Abbiamo parlato di cos’è una diffida e le differenze con una querela, passiamo a cosa comporta. Come abbiamo evidenziato, lo scopo della diffida è quello di sollecitare il destinatario a compiere o non compiere ciò che gli si chiede, ma non solo: l’obiettivo è quello di dimostrare in un contenzioso futuro di aver esplicitato in modo chiaro alla controparte le proprie richieste, a scanso di equivoci e per evidenziare la volontà altrui di essere inadempiente. Un effetto da non sottovalutare è quello di interrompere la prescrizione: La legge per tutti sottolinea che alcuni diritti scadono dopo un certo periodo: la diffida ha la funzione di bloccare il termine, facendolo decorrere di nuovo a partire dal giorno successivo al ricevimento della diffida. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
COS’E’ UNA DIFFIDA? COSA PREVEDE
Cristiano De Andrè diffida la figlia Francesca, Wanda Nara la cognata Ivana Icardi e Francesca Brambilla la rivale in amore Valentina Vignali: ma cos’è una diffida? Negli ultimi giorni si è parlato molto di questo atto giuridico, scopriamo meglio di cosa si tratta. Stiamo parlando di un avviso formale inoltrato a una persona di compiere o di non compiere una determinata azione: questo può essere inviato in diverse forme, in particolare con posta raccomandata, e costituisce una intimazione ad adempiere: è dunque la lettera inviata da un soggetto a un altro soggetto in cui si intima un determinato comportamento o l’astensione da un determinato comportamento. Come evidenzia La legge per tutti, la richiesta può consistere in un obbligo di dare, fare o non fare. Attraverso una diffida, il soggetto ha l’obiettivo di sollecitare il destinatario a compiere o non compiere ciò che gli si chiede: una sorta di ultimatum prima di ricorrere di fronte un giudice e avviare una causa, con la possibilità di richiedere un decreto ingiuntivo.
COS’E’ UNA DIFFIDA? LE DIFFERENZE CON UNA QUERELA
La diffida, nonostante costituisca una comunicazione ufficiale, non determina effetti automatici allo scadere del termine assegnato al destinatario, se non quando si inserisce nell’ambito di un contratto tra due soggetti, dove uno dei due non ha eseguito la propria prestazione. Un atto giuridico che è diverso da una querela, ovvero la dichiarazione con la quale la persona che ha subito un reato esprime la volontà che si proceda per punire il colpevole: la querela riguarda i reati non perseguibili d’ufficio e non ci sono particolari regole per il contenuto dell’atto di querela. La legge per tutti riporta che la querela deve essere presentata entro tre mesi dal giorno in cui si ha notizia del fatto che costituisce reato. E, ovviamente, ancor diverso è la denuncia, cioè l’atto con il quale chiunque abbia notizia di un reato perseguibile d’ufficio ne informa il pm o un ufficiale di polizia giudiziaria. Anche in questo caso si tratta di un atto facoltativo, ma diventa obbligatorio in alcuni casi espressamente previsti dalla legge.