Il Coronavirus non ha stravolto solo le nostre abitudini, ma anche la nostra alimentazione. Il frigo è diventato il fulcro delle nostre giornate. È una distrazione per chi è in smart working, un’occasione per uscire se qualcosa si finisce. Ma non crescono solo le code al supermercato, lievita anche il peso. Sono aumentati gli spuntini fuori programma, ci si ritrova a preparare ricette che prima non si aveva il tempo di fare. Uno degli effetti dell’emergenza Coronavirus è dunque la fame. Si stima che a causa di questa quarantena si possano mettere su 2-4 chili. A tal proposito il Ministero della Salute e la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) hanno deciso di stilare un vademecum per spezzare questo circolo vizioso che si è creato in molte case italiane, un tema che abbiamo affrontato anche in un’intervista al biologo nutrizionista Giuseppe Carotenuto. Potete chiamarla dieta, ma sono linee guida che peraltro valgono anche per i periodi normali. In primis, a tavola bisogna portare solo quello che si deve mangiare. Bisogna servirsi una porzione “giusta”, senza aggiungere altro, riducendo il consumo delle bevande zuccherate, evitando l’abuso di sale e di condimenti ricchi di grassi.



DIETA DA QUARANTENA, COSA MANGIARE PER NON INGRASSARE

La dieta ai tempi del Coronavirus cosa prevede? È importante consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, che sono alimenti utili a rafforzare le difese immunitarie e la protezione delle vie respiratorie. L’attività motoria non può essere fatta all’aperto, se non singolarmente e nei pressi di casa, quindi cercate di muovervi in casa e di esporre braccia e gambe al sole per 15-30 minuti al giorno per favorire la sintesi endogena di vitamina D. Visto che bisogna restare a casa, ci si può dedicare alla preparazione di cibi più salutari. Visto che l’aggregazione è sconsigliata al di fuori delle proprie case, in famiglia puntate sulla convivialità. Quindi, apparecchiate la tavola e variate l’alimentazione anche dei ragazzi. Le linee guida del Ministero della Salute e della Società Italiana di Nutrizione Umana suggeriscono, a tal proposito, anche il coinvolgimento dei bambini nella preparazione del cibo. In questo modo potranno divertirsi e troveranno più semplice mangiare ciò che hanno scelto e hanno aiutato a preparare.



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