La Francia prosegue nel progetto di una difesa comune europea, proposta da Emmanuel Macron, secondo il quale per istituirla è necessario un prestito europeo. A riprendere in mano il discorso è stato il ministro della Difesa, Sebastien Lecornu, che ha spiegato che “la Francia è pronta a mettere in campo una forza di risposta rapida europea di 5.000 soldati entro il 2025”. Non si tratta, ovviamente, dell’esercito europeo teorizzato da Macron ma è una spinta in avanti verso la direzione voluta dichiaratamente dalla Francia, unica potenza nucleare dell’Europa.



A parlarne è stato anche il ministro della difesa italiano Guido Crosetto: “Avere una difesa unica europea significa avere un esercito solo, una marina sola, un unico sistema di reclutamento. Per fare tutto questo, quanto tempo ci vuole? 20-30 anni. E noi non abbiamo questo tempo”. Secondo il ministro, c’è bisogno di velocità. Inoltre serve prima un’Europa politicamente unita e oggi non esiste una politica estera europea univoca neppure nei confronti del Kosovo. Parlando invece della creazione di un Commissario Ue alla Difesa, proposta di Ursula von der Leyen, Crosetto ha aggiunto: “Va benissimo, ma per fare cosa? E cosa fa questo commissario se poi dietro ha 27 Paesi divisi?”.



Cos’è la Forza di reazione rapida dell’Ue

La difesa comune in Europa viene teorizzata ormai da anni. Negli ultimi venti anni si è lavorato ai “battlegroup” che hanno raggiunto disponibilità operativa nel 2007, come spiega La Nazione. L’idea era quella di creare gruppi in azione per 30 giorni, prorogabili per 120 giorni. Non era un esercito comune ma uno strumento minimo per rispondere alle crisi. Nessuno di questi gruppi, però, è mai stato utilizzato in risposta alle crisi a causa della mancanza di volontà politica degli Stati Membri. Dal 2022, con lo Strategic Compass, si sta lavorando sulla creazione di una Forza di reazione rapida dell’Ue: sarà composta da 5.000 soldati e partirà entro il 2025. La prima esercitazione c’è stata a ottobre 2023 a Cadice e coinvolgeva varie componenti: terrestre, marina, aerea, spaziale e informativa, con 2.900 soldati da Spagna, Francia, Portogallo e altri Paesi.

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