Succede prima o succede dopo. Ma la rotta di Salvini è ormai segnata: al massimo a primavera il Capitano ci porta a votare e passa all’incasso di un trionfo elettorale più che annunciato. Finalmente saranno contenti i suoi alleati del fu centrodestra, che da un anno e mezzo intonano uniti “torna Salvini, ’sta casa aspetta a te”.



Ma tornerà davvero Matteo? O farà la scelta che pure molti gli consigliano, e cioè di correre da solo? Il sito Termometro politico, specializzato in sondaggi, spiega bene che Salvini ottiene la maggioranza in tutti i casi: da solo, con la Meloni, e ancor più, ovviamente, con Berlusconi. Quale sarà la scelta del nuovo fidanzato d’Italia?



Dipende. Più esattamente: dipendeva. Se la legislatura fosse andata avanti, Salvini a sorpresa avrebbe tirato Di Maio e una parte dei grillini a bordo della sua “lista del premier”, una sorta di “partito della nazione” eguale e contrario a quello fallito da Renzi.

Pare però che questo scenario perda quota, e dunque il Capitano si terrà stretto il partito della Meloni, dato in crescita a scapito di Forza Italia.

E il partito del Cavaliere? Buone notizie anche per le anime in pena di Forza Italia: il Capitano ha già chiuso un accordo col Cavaliere (questo spiega la tranquillità con cui Berlusconi guardava alla crisi di governo). A Berlusconi andranno 25 collegi uninominali vincenti alla Camera e poco più di una decina al Senato. Salvini ha posto una sola condizione: che siano tutti candidati nuovi, ossia nessun parlamentare uscente, nemmeno quelli già eletti la volta scorsa nel collegio. È il rinnovamento, bellezza.



Pare che la condizione non sia dispiaciuta nemmeno al Cavaliere, che eviterà di dover scegliere chi salvare tra i suoi 150 uscenti: correranno tutti nelle liste proporzionali di Forza Italia. Che però secondo i sondaggi ne eleggeranno solo una quarantina tra Camera e Senato. Ma questa è già un’altra storia.