Diego Abatantuono in questi giorni è ‘tornato’ al cinema nel ruolo di protagonista per la primissima pellicola firmata da Gianni De Blasi – ovvero “L’ultima domenica di settembre” – che lo vede nel ruolo di uno scrittore ormai fallito che è costretto dal destino a riscoprirsi padre dopo la tragica morte della figlia e del genero in un incidente stradale: un lungo viaggio alla scoperta (e riscoperta) di sé e degli altri, che inevitabilmente si intreccia anche un pochino con la vita dell’attore milanese, come racconta lui stesso in un’intervista per il Messaggero.
A differenza del suo personaggio – però – Diego Abatantuono ci tiene a mettere in chiaro di non aver “mai pensato al suicidio” perché salvo il fatto che “i miei genitori sono morti presto” e che “sono stato tradito da qualche amico” la lunga vita che ha vissuto è stata “fortunatissima”, tanto che oggi può vantarsi di avere “una famiglia meravigliosa, amici e lavoro; e soffermandosi un attimo su quei citati tradimenti da parte degli amici ne ricorda due: “Il mio amico commercialista [che] non pagò l’Iva per fregarmi i soldi” all’inizio della carriera e un secondo “più pesante, con risvolti psicologici che mi ha fatto veramente male” e che preferisce non raccontare.
Diego Abatantuono: “Vorrei godermi un bagno al mare ma passo sempre ore a fare foto con chiunque”
Tornando poi indietro con la mente a quella lunga carriera che l’ha reso un mostro sacro della comicità cinematografica italiana, Diego Abatantuono ricorda con affetto gli anni del Derby Club in cui “c’era un’atmosfera speciale” che faceva capitare i più disparati eventi “ogni sera”; un po’ come quando sua madre – che in quel famosissimo locale dello zio faceva la guardarobiera – cacciò Renzo Arbore dicendogli “lo lasci perdere mio figlio: l’è uno scemo”.
E dal passato, la palla passa presto al presente, con Diego Abatantuono che sull’orlo dei 70 anni confessa di avere solamente due sogni: “Perdere peso per questioni di saluti, non certo estetiche” e soprattutto “poter andare a fare il bagno al mare in una spiaggia deserta” in cui non sia costretto a passare “ore a fare foto”; ma d’altro canto non è neppure disposto ad abbandonare la recitazione e il mondo del cinema sia perché lo ama profondamente, che perché – confessa – “ho una famiglia grande e smettere metterebbe un po’ in difficoltà qualcuno“.