L’artigianato italiano è diventato il tema dominante e questo giova al sistema del made in Italy: parola di Diego Della Valle alla presentazione della collezione Tod’s uomo per la prossima estate. “Cercherò di convincere i giovani a fare questo mestiere: l’artigianato italiano è un mestiere meraviglioso. In più, con il fatto di farlo in un Paese ad alto tasso di cultura e con noi imprenditori che ci mettiamo in condizioni di attrarre il più possibile i giovani, può essere un buon momento per dare una direzione a persone che cercano il loro futuro e per fare una cosa utilissima per noi, ovvero avere gente capace di fare il mestiere dell’artigiano“, riporta La Verità.
Per l’imprenditore, sarebbe il momento propizio per un nuovo paradigma di formazione: “Abbiamo tante scuole professionali in Italia, non sarebbe sbagliato se le imprese più rilevanti affiancassero queste scuole, dando una mano dal punto di vista finanziario e di esperienza”.
“Dobbiamo attirare i giovani verso l’artigianato”
Per Diego Della Valle, il momento per sviluppare al meglio il marchio del made in Italy è propizio: “Il ddl sul made in Italy è un chiaro messaggio della sensibilità che c’è nel voler fare certe cose velocemente. Ho un po’ di esperienza con pubblico e privato e ho visto che, quando ci sono argomenti di interesse comune, si riescono a fare cose straordinarie in tempi brevi. Noi lo abbiamo fatto, se vogliamo si può fare. Facciamolo in fretta”.
Il vento, oggi, è cambiato per l’imprenditore: “Dopo la pandemia è chiaro a tutti quali siano i veri valori, sta a noi attirare i giovani, spiegare loro che il nostro è un bellissimo mondo”. In fondo, “In questi anni nessuno, in Italia, si può lamentare di come vanno le cose. Per noi vanno benissimo, ma anche per molte altre aziende. Così ci possiamo permettere di dedicare tempo a un argomento che può essere risolutivo per il futuro del Paese”. Il futuro sono proprio i piccoli artigiani: “Vedo tanti giovani e bravi avvocati che faticano a trovare lavoro e tanti tappezzieri che sono dei piccoli principi. Un giovane ceramista di Gubbio o Firenze oggi può rimanere a casa sua a fare il suo mestiere, così non svuotiamo l’Italia, un Paese già in crisi demografica”.