Simone Pillon, senatore della Lega, è stato assolto dalle accuse di diffamazione nei confronti del circolo lgbti+ Omphalos. Quando non era ancora parlamentare, come ricorda IlFattoQuotidiano.it, aveva commentando le azioni del suddetto circolo, spiegando che a suo modo di vedere distribuiva “materiale pornografico” per pubblicizzare le sue iniziative nelle scuole, e per questo era stato condannato in primo grado a 1.500 euro di multa, pena sospesa. Nelle scorse ore è giunto il verdetto della Corte d’appello di Perugia che ha ribaltato la decisione precedente, assolvendo Simone Pillo “perché il fatto non costituisce reato”.



E’ stato quindi accolto dai giudici il ricorso presentato dai difensori del leghista, i legali Laura Modena, Stefano Forzani e Massimiliano Sirchi, decisione che ha fatto storcere il naso ad Omphalos: “Siamo sinceramente stupiti – ha commentato il numero uno del circolo, Stefano Bucaioni – da questa sentenza della Corte d’Appello. La formula di assoluzione – ha proseguito – ci dice che i fatti contestati dalla procura esistono e che evidentemente la Corte ha deciso per un’interpretazione molto estensiva del diritto di critica“.



DIFFAMAZIONE AD OMPHALOS, SIMONE PILLON ASSOLTO: “DECIDEREMO I PROSSIMI PASSI”

Bucaioni aggiunge di aver intenzione di attendere “deposito delle motivazioni per decidere i prossimi passi nella tutela dell’associazione e della comunità Lgbti tutta. Siamo e saremo sempre orgogliose del lavoro che i nostri volontari e le nostre volontarie svolgono nelle scuole, così come di quello di tante altre associazioni Lgbti in Italia. Il diritto di critica politica non può mai significare infangare il lavoro altrui”. I fatti contestati risalgono al 2014, quando Simone Pillon era consigliere nazionale del Forum delle associazioni familiari, e in occasione di quattro incontri ad Assisi, San Marino, Bastia Umbria e Ascoli Piceno, aveva offeso la reputazione di Omphalos secondo l’accusa, “diffondendo notizie non corrispondenti al vero sull’attività di informazione e di prevenzione delle malattie veneree svolte dall’associazione, attribuendole iniziative e messaggi distorti rispetto al loro effettivo contenuto”. Soddisfatti i legali dello stesso leghista, che all’Ansa hanno commentato: “La formula con la quale il senatore Pillon è stato assolto – le parole dell’avvocato Laura Modena – ci fa ritenere che sia stata riconosciuta la tesi che abbiamo sempre sostenuto. Quella cioè che si sia trattato di un legittimo diritto di critica”.

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