Si riparte da dove l’abbiamo lasciato; esattamente dove si rifugia, sempre, ogni volta. Nella sua chitarra. Fuori venerdì 21 ottobre in radio e nelle piattaforme digitali Alcolica, il nuovo brano di DIEGO CONTI, che ricomincia a pubblicare musica dopo una breve pausa discografica fatta di silenzi e di ispirazioni.
Scopritore, produttore e manager dei Rolling Stones, Andrew Loog Oldham è una delle grandi novità del nuovo progetto artistico di Diego: una collaborazione straordinaria a tutto tondo, nata e concretizzata in questi ultimi due anni, in cui Conti ha scritto molto e lavorato in studio, alla Fonoprint di Bologna, sotto la supervisione del produttore e discografico Leo Cavalli.
Il singolo Alcolica – scritto con Oldham, Cheope e Ivan Antonio Rossi (anche produttore artistico della canzone) – è il primo risultato di un percorso musicale con un nuovo sound, più rock, dal ritmo incalzante, sempre fedele però agli esordi di artista up next dalle venature pop rock: è il resoconto schietto, divertito, beffardo, di una notte sfocata e fuori controllo, avventura rock tra demoni danzanti e la vita sotto sopra. Il titolo, di per sé sinteticamente narrativo, racchiude tutto, persino lo stordimento di quella notte. Cantautore, 27 anni, Diego Conti racconta che “è una canzone scritta con la gola secca, in totale hangover. Nasce dal consapevole mal d’anima di un ragazzo scazzato, che vuole divertirsi ed è alla ricerca di un brivido in una società seducente e pericolosa. Nel periodo più nero della mia vita è avvenuto un incontro, che mi ha dato carica per ascoltare la musica in testa e impugnare nuovamente la chitarra: ho conosciuto Andrew Loog Oldham, che ha raccolto il mio chiodo di pelle, come solo l’angelo del rock può fare”.
Di certo a Diego Conti non manca la tenacia e neanche l’ambizione di chi sa che arriverà in vetta, entrando nella testa di chi ascolterà le canzoni, il frutto di notti insonni, di incontri, flashback, immaginazione: “Cosa vi devo dire? Sto per pubblicare il disco rock che volevo, è un inizio che non guarda al passato. Lo canteremo in coro per sempre, insieme”.
Sì, perché l’album di Diego Conti si preannuncia – e difatti lo è – un disco rock con sfumature pop, quelle che hanno contraddistinto i primi anni della sua carriera. Dunque un omaggio (di fedeltà) ai suoi esordi e un ringraziamento ai grandi rocker, i “giganti” che lo hanno influenzato nel mood artistico, attraverso suoni, ideologie, immagini, presenze forti nella sua vita, come The Rolling Stones, Oasis, The Verve, Vasco Rossi, Led Zeppelin, Paolo Nutini, Bob Dylan, The Beatles, The Doors, Joe Cocker, Lucio Battisti, Francesco De Gregori, Sixto Rodriguez, tra i tanti.
Diego si riaffaccia sulla scena della musica attuale con un progetto che nasce anche da consapevolezze, maturità professionale, dall’affetto di cui è circondato e dai miti che porta nel cuore: ora è in studio, impegnato nella registrazione del suo secondo album, che lo vedrà collaborare con Ivan Antonio Rossi, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Matteo Cantaluppi, oltre ad una leggenda come Andrew Loog Oldham.
E si diverte, facendo sul serio.