Lo scandalo Boccia si è rivelato troppo grave secondo la premier Giorgia Meloni per andare avanti: alla fine sono arrivate le dimissioni Sangiuliano. Il ministro della Cultura si è arreso e ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili. A differenza di quanto accaduto due giorni fa, la presidente del Consiglio le accetterà. Del resto, ci sarebbero state diverse pressioni nelle ultime ore per spingerlo a questa decisione.



Il caso era finito già sulle maggiori testate internazionali e rischiava di gettare un’ombra sulla presidenza del G7. Cosa è cambiato rispetto a due giorni fa? La potenziale ricattibilità di Sangiuliano, visto che la sua mancata consulente non aveva smentito il sospetto di aver tenuto le chat WhatsApp del ministro.



SANGIULIANO PREPARARE LA DENUNCIA CONTRO BOCCIA

Nel frattempo, si procederà con un esposto in procura nei confronti dell’imprenditrice campana: la decisione è stata presa al termine di un colloquio con l’avvocato Salvatore Sica, secondo cui c’è «un percorso determinato dalla mancata nomina», oltre che «una pressione forte nei confronti del ministro sulla base di nulla, se non di rivelare una relazione personale». Dunque, il ministro ha fornito rendiconti e documenti ai legali, che dovranno ricostruire la vicenda, su cui al momento non vi sono elementi per supporre che vi sia stata una regia esterna.



«Ma affronteremo anche questo aspetto», assicura l’avvocato, come riportato da La Stampa. Ma la vicenda è finita anche alla Corte dei Conti, che sta valutando se intervenire, visto che c’è l’ipotesi di un danno erariale. Dunque, verrà aperta almeno un‘istruttoria. A tal proposito, Sangiuliano aveva fatto sapere di essere pronto a dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici per i viaggi con Maria Rosaria Boccia.

LA LETTERA DI DIMISSIONI SANGIULIANO

Peraltro, è stata l’ultima nota prima delle dimissioni, che ha presentato con una lettera con cui ringrazia la premier Giorgia Meloni per averlo difeso «con decisione e per l’affetto», ribadendo che «il lavoro non può essere maggiato dal gossip» e dichiarandosi «fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali». Ora la leader della maggioranza deve trovare il successore, che avrà il delicato compito di subentrare in corsa nell’organizzazione del G7 della Cultura imminente.

Nella lettera Sangiuliano parla di «giornate dolorose e cariche di odio» da parte di quello che definisce un «certo sistema politico mediatico». Il ministro fresco di dimissioni ritiene di essersi «attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi» e di aver svolto un lavoro che ora «non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip».

Peraltro, ritiene di aver bisogno di «tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare». In ballo non c’è solo la sua onorabilità, quindi vuole dimostrare la sua correttezza per dimostrare che non ha mai speso fondi per attività improprie: «L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni».