La dieta chetogenica rappresenta un vantaggio o un pericolo per la salute dell’uomo? A fornire una risposta al quesito, riportato sulle colonne del “Corriere della Sera”, è il professor Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di Scienze della Alimentazione (SISA), il quale ha tenuto a precisare innanzitutto che deve essere sempre il proprio medico a indicare se tale tipo di regime alimentare possa essere indicato o meno per la salute del paziente. Ma in cosa consiste esattamente una dieta chetogenica? Essa è in grado di ridurre la frequenza delle crisi in individui con epilessia resistente ai farmaci e, quindi, in questi casi è opportuna, ma soltanto qualora non si siano ottenuti risultati con adeguata terapia farmacologica.



“Tali diete – ha spiegato l’esperto – sono anche in grado di ridurre i livelli di glicemia, sebbene in genere tale effetto sia solo momentaneo e tenda a diminuire nel tempo”. Non sono poche le controindicazioni, però, in particolare per le malattie cardiovascolari: “Per esempio, possono aumentare i valori di colesterolo Ldl, a volte in modo drammatico, e si tratta di quel tipo di colesterolo che dovremmo invece cercare di tenere a valori molto bassi. Le donne in gravidanza che seguono tali diete hanno maggiori probabilità di partorire figli con difetti del tubo neurale, anche se prendono i necessari supplementi di acido folico. Inoltre queste diete possono aumentare il rischio di malattie croniche (fra cui anche le cardiopatie ischemiche), non tanto per essere ‘chetogeniche’, quanto perché per ottenere una dieta povera di carboidrati si ricorre ad alimenti ricchi di grassi e poveri di fibra, come carni (soprattutto rosse), salumi, uova”.



DIETA CHETOGENICA: “PIÙ GLI SVANTAGGI CHE I VANTAGGI”

Nel prosieguo del suo intervento sul “Corriere della Sera”, il professor Ghiselli ha evidenziato, sempre a proposito della dieta chetogenica, che l’uso troppo generoso di grassi animali è correlato a un aumentato rischio di varie condizioni patologiche, che comprendono insufficienza renale cronica, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, diabete, morbo di Alzheimer. Al contempo “non si hanno gli effetti protettivi di quegli alimenti che vengono esclusi dalle chetogeniche, come la frutta o i cereali integrali”.



Si possono fare diete chetogeniche anche ricorrendo a prodotti appositamente formulati e quindi non troppo salati o ricchi di grassi saturi, “ma in quel caso la controindicazione potrebbe riguardare il portafoglio […]. Concludendo, le diete chetogeniche hanno più svantaggi che vantaggi, ma questo non esclude che, in casi attentamente selezionati dal medico, possano essere utili, sotto controllo e magari per brevi periodi di tempo”.