Ha compiuto recentemente i 70 anni Diego Dalla Palma, quello che viene considerato il più famoso truccatore, o meglio visagista, d’Italia se non al mondo. Parlando con il Corriere della Sera ha calcolato di aver truccato circa 30mila donne nella sua prestigiosa carriera «anche 380 in un giorno, ai grandi magazzini, concentrandomi su occhi e bocca e lasciando il resto ai miei collaboratori». Dal 1978 il suo nome figura sui cofanetti di make up dei negozi più in voga del globo, ma dietro a questa storia di successo e di notorietà, si nascondono una serie di cadute a volte davvero dolorose: «Di dolore sono morto tante volte – racconta Diego Dalla Palma – la morte quasi mi affascina, la conosco, l’ho vista quando sono stato in coma per una meningite fulminante. Avevo sei anni. Di quella nebbiolina lilla, ricordo la sensazione meravigliosa di avere una vita aerea. Questo mi ha reso consapevole della caducità della vita e mi ha permesso di vivere profondamente».



DIEGO DALLA PALMA: “DA BIMBO FUI PESANTEMENTE BULLIZZATO”

«Ero un bimbo gracile, effemminato, sensibile – ha proseguito il truccatore ricordando la sua infanzia difficile – e perciò pesantemente bullizzato. Subivo dai coetanei angherie di ogni sorta. Se non fossi andato via, mi sarei ucciso. Però, chi mi ha fatto male non sa che mi ha scatenato il motore della personalità. Sono andato via per non morire e perché mia madre voleva che facessi tutto quello che lei non aveva potuto fare. Insomma, fui mandato a una scuola d’arte a Venezia con convitto dai preti. È stata la mia salvezza e la mia dannazione, perché lì ho avuto le attenzioni di un prete enorme, di 120 chili, padre Ugo di Gubbio. Ma ho il vantaggio di non ricordare con rancore, non lo odio. Prima di morire, mi chiamò e mi chiese: Dieghino, mi vuoi bene? Gli risposi di sì. Mi dissi: lascialo andare in pace». All’epoca Diego Dalla Palma aveva 15 anni, e venne abusato dal prete per due anni: «A casa non lo dissi, mamma mi avrebbe dato due ceffoni, per lei, i preti erano solo buoni. Ma io stesso non la vivevo come una violenza, ma quasi come un servizio. Pensavo: sto qua, vado a scuola, qualcosa devo restituire».



DIEGO DALLA PALMA: “MI DEFINISCO PANSESSUALE, ANNA DEL BENE IL MIO GRANDE AMORE”

Diego Dalla Palma si è definito anni fa “pansessuale”: «La predisposizione a sentire un fremito o un sentimento sia per donne sia per uomini è un patrimonio. A dire il vero, l’ho abbandonata dopo un grande amore con una donna, Anna Del Bene. Dopo, ho seguito un istinto che mi portava più verso l’omosessualità e di questa fase ho ricordi meno belli. Nella vita, lo ammetto, ho molto peccato. Ho messo il sesso come primo valore, sbagliando. Sono stato un grande fantasista del sesso. L’ho praticato anche con più persone contemporaneamente, più volte di quanto sia andato a passeggiare nei parchi. E coi tradimenti mordi e fuggi ho rovinato tutte le relazioni sentimentali». Quindi il truccatore aggiunge: «Sono stato un erotomane dai 24 ai 40 anni, ma nessuno può pensare di rovinarmi: sono stato solo con adulti consenzienti». Dopo la morte dei genitori, Diego Dalla Palma ha preso lentamente coscienza di se, e che quello che stava facendo era solamente la ricerca di un qualcosa per colmare un vuoto: «Sono un uomo vitale e felice – confessa ora il truccatore – perché vivo tutti i giorni con l’innocenza del bambino che, per la prima volta, viene portato di fronte al mare».

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