Diego Damis è stato ucciso venerdì a Chicago con una coltellata. L’uomo, 41enne originario di Perugia, viveva nella Wind City dal 2015, e lavorava come barista presso il Cove Lounge. Ne ha parlato al Corriere della Sera la sorella, la 36enne Laura, ricordando i momenti felici passati insieme: «Di quando catturavamo le lucertole per fare gli scherzi all’altro nostro fratello, o di quando mi correggeva i compiti, lui aveva cinque anni più di me. Gli presentavo sempre i miei fidanzati prima di farli conoscere ad altri e se a lui non piacevano smettevo di vederli…».



Una vita tranquilla quella di Diego Damis a Chicago, come confermato anche da Laura: «Rientrava sempre a piedi perché era tranquillo, conosceva bene quel quartiere di Hyde Park, si sentiva a casa, benvoluto dalle persone con cui lavorava e dagli amici, tantissimi, che in questi giorni stanno facendo di tutto per aiutarci, a partire da una colletta su GoFundMe per supportarci con le spese di viaggio dall’Italia per me e per l’altro mio fratello Andrea e per i funerali. Per venerdì, invece, stanno organizzando una fiaccolata proprio dove è stato ucciso. Sono dei bei segni di vicinanza. Era una zona che lui amava, da quelle parti c’era il murales dedicato a Obama che ci ha vissuto, anche quando sono andata a trovarlo, prima della pandemia, lo avevo visto felice. Ormai stava lì dal 2015».



DIEGO DAMIS, ITALIANO UCCISO A CHICAGO: “ERA LA PERSONA PIU’ BUONA AL MONDO”

Diego Damis è stato trovato morto per terra nel blocco 4.900 di South Greenwood, la mattina di venerdì scorso, senza portafogli, e la sua morte resta avvolta nel mistero. «Mio fratello era la persona più buona del mondo – ha ricordato ancora Laura, che non sa spiegarsi questo gesto crudele – amava gli scacchi, era generoso, cucinava per chiunque ne avesse bisogno, riaccompagnava a casa tutte le sere Robert, un anziano cieco. Non so perché abbiano fatto questo proprio a lui. Ora lo cremeremo e con le sue ceneri faremo un diamante per mamma, così lo potrà tenere sempre con sé». Forse si è trattato solo di una rapina finita in tragedia: le forze dell’ordine stanno indagando, la speranza è di avere risposte al più presto.

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