Diego Abatantuono è tra gli ospiti della quinta puntata di “Maledetti Amici Miei“, l’irriverente programma con Alessandro Haber, Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Giovanni Veronesi e trasmesso il giovedì in prima serata su Rai2. Si tratta di un vero e proprio ritorno in tv per l’attore che in questi giorni è tornato al cinema con “Tutto il mio folle amore”, la nuova pellicola diretta da Gabriele Salvatores. Abatantuono dalle pagine di Vanity Fair si è raccontato come forse non aveva mai fatto prima parlando di vita, ma in particolare della felicità. “La felicità non è un diritto: è un colpo di culo” è una sua battuta, ma l’attore non la condivide; anzi per Abatantuono “la felicità va cercata, capita. Felicità invece è essere contento anche mentre fai le cose, mentre lavori, prendendo tutto con la giusta leggerezza” ha detto l’attore a Vanity Fair. Il concetto di felicità di Abatantuono è “ovattato” come ha raccontato lo stesso attore: “simulo la serenità, ma avendo figli e nipotine mi preoccupo per il loro futuro. Sono anni che parlo di ecologia, di riscaldamento del pianeta, e oggi il problema è diventato davvero drammatico. Eppure, è come se chi ci governa non avesse famiglia: se sei genitore, la tua felicità può consistere nel possedere cose che poi non riuscirai a far godere a chi viene dopo di te?”.
Diego Abatantuono: “il cinema è meglio farlo con allegria”
Durante la lunga intervista Diego Abatantuono parla anche di cinema e dell’ultimo film “Tutto il mio folle amore” recentemente uscito nelle sale. “Nessun film è capace di cambiare il mondo” – precisa l’attore – “soprattutto, per quanto tu ti impegni, non sai mai davvero quale sarà il risultato, se un grande successo, un titolo da Oscar, una schifezza… Insomma, il cinema è meglio farlo con allegria che con la convinzione di essere superiori: non siamo mica cardiochirurghi che salvano vite”. Parlando di successo, Abatantuono non dà importanza ai soldi, anzi racconta: ” la beneficenza maggiore io l’ho fatta con gli amici, mantenendoli. Quello è stato il mio godimento: condividere con loro e con i miei numerosissimi parenti tutto ciò che mi succedeva e le fortune. Senza una condivisione, non c’è gioia”. L’attore, infatti, proviene da una famiglia semplice e di grandi lavoratori, una famiglia che “faceva fatica”. Per questo motivo l’attore non ha alcun paura a precisare che il suo primo desiderio è quello di pagare le tasse. Da non credere, ma Abatantuono precisa: “si, le pago e lo faccio con orgoglio. Solo che quando il genio dei desideri svanisce, da me arriva l’esattore della tassa sulla salsiccia”.
Diego Abatantuono: “Il giorno in cui dirò che lascio le scene, sarò felice”
Anche Diego Abatantuono ha dei desideri più concreti come “avere una pensione adeguata e stare con le mie nipotine. L’ideale sarebbe lavorare un po’ meno e fare le cose che mi piacciono di più, assieme ai miei amici”. L’attore non nasconde che se mai dovesse lasciare le scene vivrà questa cosa con grande serenità, anche se oggi continua a lavorare perchè “in casa sono tutti giovani, e io devo guadagnare”. Parlando di social, l’attore ha raccontato di non essere uno molto attivo o attento alle mode: “ho giusto WhatsApp, con le foto delle mie nipotine. D’altra parte, la parola che mi fa più orrore al mondo è “virale”: che cazzo vuol dire, sembra una malattia. Bisogna guardarsi dalle cose che fanno tutti. Il mondo è andato avanti perché qualcuno diverso dagli altri, magari non accettato, è riuscito a far passare un concetto: i ragazzi con i capelli lunghi parlavano di pace e non di guerra, quelli che si sposano fra uomini o fra donne… Nella diversità c’è qualcosa di interessante”.