Bruxelles prende tempo. Con 26 voti a favore, 9 contrari e 3 astensioni, la Commissione Agricoltura dell’Europarlamento ha approvato un parere sul Regolamento per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, che sposta al 2035, invece che al 2030, la data entro la quale l’Ue dovrà dimezzare l’uso dei pesticidi. Ma non solo. Il documento lascia infatti agli Stati membri anche un certo margine di flessibilità, fissando obiettivi nazionali di riduzione del 35% rispetto al 2011-13.
“Questo voto – commenta Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo – dimostra come quando il confronto si concentra sul merito delle questioni, superando posizioni ideologiche e polarizzazioni inutili, si possono raggiungere accordi pragmatici e in grado di trovare un equilibrio tra i tre livelli di sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Un approccio che, data l’impossibilità di arrivare a un rigetto della proposta, ha portato a prevedere un calendario più realistico”.
Le variazioni apportate nella proposta dettano, insomma, un nuovo ruolino di marcia, che promette di essere così rispettato alla prova dei fatti. E che sembra essere funzionale al nostro Paese. “I negoziati guidati dalla collega Clara Aguilera (capogruppo S&D in Commissione Agricoltura), che ringrazio per l’importante lavoro svolto, hanno portato a un cambiamento del periodo di riferimento per il calcolo della riduzione – spiega l’eurodeputato Pd – che tiene meglio conto degli sforzi già fatti da alcuni Stati membri, in particolare l’Italia, nella riduzione dell’uso di fitofarmaci: basti pensare che dal triennio 2011-2013 (nuova base di calcolo) a oggi, i nostri agricoltori hanno già ridotto di oltre il 20% l’utilizzo della chimica. Tutto ciò, insieme alla clausola di revisione che ne valuterà la fattibilità, rende più realistico e raggiungibile l’obiettivo al 2035”. Un target praticabile, insomma, che però richiede di essere “accompagnato da un importante sforzo in innovazione – aggiunge De Castro -, in grado di mettere a disposizione alternative concrete per contrastare le fitopatie, a partire dalle TEA, le nuove biotecnologie sostenibili”.
La decisione della Commissione Agri è stata accolta con favore anche dal nostro Governo: “Rappresenta un ulteriore passo per difendere le eccellenze agroalimentari italiane – afferma il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida -. Grazie al lavoro svolto dagli europarlamentari italiani di diversi schieramenti, è stato approvato, come auspicavamo da tempo, un calendario più realistico per attuare una riduzione che sia compatibile con la produzione. Gli obiettivi che ci siamo dati rispetto alla sostenibilità ambientale non sono mai stati in discussione, ma i tempi e i modi devono essere ragionevoli. La sicurezza ambientale, energetica e la sovranità alimentare devono essere sempre garantite. Dobbiamo continuare a investire nella ricerca e sulle tecniche evolutive per avere colture resistenti e di qualità. Difendiamo il Sistema Italia, simbolo di eccellenza nel mondo e tuteliamo il nostro sistema agricolo che rappresenta un paradigma di sostenibilità da esportare in tutto il mondo”.
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