Il digiuno sarebbe fondamentale per una vita in salute, soprattutto per un cervello sano e lucido. E’ questo il risultato di un interessante lavoro finanziato dagli istituti della salute a stelle e strisce, pubblicato in queste ore sull’autorevole rivista Nature, e citato dall’Adnkronos. In base a quanto emerso sono risultate delle evidenze fra l’invecchiamento e i cambiamenti metabolici, e soprattutto è risultato che una dieta sana ed equilibrata, ma anche il digiuno intermittente, o una riduzione delle calorie, possono aumentare significativamente la durata della nostra vita.
Il direttore dell’istituto nazionale dell’invecchiamento americano, Richard Hodes, ha ricordato come l’invecchiamento sia di fatto terreno fertile per l’Alzheimer ma anche molti altri problemi cerebrali che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Grazie al loro studio si è così riusciti a stilare una vera e propria mappa che identifica quali siano le cellule cerebrali che vengono maggiormente interessante quando si invecchia, una scoperta che potrebbe cambiare in maniera radicale le teorie esistenti sull’invecchiamento del cervello, nonché fornire una guida molto utile su come trattare le malattie cerebrali in futuro.
DIGIUNO E CERVELLO: FOCUS SUGLO ORMONI VICINO ALL’IPOTALAMO
Fra le cellule del cervello più sensibili sono stati individuati quei neuroni che hanno un ruolo fondamentale nell’assumere il cibo e nel metabolismo, nonché nel modo con cui l’organismo umano utilizza i nutrienti che gli forniamo. Ecco perchè secondo gli esperti, si può stabilire un collegamento fra una dieta, il digiuno, ma anche gli stili di vita e l’invecchiamento del nostro cervello.
Kelly Jin, una scienziata che ha partecipato allo studio, sottolinea che grazie a questo studio è possibile stabilire come vi siano delle cellule che diventano meno efficienti di altre nel comprendere i segnali riguardanti ciò di cui ci stiamo cibando. Si tratta di un grave problema, visto che questa perdita di efficienza va ad influire sull’invecchiamento del nostro corpo, partendo quindi dal cervello ma estendendosi a tutto l’essere umano.
DIGIUNO E CERVELLO: LO STUDIO CONDOTTO SULLE CELLULE CEREBRALI
Lo studio sul cervello è decisamente importante tenendo conto che sono state mappate più di un milione di cellule cerebrali di topi, il cui cervello condivide diversi aspetti con quello dell’uomo. Il focus si è soffermato in particolare su quegli ormoni prodotti dall’ipotalamo e che regolano determinati bisogni di base come la sete e la fame, e che sono quelli che hanno registrato i maggior cambiamenti con il passare dell’età.
Secondo gli esperti sono necessari ulteriori ricerche per approfondire questo campo, ma la strada giusta, secondo gli studiosi autori di questo studio, è quella di concentrarsi sugli ormoni dell’ipotalamo, che potrebbero dare vita a degli importanti risvolti in termini di cura futura per i problemi che storicamente affliggono il cervello delle persone in là con gli anni, a cominciare dalla demenza senile e dal sopracitato Alzheimer. Staremo a vedere ciò che accadrà ma è certo che per l’ennesima volta il mangiare bene e soprattutto non in grandi quantità sembrerebbe essere una regola base per una vita più sana e duratura.