Era stata dichiarata morta e ha rischiato di fare una fine orribile venendo imbalsamata nonostante fosse ancora viva. Arriva dagli Stati Uniti e più precisamente da Detroit (Michigan) una storia a tinte macabre e che per fortuna ha avuto un “happy ending”: la protagonista è la 20enne Timesha Beauchamp, una ragazza afroamericana che sin dalla nascita soffre a causa di una paralisi cerebrale ed è stata a un passo così dalla morte rimanendo per oltre due ore chiusa in una di quelle sacche destinate ai cadaveri e in attesa di essere dissanguata in obitorio per poter procedere alla sua imbalsamazione. “Questa esperienza segnerà per sempre la vita di mia figlia” ha raccontato il padre alla stampa americana, mentre la madre si è scagliata contro chi ha commesso quello che stava per essere un imperdonabile errore. Ma andiamo con ordine: a seguito di un attacco di convulsioni avuto mentre era in casa, Timesha era stata ricoverata in ospedale ma apparentemente i tentativi di rianimarla erano andati a vuoto dato che per i medici non si rilevava più alcun battito cardiaco o segnali di respirazione. Da qui la convocazione del medico legale che avrebbe avvallato la decisione del medico di turno di dichiararne la morte e non procedendo all’autopsia della 20enne.



20ENNE DICHIARATA MORTA: MA SI RISVEGLIA IN OBITORIO POCO PRIMA CHE…

Ma una sorpresa era lì ad attendere i dipendenti del “James H. Cole Home for Funerals” della città del Michigan: questi infatti prima di procedere all’operazione di imbalsamazione col dissanguamento e l’iniezione del liquido apposito hanno notato prima con orrore e poi con stupore che il petto di Timesha si muoveva e che la ragazza respirava ancora. Da lì il nuovo ricovero in ospedale dove la protagonista di questa brutta vicenda è ora in rianimazione e si teme che le due ore trascorsa chiusa in quel sacco possano aver minato definitivamente uno stato di salute già fragile. “Una esperienza devastante: qualcuno ha stabilito prima che mia figlia era morta, ma non lo era” ha detto la signora Erica Lattimore, raccontando ai giornalisti cosa ha provato quando gli infermieri dell’ospedale l’hanno contattata a casa per comunicarle che Timesha era ancora viva e respirava. Anche per questo i Beauchamp si sono rivolti a un legale per fare luce su questa scabrosa vicenda che potrebbe segnare per sempre la ragazza dal punto di vista fisico e anche psicologico anche se, stando a quanto si apprende, i paramedici e coloro che hanno preso in carico Timesha al primo ricovero affermato di aver seguito fedelmente tutte le procedure e che la 20enne non mostrava più segni di vita.

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