Diego Abatantuono tradisce il Milan. E già letta così fa un certo effetto per chi al comico associa inevitabilmente l’immagine di Donato Cavallo, il personaggio che in “Eccezzziunale veramente” del 1982 aveva fatto dei rossoneri una ragione di vita. Eppure Abatantuono, intervistato dal Quotidiano.net, sembra aver ormai perso lo slancio che lo ha accompagnato per decenni verso il Diavolo. Il motivo è presto detto:”Da quando non c’è più un presidente ho deciso che tifo Atalanta. Non posso mica tifare una squadra in mano a una banca o un fondo. Non vado in banca con la bandiera”. Diego dunque nostalgico dell’era Berlusconi:”Quando c’erano le famiglie importanti, essendo ricche e con possibilità, regalavano alla città e ai loro operai una squadra da tifare. Ci perdevano anche dei soldi. Adesso chiunque vuol comprare tre squadre, perché il business ti impone di fare così. Posso comprare la Roma? No, mi dia il Venezia… Come fosse la mortadella o il salame piccante. Solo che almeno gli altri che fanno questo ci mettono la faccia con qualcuno”.



DIEGO ABATANTUONO TRADISCE IL MILAN

Diego Abatantuono disilluso (ex) tifoso milanista se la prende con il calcio moderno, troppo diverso da quello che ha amato:”Qualche volta sono andato a San Siro negli anni scorsi, quando ancora mi sembrava ci fosse gente che si interessasse, ma adesso non vedo uno stimolo legato al cuore che batte. Vedo interessi di altro tipo. Lei conosce la storia della bolla dei tulipani in Olanda? Ad un certo punto un seme di tulipano valeva come un condominio ad Amsterdam e la gente è rimasta col tulipano in mano. La stessa cosa capiterà per il calcio”. Nemmeno l’avvento in società di bandiere come Maldini e Boban ha il potere di far cambiare idea al disamorato Diego:”Sono stati pagati per farlo. Se mi pagano per coinvolgermi in qualcosa ci vado anch’io”. Nel mirino dell’attore è finito dunque il fondo Elliott, ma Abatantuono è talmente amareggiato che non si augura neanche una cessione del club:”Non mi appartiene questo meccanismo. Può arrivare l’italo-americano Bill Quagliarulo o l’arabo possidente che in Italia non arriverà mai. Guardi cosa è successo alla Roma. Se fossi un tifoso giallorosso a me girerebbero le scatole mica da ridere. Anche l’Inter ha una proprietà straniera? Ma ci sono delle facce. Un presidente, un direttore sportivo, un allenatore. E poi mica posso diventare interista, mi scusi. Tifo Atalanta: fanno delle cose e si capisce perché le fanno. Se vivi solo per l’investimento e non per i tifosi non posso essere della tua squadra”. Guai però a pensare che Diego abbia tradito perché non arrivano più i risultati:”Non è quello il punto. Io starei anche in B, il problema non è la caduta. Secondo lei il fondo Elliott soffre perché il Milan non è nelle coppe? Lasci perdere, che lei è giovane. Io nel 1982 avevo già fatto ‘Attila’”.

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