Pensavamo di esserci liberati della penosa pochade della vicenda Boccia-Sangiuliano, e invece il caso è riesploso sul fronte politico dopo la notizia che la signora in questione sarebbe stata l’ospite principale di È sempre Cartabianca ieri sera su Rete 4.

Repubblica ha scritto che Giorgia Meloni è andata su tutte le furie, dato che aveva sperato che con le dimissioni di Sangiuliano l’uragano di gossip si sarebbe calmato.



L’ira della presidente del Consiglio sarebbe dovuta al fatto che questa iniziativa è stata interpretata come l’ennesima prova del tentativo in atto da parte del doppio partito, mediatico e politico, di Mediaset e Forza Italia di logorare il patto di governo con continue punzecchiature politiche in vista di possibili diverse alleanze future. Uno scenario che ormai trova la sua conferma in molti indizi, dall’infatuazione professionale di Pier Silvio Berlusconi per Bianca Berlinguer, nel 2023, fino alle insistenze di Tajani sullo ius scholae, un giorno sì e l’altro pure.



È sempre più chiaro che il leader di Forza Italia Tajani sottoscrive in pieno il programma e l’idea di Unione Europea sostenuti da von der Leyen, e che non si trovi a suo agio in una coalizione di governo con a capo la rappresentante dei conservatori europei e soprattuto dove ha voce in capitolo Salvini, alleato di Le Pen e nemico giurato per eccellenza della triade Corriere-Stampa-Repubblica (oltre che di Bruxelles). Come è altrettanto chiaro che senza il sostegno finanziario della famiglia Berlusconi Forza Italia non starebbe in piedi.

Specularmente, i partiti di opposizione sanno che possono raggiungere numeri ragguardevoli solo se si uniscono, ma appena ci provano si mettono a litigare furiosamente come nel peggiore dei condomini.



Al momento in cui ci siamo sintonizzati su Rete 4, abbiamo appreso da una visibilmente seccata Berlinguer che la Boccia ci aveva ripensato e si stava ancora trattando per capire se l’intervista si poteva fare, facendo immaginare che dietro le quinte si stavano tenendo serrate discussioni. Così la trasmissione ha preso una piega di chiacchiera popolare con Mauro Corona e nonna Silvana.

Evidentemente la telefonata di Giorgia Meloni ha almeno temporaneamente intimidito il Biscione. Può anche darsi che la presidente del Consiglio abbia fatto ricorso alla menzione dell’arma atomica, che in campo mediatico significa l’abolizione o riduzione del canone Rai con conseguente abolizione del tetto pubblicitario, a tutto danno della raccolta di Mediaset. Honni soit qui mal y pense.

Sulla commedia Sangiuliano-Boccia non si può dire altro se non che entrambi i due protagonisti ci stanno facendo una pessima figura, trascinando le istituzioni in una storiaccia di gossip pruriginosi e tragicomici, visto che qualcuno ha anche avanzato l’ipotesi che la signora Boccia sia una sorta di Mata Hari de noantri.

Non ci fa una bella figura nemmeno Bianca Berlinguer, che in assenza dell’annunciata protagonista della serata, ha cercato di imbastire un processo all’ex ministro (assenti i due imputati) con la solita compagnia di giro tra cui un corrucciato Scanzi sempre pronto a giudicare tutto e tutti. Ma figuriamoci. Compagnia di giro pronta a prendere le distanze dalla Boccia, ma altrettanto pronta a tuffarsi nella disamina di una pochade già ampiamente analizzata in troppe trasmissioni.

Il livello cui sono scesi i talk show, in particolare questo, la dice lunga sul livello culturale della televisione pubblica e privata. E, oggettivamente, si può avere qualche dubbio sulle ambizioni politiche di un ibrido politico-commerciale come Forza Italia-Mediaset, che – facendo rivoltare Silvio Berlusconi nella tomba – ha deciso di affidare a Bianca Berlinguer il ruolo di cavallo di Troia della sinistra su Rete 4. Se gli eredi del Cavaliere, come è lecito ormai supporre, mirano ad un ribaltone politico portando in futuro Forza Italia a governare con il Pd, il disegno sarebbe sicuramente benedetto dai poteri forti, con i quali la sinistra radical-chic va da tempo d’accordo.

Lasciamo Bianca Berlinguer rimestare l’acqua nel mortaio (ma si può condurre un talk show con una simile voce, che quando in studio si litiga raggiunge livelli di sovracuti oltre la soglia del dolore?), per sottolineare il vero dato politico: la mancata partecipazione della Boccia al talk show di ieri sera non è altro che l’ultimo capitolo di uno scontro guerra dietro le quinte tra “Forza Mediaset”, Giorgia Meloni e gli altri partiti di Governo.

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