I RUMORS SULLE DIMISSIONI DI PAPA FRANCESCO
La priorità è la salute di Papa Francesco, non il futuro alla guida della Chiesa: per questo il cardinale Pietro Parolin preferisce dribblare le voci sulle eventuali dimissioni di Bergoglio. Del resto, è ricoverato al Gemelli, dunque l’attenzione è tutta rivolta alle sue condizioni. “Queste sono le uniche cose che contano“, ha spiegato al Corriere, mentre i rumors sulle dimissioni non sono altro che “inutili speculazioni“. Dal canto suo, preferisce restare lontano da eventuali manovre dei cosiddetti “corvi”, di cui non sarebbe a conoscenza.
Comunque, non lo sorprende il fatto che circolino queste voci, di sicuro non è un caso inedito, ma esclude che ci siano movimenti particolari, ribadendo di non sapere nulla in merito. Il Segretario di Stato vaticano, reduce da un viaggio in Burkina Faso per incontrare i cristiani in un Paese dove dominano terrorismo e violenza da anni, ha fatto sapere al Santo Padre di essere pronto a fargli visita in ospedale, ma al momento non è stato ritenuto necessario.
Anzi, per Parolin è meglio che abbia meno visite, riposi e resti protetto, così da dedicarsi alle terapie. Comunque, le notizie sulle condizioni di salute di Papa Francesco “sono incoraggianti“, quindi sta migliorando. Lo dimostra anche il fatto che si stia occupando di pratiche d’ufficio che gli sono state mandate.
PAROLINSU VOCI DIMISSIONI PAPA FRANCESCO: IL MULTILATERALISMO CONTRO LE DIVISIONI
Un momento complicato lo sta attraversando anche il mondo, dove stanno cambiando gli equilibri e la strada del dialogo viene sempre più scartata. Per il cardinale Parolin i “sintomi” ci sono tutti, ma il Vaticano dal canto suo continua a ribadire la necessità del multilateralismo per risolvere i problemi nella comunità internazionale, anziché puntare sulla legge del più forte.
Lo dimostra anche la guerra in Ucraina, oltre che a Gaza: per il Segretario di Stato vaticano la pace può arrivare solo coinvolgendo tutti gli attori e se le parti coinvolte sono pronte a negoziare davvero, altrimenti “il mondo diventerà una giungla” piena di conflitti, con conseguenze terribili e distruttive.
In virtù della sua esperienza diplomatica, per Parolin bisogna “continuare a operare“, impegnarsi per la pace e promuovere il dialogo. A tal proposito, ha anche un suggerimento per l’Europa, che non dovrebbe farsi “trovare divisa di fronte alle sfide del contesto attuale“, altrimenti “finirà per soccombere alle politiche altrui“.