Con l’arrivo del nuovo testo di Legge in Manovra 2025, anche le dimissioni dal lavoro prevedono delle novità importante da conoscere anticipatamente. Il disegno specifica tutti i cambiamenti estesi allo smartworking, alle assenze non giustificate e ai rapporti di lavoro in caso di contratti stagionali o di somministrazione. Le regole sul lavoro cambiano in modo drastico e a sfavore dei lavoratori più negligenti. Le motivazioni di queste variazioni sono da riferirsi a diversi aspetti, il più importante è mirato a responsabilizzare il lavoratori e a favorire una crescita generale dell’occupazione.
Come cambiano le dimissioni dal lavoro nel 2025
La prima novità non riguarda propriamente le dimissioni dal lavoro diretto ma “indiretto”. A fronte di una recente Legge dell’articolo 19 nel Decreto delle norme sul lavoro, si configura “licenziamento volontario” quella situazione in cui il lavoratore non giustifica le assenze sul luogo in cui è impiegato.
L’inammissibilità della non giustificazione avviene se essa si protragga per il termine superiore a quanto indicato nel CCNL, oppure se il ritardo sia superiore a 15 giorni in assenza di una previsione contrattuale.
A quel punto il datore di lavoro è obbligato a comunicarlo all’ispettorato del lavoro il quale è obbligato ad accertarsi di comprovare quanto sostenuto dal responsabile. Secondo il legislatore questa situazione sarebbe equiparabile alle dimissioni volontarie dal lavoro.
Un simile comportamento escluderebbe il lavoratore o ex tale, dall’accesso all’assegno di disoccupazione. Dal Governo è una chiara “strategia” al fine di evitare il prolungamento eccessivo di assenze non giustificate.
I diritti del lavoratore
Anche il lavoratore che è stato “obbligato” a dare le dimissioni dal lavoro per le assenze ingiustificate ha dei diritti su cui potersi avvalere. Ad esempio, potrebbe comprovare la sua impossibilità a comunicare le assenze sul lavoro dimostrando che ci sia stata una causa forza maggiore ad ostacolare la sua comunicazione.
A quel punto l’Ispettorato Territoriale del Lavoro valuterà quanto sostenuto dall’ex lavoratore e se fosse opportuno, procederà a determinare un potenziale abuso da parte del datore di lavoro.