Perché le diete non funzionano? Che cosa si sbaglia? È l’argomento affrontato nella puntata di Unomattina, in onda su Rai 1, dagli ospiti Giorgio Calabrese, nutrizionista, e Leonardo Mendolicchio, psichiatra e psicoterapeuta. “Diamo al peso un’importanza che non ha – esordisce Giorgio Calabrese – Più hai chili in più, più è facile che il metabolismo si alteri. E quando il metabolismo si altera, c’è un ormone, l’insulina, alla base di tutto che quando impara a produrre grassi non si preoccupa più di quanto mangi. Noi dobbiamo bloccare questo meccanismo”.



Tra gli errori più comuni tra chi si accinge a perdere peso c’è “eliminare i carboidrati, così come praticare il digiuno e saltare i pasti” che in realtà è “un grande errore. Questo perché la macchina ha sempre bisogno di benzina ma anche del giusto olio del motore e dei freni. Se manca uno di questi, possiamo anche correre ma poi sbattiamo contro il muro”. Un altro errore frequente, soprattutto se ci si rivolge alle diete suggerite online, è che “pensiamo di essere tutti uguali. La dieta deve essere fatta da un esperto che sia un clinico, perché quando guardiamo al peso possiamo essere più pesanti ma non più grassi, perché magari riteniamo liquidi”.



Dieta, quali sono gli errori che la rendono inefficace: “cambiare come pensiamo la giornata”

Peso e diete, uno degli errori più diffusi è basarsi sul numero segnato dalla bilancia. “Quando saliamo sulla bilancia non sappiamo quanto quel numero sia in realtà un numero falso, perché anche dal punto di vista medico quel numero non ci dice cose interessanti – spiega Leonardo Mendolicchio a Unomarttina – Quel numero ha quattro elementi: l’acqua, il grasso, le cellule e il tessuto muscolare. Noi con lo stesso numero possiamo avere una composizione corporea totalmente diversa. Un aspetto che rende la dieta possibile è quanto ci affidiamo a medici specialisti che ci accompagnano e pensano che la dieta non sia solo cambiare ciò che mangiamo durante il giorno ma cambiare come noi pensiamo la nostra giornata rispetto al cibo e alle emozioni”.



In merito alla dieta, Mendolicchio mette in evidenza che “noi sottovalutiamo completamente quanto la mente e il fattore psicologico incida sulla nostra alimentazione e possa favorire o sfavorire la dieta”. Altro errore piuttosto comune è fare affidamento sulle applicazioni che segnano le calorie bruciate durante la giornata: “molti adolescenti, durante la pandemia, attraverso i cellulari hanno sviluppato un’ideazione ossessiva sulle calorie e sul controllo del cibo, e questa è una cosa pericolosa. Deve cambiare il modo di rapportarsi al cibo con una consapevolezza diversa, ma questi strumenti in alcuni momenti della vita e fasce di età possono diventare un trigger ossessivo per sviluppare disturbi del comportamento alimentare”. In buona sostanza, la dieta è un vero e proprio atto medico e quando si parla di cibo “tutto parte dalla testa” poiché “quando noi mangiamo stimoliamo i centri del piacere a livello del sistema nervoso centrale. Quando la nostra vita si impoverisce della possibilità di darci piacere con tanti strumenti, il cibo può diventare una vera e propria sostanza stupefacente”.