IN USCITA LA NUOVA ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO DEDICATA ALL’AMORE UMANO E DIVINO

Per l’amore dell’uomo e per l’amore di Dio: si chiamerà “Dilexit nos” (“Ci ha amati”) e dal prossimo 24 ottobre 2024 sarà ufficialmente la quarta enciclica firmata da Papa Francesco dall’inizio del suo Magistero. A due mesi dall’inizio del Giubileo 2025, il Santo Padre dedica il nuovo documento della Chiesa all’amore «in un mondo che sembra aver perso il cuore». Il sottotitolo già esplicita il contenuto chiave dell’enciclica di Papa Francesco, che segue le tre precedenti “Lumen fidei”, “Laudato si’” e “Fratelli Tutti”:Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo”, di questo parlerà il Santo Padre nel documento disponibile a livello mondiale da giovedì 24 ottobre.



È infatti stata convocata per quel giorno alle ore 12 nella Sala Stampa del Vaticano la conferenza stampa di presentazione dell’enciclica uscita a 4 anni dalla precedente: all’evento in Santa Sede parteciperanno l’arcivescovo di Chieti-Vasto, il teologo mons. Bruno Forte, e la responsabile generale delle Discepole del Vangelo, sorella Antonella Fraccaro. Sarà possibile seguire l’intera conferenza stampa sulla nuova enciclica in diretta video streaming sul canale YouTube di Vatican News, mentre il testo integrale della lettera “Dilexit nos” di Papa Francesco sarà disponibile sul sito Vatican.va a partire dal pomeriggio.



“DILEXIT NOS”: LA SVOLTA DI PAPA FRANCESCO IN VISTA DEL GIUBILEO 2025

Era stato lo stesso Pontefice lo scorso giugno ad anticipare l’arrivo della nuova enciclica “Dilexit nos” in autunno, comunque prima del Giubileo 2025, frutto delle «preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture». La proposta per la fede viva di oggi è quella di richiamare, dalla Chiesa verso “le periferie” del mondo, la bellezza spirituale di un culto tutt’altro che “minimo” nella bimillenaria storia della Chiesa. Papa Francesco nel presentare il nuovo testo preparato verso l’Anno Santo aveva inoltre indicato nella riflessione sui frutti dell’amore del Signore la “chiave” per entrare nel mistero dell’esistenza: le parole di Gesù e la sua testimonianza di amore per l’umanità, tanto di ieri quanto dell’oggi, parlano al cuore dell’umanità. Il “Sacro Cuore” non è un’entità “teorica” ma è la carnalità più piena del cristianesimo, davanti ad un mondo – ravvisa il Papa nell’enciclica “Dilexit nos” – che sembra purtroppo aver sempre più perso il proprio cuore.



L’enciclica di Papa Francesco “Dilexit nos” avviene nel pieno delle celebrazioni per il 350esimo anniversario del Cancro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque (nel 1673): è in quei luoghi che il Signore apparve alla 26enne suora francese per affidarle una missione dirimente, ovvero «diffondere nel mondo l’amore di Gesù per gli uomini, specialmente i peccatori». Il cuore di Gesù è il vero centro della misericordia, come ha ricordato più volte il Pontefice anche durante il Giubileo della Misericordia celebrato nel 2015: un cuore che entra nella carne umana, che si “sporca” con le vicissitudini terrene e che al contempo permette all’amore di Dio di entrare in contatto con la ferita aperta che alberga il cuore di ogni singola persona.

Come ha spesso ripetuto anche Benedetto XVI, altro grande pontefice “innamorato” della solennità del Sacro Cuore, è Dio che freme di compassione per l’uomo tramite proprio il Suo Sacratissimo Cuore: il Dio che si commuove per ogni goccia di dolore, sacrificio, fatica e desiderio che dall’umanità sgorga fin dalla notte dei secoli, è di quel Dio che Gesù si fa portatore e testimone nel Vangelo terreno giunto fino ai giorni nostri. In un momento storico molto particolare dove la corsa agli armamenti e le guerre che bruciano intere parti di mondo, il richiamo in combinato dell’Anno Santo nel 2025 e dell’enciclica sull’amore dell’uomo e di Dio (entrambi i temi saranno affrontati nel nuovo documento di Papa Francesco, elemento non da poco) rappresentano il vero ponte di pace che la Chiesa Cattolica lancia verso un’umanità sempre più in crisi e sempre più alla ricerca di un “quid” che possa realmente salvare la bellezza che permane in questo mondo.