia rifatta una vita». Ora spera di essere giudicato innocente per poter cercare i suoi figli: «Sono stati adottati, ma spero che possano riavvicinarsi». (agg. di Silvana Palazzo)



FEDERICO SCOTTA, VIA A PROCESSO DI REVISIONE

Pedofilia e riti satanici, nuovi sviluppi sui Diavoli della bassa modenese: la prima udienza del processo di revisione, in programma presso la Corte d’Appello di Ancona, era prevista per lunedì 2’ maggio 2019 ma è stata rinviata al 10 ottobre prossimo. Ci riferiamo al caso di Federico Scotta, in carcere da 11 anni con l’accusa di pedofilia: «Spero venga fatta giustizia, io in galera da innocente», la denuncia del padre di tre figli ritenuto coinvolto nello scandalo della setta satanica e dei riti pedofili. Il processo riguarda i genitori di 16 bambini allontanati per sempre dalle loro famiglie negli anni Novanta per via di accuse pesantissime e sarà Scotta il primo ad essere ascoltato dai giudici il 10 ottobre: «E’ stata rinviata per l’acquisizione di documenti, in particolare del fascicolo del Tribunale di Modena, della Corte d’Appello e della Cassazione relativi alla sentenza da revisionare», ha spiegato l’avvocato Patrizia Micai ai microfoni de Il Resto del Carlino.



DIAVOLI BASSA MODENESE, LE PAROLE DI FEDERICO SCOTTA

Federico Scotta ha trascorso 11 anni in carcere, con i suoi figli che all’epoca dei fatti avevano 3 anni, sei mesi e qualche giorno di vita: «L’ultima era ancora in sala parto, era appena nata». E spiega: «Dicevano che veniva montata una ghigliottina dove alle 4 di pomeriggio i bambini venivano uccisi. Un’altra aveva raccontato di aver ucciso e poi bevuto il sangue. Ma come fa un bambino ad arrivare a dire certe cose?». 24 assoluzioni e 15 condanne in processi che vertevano esclusivamente sulle dichiarazioni dei piccoli, senza delle solide prove a supporto: «Forse sono stati suggestionati, nel senso che questi bambini, per dire determinate cose, il modo in cui veniva interrogati… Se poni ad un bambino la domanda in un certo modo, ottieni la risposta che vuoi», riporta Fanpage.

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