Si è tenuto nelle scorse ore il confronto fra J.D. Vance e Tim Walz, rispettivamente i candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti per le elezioni del mese prossimo. Il primo è il numero due di Donald Trump, quindi del partito Repubblicano, mentre il secondo è il vice di Kamala Harris, Democratici. Un confronto che, come sottolineato da RaiNews, è stato molto civile, nulla a che vedere con i recenti dibattiti televisivi Trump-Biden e Trump-Harris.



Negli studi della CBS Vance e Walz hanno affrontato tantissimi argomenti, senza che uno dei due abbia realmente svettato sull’altro, e non sono mancate le frecciatine reciproche ma comunque sempre entro un certo limite. Ad esempio il repubblicano ha accusato la Harris di aver dato troppa libertà ai cartelli della droga messicani, mentre per Walz Donald Trump è un candidato troppo anziano.



VANCE WALZ, DAL MEDIORIENTE ALL’IMMIGRAZIONE

Al di là di qualche colpo basso, il confronto fra Vance e Walz è stato molto sui contenuti, a cominciare dalla guerra in Medioriente, con Vance che ha fatto sapere che gli Stati Uniti sono a fianco di Israele, mentre Walz ha risposto cercando di screditare Trump come leader. Altro tema caldo è stato quello dell’immigrazione, uno dei punti su cui verte maggiormente la campagna elettorale dei repubblicani.

E per Walz, infatti, gli Stati Uniti stanno vivendo una vera e propria crisi, che ha favorito l’ingresso del pericolosissimo Fentanyl fra i confini americani. Sull’aborto, invece, Walz parla di diritto umano base, dicendosi favorevole all’interruzione volontaria di gravidanza, mentre per Vance le vedute sono completamente differenti, accusando i Dem di avere una posizione “radicale” nei confronti dell’aborto, mentre lui e Trump sono “pro-famiglia”, di conseguenza sono favorevoli ai figli, sostenendo anche i trattamenti per la fertilità.



VANCE WALZ, IL CONFRONTO SULLE ARMI

Altro tema caldissimo negli studi della Cbs, quello delle armi, alla luce anche delle molteplici sparatorie avvenute oltre oceano nell’ultimo anno, soprattutto nelle scuole. Vance, anche in questo caso, punta il dito contro l’immigrazione e l’ingresso nel territorio a stelle e strisce di armi e pistole non registrate, mentre Walz ha ribadito un pensiero già espresso, ovvero, l’intenzione dei Democratici di non vietare il possesso delle armi agli americani, ma di aumentarne i controlli, cercando di proteggere le scuole.

Vance ha precisato anche che i Repubblicani vogliono continuare a tenere attivo l’Obamacare, così come già fatto da Trump durante il suo mandato, anche se l’obiettivo è quello di mettere in atto delle migliori sanitarie politiche, per poi tornare sul famoso assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, minimizzato dallo stesso candidato alla vicepresidenza repubblicana, e sottolineato invece da Walz: “Non siamo una minaccia alla democrazia”, ha puntualizzato Walz.

VANCE WALZ, I SALUTI FINALI CON LE MOGLI

Il confronto in tv fra i due politici si è concluso come da copione con i due appelli finali, a cominciare da quello del democratico, che ha voluto sottolineare chi sono i “supporters” di Kamala Harris, come Taylor Swfit ma anche Bernie Sanders e Dick Cheney, mentre Vance ha invece chiesto una “nuova direzione” e soprattutto un nuovo presidente che ha già svolto in passato questo compito, facendolo bene.

I due si sono salutati pacificamente negli studi dopo essere stati raggiunti dalle proprie mogli, per poi concludere il confronto, un siparietto senza dubbio molto più amichevole rispetto a quello accaduto circa un mese fa di questi tempi, lo scorso 10 settembre, in occasione dello scontro (più che del confronto), fra Trump e Harris: i due candidati presidenti lasciarono gli studi senza nemmeno rivolgersi lo sguardo. Come detto in apertura, nessuno dei due, Vince e Walz, è riuscito a primeggiare sull’altro, anche se il democratico ha cercato di screditare maggiormente Trump, come se Vance non fosse quasi presente negli studi. Più diretti invece gli “attacchi” del repubblicano.