Una dieta senza carboidrati potrebbe aiutare le persone che soffrono di diabete 2 ad interrompere le cure. Questa la straordinaria scoperta effettuata dall’istituto nazionale di salute americano, e pubblicata in queste ore sul ‘Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism’. Come si legge su Adnkronos, tramite una dieta low carb le persone potrebbero eliminare quegli antidiabetici che vengono appunto assunti regolarmente per mantenere il giusto livello di insulina nel sangue, e ciò apre a delle prospettive molto interessanti, tenendo conto dei milioni di pazienti nel mondo che soffrono di questa patologia. Ma come fa la dieta ad agire sul diabete?



In poche parole l’assunzione di pochi carboidrati aumenta le funzionalità di alcune cellule specifiche presenti nel pancreas che vengono solitamente impiegate per produrre l’insulina; si tratta di un ormone che controlla lo zucchero e che ovviamente se funziona bene non necessita di aggiunte chimiche come appunto i farmaci preposti.



DIETA POVERA DI CARBOIDRATI CONTRO IL DIABETE: COSA E’ EMERSO

Il diabete di solito sopraggiunge attorno ai 50 anni, ma non è raro che tale patologia si sviluppi anche nei più giovani, casi in aumento soprattutto negli ultimi anni.

Secondo chi ha effettuato questo studio le cellule pancreatiche dei pazienti diabetici non funzionano al meglio in quanto gli stessi hanno assunto troppo carboidrati, di conseguenza, se si decidesse di seguire un piano alimentare low carb si potrebbe riuscire a controllare la malattia senza aiuti esterni. I risultati straordinari sono stati comunicati dalla dottoressa Barbara Gower dell’università americana di Birmingham. Ecco perchè, coloro che soffrono di diabete di tipo 2 potrebbero arrivare a dover smettere di prendere i farmaci seguendo un particolare piano alimentare.



DIETA POVERA DI CARBOIDRATI CONTRO IL DIABETE: I RISULTATI DELLO STUDIO

I risultati positivi sono stati ottenuti su un campione di 57 persone che hanno seguito appunto un’alimentazione con appena il 9 per cento di carboidrati contro il 65% di grassi, e dopo 12 settimane, quindi all’incirca tre mesi, è emerso che il gruppo che aveva seguito una dieta low carb, avesse sviluppato una risposta doppia delle cellule beta rispetto a coloro che non avevano seguito lo stesso piano alimentare, con un punteggio del 22 per cento superiore per la risposta massima.

I soggetti che hanno avuto una risposta migliore sono stati quelli afroamericani, che seguendo una dieta povera di carboidrati hanno registrato un miglioramento parti al 110% in più, contro il 48% degli adulti bianchi. Si tratta ovviamente di studi che vanno ulteriormente approfonditi, come spesso e volentieri accade in questi casi, ma che rappresentano un grande barlume di speranza per il futuro, tenendo conto di quanti siano, come detto sopra, le persone che soffrono di diabete in tutto il mondo, Italia compresa. Riuscire a ripristinare l’utilizzo delle cellule beta del pancreas solo con il cibo sarebbe una soluzione decisamente interessante che migliorerebbe di molto la vita dei diabetici.