Primi problemi per il Governo M5s-Pd: la maggioranza è andata sotto alla Camera sulla votazione relativa all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Diego Sozzani, esponente di Forza Italia. Scoppia il caso franchi tiratori, favoriti dal voto segreto: M5s su tutte le furie, anche perché il Pd è risultato decisivo nonostante si fosse pronunciato per l’ok ai domiciliari. «Il voto segreto va abolito. Ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Da parte nostra, orgogliosi di aver dimostrato ancora una volta di essere l’unica forza politica in grado di interpretare un principio sacrosanto e inderogabile, quale è quello della giustizia sociale», le parole di Luigi Di Maio, che ha poi ribadito l’unità pentastellata: «Solo il MoVimento 5 Stelle ha votato compatto a favore degli arresti domiciliari e sulla richiesta di autorizzazione dei giudici a utilizzare intercettazioni». Netto il giudizio del leghista Claudio Borghi: «Maggioranza subito sotto il primo giorno. Il PD con voto segreto non segue il M5S nonostante avesse annunciato voto a favore per l’arresto del deputato Sozzani». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DIEGO SOZZANI: CAMERA NEGA ARRESTI DOMICILIARI A DEPUTATO FI

La Camera ha votato contro l’arresto del deputato di Forza Italia Diego Sozzani, accusato di finanziamento illecito per un pagamento da 10mila euro ricevuto durante l’ultima campagna elettorale. La bagarre però è esplosa in Aula per via dei 46 presunti “franchi tiratori” che nel Pd e in Italia Viva (il neonato partito di Matteo Renzi, ndr) hanno votato con il Centrodestra per “salvare” Sozzani dagli arresti, con il Governo giallorosso che imbecca così la prima vera “grana” parlamentare nella sua ancora breve vita politica: M5s, LeU e gran parte del Pd si è rivoltata contro i 309 voti a favore di Sozzani (solo 235 quelli favorevoli all’arresto, dunque negato dalla Camera). L’indicazione del gruppo Pd a Montecitorio era quello di votare per il via libera all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari: ora però, un giorno dopo la nascita del movimento renziano – tra le cui polemiche principali già scattate contro ha proprio la possibile “fusione” con diversi parlamentari di Forza Italia – la rabbia dem e 5Stelle contro “Italia Viva” esplode immediata con un vero e proprio “caso politico” destinato a far discutere per molto tempo. La Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio a fine luglio si era espressa per l’ok ai domiciliari a maggioranza, con il voto a favore di M5S e Pd mentre oggi con voto segreto in Aula l’ordine è stato del tutto ribaltato.



CAMERA SALVA DIEGO SOZZANI: ‘FRANCHI TIRATORI’ DEL PD

Diego Sozzani, che ha lasciato l’aula durante il voto per lasciare libera espressione del voto di ogni deputato, ha spiegato «Vi dico la mia innocenza. Non mi sottrarrò al confronto con la magistratura ma voglio farlo da uomo libero. Sono distrutto dal punto di vista psicologico», con diversi applausi dai banchi del Centrodestra e anche di qualche dem. Nel discorso pre-votazione, lo stesso deputato ha spiegato all’Aula «Ho sempre considerato la politica un servizio e non una professione, senza aver mai avuto problemi con la giustizia. Oggi mi trovo coinvolto in un’inchiesta che mi coinvolge sulla base di intercettazioni di terzi, su un finanziamento che non ho affatto ricevuto con una società tra l’altro con cui ero in contenzioso economico. Sono devastato psicologicamente, assai preoccupato sul piano familiare e professionale. Sono innocente e non mi sottrarrò al confronto con la magistratura per cui nutro rispetto, ma chiedo di farlo da uomo libero e lascerò l’emiciclo per consentire il voto nella massima autonomia». Nei presunti 46 “franchi tiratori” si contano sia i 26 deputati renziani che passeranno in Italia Viva che altri parlamentari convinti dalla linea garantista a dispetto dell’indicazione centrale del Pd e dell’interno Governo giallorosso. Ira profonda dei 5Stelle che con Manlio Di Stefano attacca «Il centrodestra ritrova l’unità con il voto comune di Forza Italia, Lega e FdI (e parte del Pd) sul salvataggio del deputato Sozzani dagli arresti domiciliari. Sul negarsi alla giustizia sono sempre coesi».

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