Lo ha vissuto anche lui quel “vuoto”, quel dolore enorme e quel senso di colpa senza sollievo che certamente sta attraversando in questi giorni il papà ricercatore universitario di Catania: con una lettera pubblicata da diversi organi di stampa gli ha scritto un altro papà, protagonista il 18 maggio scorso di un caso molto simile con la bimba di solo 1 anno dimenticata in auto sotto il sole dopo aver pensato di averla portata all’asilo. È morta quella piccola figlia proprio come non ce l’ha fatta il bimbo di Catania: così Daniele Carli, pisano e anche lui ingegnere, scrive all’altro genitore «All’amico di Catania voglio dire soltanto di lasciarsi abbracciare dalla moglie, dai familiari, dagli amici, da tutta la comunità. Di raccogliere quelle mani tese. Io lo so quello che prova: è caduto in un pozzo buio, profondo e gelido». Lo chiama amico e commuove la vicinanza dimostrata in questa lettera: «deve però sapere che si può risalire, raccogliendo proprio quegli abbracci e quelle mani tese. Deve farlo con calma, senza fretta ma così riscoprirà che si può tornare a vivere. Deve lasciarsi aiutare dagli amici, dalla moglie, da chi gli vuole bene e capirà che si può ricominciare a vivere anche in nome di quel figlio che non c’è più». Nel caso di Carli, fu assolto dall’accusa di omicidio colposo – spiega Il Mattino – perché una perizia dimostrò che fu colpito da «amnesia dissociativa transitoria», ovvero un improvviso black out che gli ha fatto dimenticare la bimba in auto. (agg. di Niccolò Magnani)



FIGLI IN AUTO: NUOVO DRAMMA A CATANIA

Tragedia a Catania, dove un bambino di 2 anni è morto dopo essere stato dimenticato in auto dal padre. Quando lo hanno chiamato da casa, all’ora di pranzo, si è precipitato nel parcheggio della facoltà di Ingegneria, ma non c’era più nulla da fare per il piccolo. Il caldo di oggi, con le temperature che hanno superato i 30 gradi in città, non gli hanno lasciato scampo. Il papà avrebbe dovuto lasciare il figlio questa mattina all’asilo, ma il bambino si sarebbe addormentato sul seggiolino. L’uomo è andato a lavorare alla facoltà di Ingegneria, ma all’orario di uscita dall’asilo lo hanno chiamato da casa per chiedergli notizie del bambino, visto che la nonna non lo aveva trovato all’asilo nido. Solo in quel momento il 43enne si sarebbe reso conto di aver avuto un terribile blackout. Quindi, come riportato dal Corriere della Sera, è sceso per soccorrere il figlio che aveva lasciato in auto. Quando è arrivato nel parcheggio della cittadella universitaria però era troppo tardi.



CATANIA, DIMENTICA FIGLIO IN AUTO: MORTO BAMBINO 2 ANNI

Il bambino di due anni era rimasto chiuso per ore in auto. Quindi è stata disperata ma vana la corsa in ospedale, al Policlinico. Il 43enne padre del bambino ora è indagato dalla Procura di Catania per omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto. Uno degli inquirenti, come riportato dal Corriere della Sera, ha dichiarato che l’uomo è «disperato, distrutto, piange continuamente e non riesce a spiegare l’accaduto». Non è la prima volta che un genitore dimentica un figlio in auto e non è neppure il primo caso a Catania. Già l’estate scorsa si è verificato un episodio che ha una dinamica simile. Nel tram tram quotidiano è saltato un passaggio, quello dell’arrivo in asilo per lasciare il bambino, e questo si è rivelato fatale. Per di più a Catania oggi è stato raggiunto un picco di 35 gradi alle 12. Il decesso è stato dichiarato alle 14:46. Ora si stanno conducendo le indagini per fare chiarezza sulla vicenda.

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