Il diavolo della Tasmania starebbe scomparendo per via di un cancro, e ciò potrebbe influenzare la genetica evolutiva del quoll dalla coda maculata, specie predatrice subordinata, conosciuta soprattutto con il nome di gatto marsupiale originario dell’Australia. Come riferisce l’agenzia Agi attraverso il proprio portale, a rendere pubblica tale situazione è stata una ricerca su Nature Ecology & Evolution. A livello globale si sta registrando un vero e proprio declino del diavolo della Tasmania, e sta causando degli effetti ecologici a cascata, a cominciare da una riduzione della competizione e dall’aumento nell’ecosistema dell’attività dei predatori di fascia media subito dopo il diavolo della Tasmania, noti anche come mesopredatori. Un cancro infettivo trasmissibile sta sterminando la specie, e si tratta precisamente del tumore facciale del diavolo detto anche DFTB.



A raccogliere i dati sono stati Andrew Storfer, dell’Università statale di Washington e i suoi colleghi, che hanno cercato delle prove della “variazione genetica e della selezione naturale associate a differenze nella prevalenza della DFTD e nella posizione geografica”, come specifica ancora l’Agi. E ancora: “Gli scienziati hanno scoperto che i quoll in aree con una prevalenza simile di DFTD erano geneticamente più simili rispetto a quelli situati in aree con una diversa distribuzione di DFTD e, quindi, di densità di popolazione di diavolo della Tasmania, il che potrebbe indicare una dispersione selettiva o una selezione che agisce contro individui provenienti da ambienti diversi”.



DIAVOLO DELLA TASMANIA VERSO L’ESTINZIONE: SELEZIONE CHE AGISCE SUI GENI MUSCOLARI

La squadra di scienziati ha infine dimostrato anche l’esistenza di una selezione che agirebbe sui geni che si occupano dello sviluppo muscolare, ma anche il comportamento alimentare, la locomozione, collegate a delle differenze nella prevalenza della DFTD, e alle densità di popolazione del diavolo.

Stando a quanto spiegato dagli autori nel loro studio, tutti questi tratti potrebbero essere coinvolti nella competizione tra quaglie e diavoli, di conseguenza influirebbero in modo diverso quando il numero dei diavoli della Tasmania diminuisce. I ricercatori fanno infine sapere che il loro approccio di “genomica del paesaggio comunitario” può essere utile per avere una maggiore comprensione delle conseguenze evolutive legate al declino dei predatori a livello globale.