Esiste una dieta di Natale capace di non farci fare grossi danni alla linea durante le festività in arrivo? Le grandi tavolate con la famiglia affascinano e spaventano al tempo stesso. C’è chi attende con trepidazione di mettersi a tavola e poter gustare i cibi della tradizione natalizia e chi teme di salire sulla bilancia nei giorni immediatamente successivi alle grandi abbuffate. Come riuscire, dunque, a compensare la voglia di banchettare con parenti ed amici con il desiderio di non ingrassare? Questo sarà possibile grazie ad una dieta che gioca d’anticipo e che ci permette di arrivare al cenone della Vigilia di Natale e affrontare gli eccessi senza sensi di colpa. E’ stato il professor Antonio Migliaccio, presidente emerito della Società italiana di scienze dell’alimentazione a stilare una dieta alleata del Natale caratterizzata da pasti ipocalorici ed al tempo stesso equilibrati da seguire nei giorni precedenti l’inizio delle festività natalizie e che permetterà di perdere fino a 2 chili. La buona riuscita chiaramente dipenderà da noi, ma sicuramente giocheranno un ruolo importante il pesce e le conserve ittiche. La dieta in oggetto, ad ogni modo, non si baserà sulle rinunce ma sulla moderazione ed il buon senso, prevedendo cinque pasti al giorno per non arrivare a tavola affamati e una cena libera che punti alla qualità piuttosto che alla quantità.



DIETA DI NATALE: LA MOSSA DETOX

Cosa prediligere nella dieta di Natale per non rischiare di mettere a repentaglio la nostra linea? Anna Cossovich, dietista e consulente Pesoforma, a Elle.com ha fornito alcuni consigli su come gestire al meglio questo periodo di inevitabile sovraccarico calorico. Si tratta di un programma detox che permette di eliminare le scorie dal liquido interstiziale favorendo la perdita di peso. Cosa bandire dalla dispensa e dal frigo nei giorni immediatamente precedenti a Natale? “Da limitare i cibi acidificanti, tra cui spiccano alimenti di origine animale (insaccati, formaggi stagionati, uova, carne e latte vaccino), ma anche prodotti a base di cereali raffinati, dolci, bibite, succhi di frutta ricchi in zuccheri semplici, cibi pronti o in scatola, salse ricchi in sale. Via anche alcolici e bevande stimolanti”, spiega l’esperta. Di contro, sono da prediligere “proteine di origine vegetale come i legumi, cereali non raffinati quali farro, orzo, riso integrale, quinoa, amaranto, grano saraceno, avena, miglio, segale e teff. Proteine animali: poche e selezionate, con preferenza al pesce magro o azzurro. Invece del latte, bene le bevande vegetali a base di soia e farro, portando sempre in tavola ortaggi drenanti, quali carciofi, finocchi, cavolo, sedano, insalate amare, cipolla, aglio e ortiche”. Sul piano della frutta, utile da sfruttare come un ottimo snack, da preferire agrumi, kiwi, mele e melograno. Da ridurre l’uso di sale, mentre via libera alle spezie ed alle erbe aromatiche.

Leggi anche

DAI LEA ALLE ASL/ "Valutare serve (a migliorare) ma risparmiateci le classifiche”Emorragia cerebrale di Daniele Scardina, cos’è/ Sindrome neurologica acuta, rottura vasi: cause, sintomi e...