La morte di Gianluca Vialli per il tumore al pancreas spaventa Dino Baggio. L’ex centrocampista ha lanciato un appello da cui emergono i suoi timori legati al doping e alle sostanze usate nel calcio negli anni ’90. «Ho un ricordo meraviglioso di Gianluca, era un uomo spogliatoio e aveva voglia di far crescere i giovani», ha esordito in un’intervista a Tv7. Dino Baggio ha ricordato quando sono stati in squadra insieme quando aveva 21 anni. «Spendeva sempre una parola buona nei nostri riguardi. È andato via troppo presto dalle nostre vite».
A questo punto è arrivato il suo appello: «Bisognerebbe investigare sulle sostanze che abbiamo preso in quel periodo. Il doping c’è sempre stato. Bisogna capire se certi integratori col tempo hanno fatto male. Ho paura anch’io, sta succedendo a troppi calciatori». Sono parole forti quelle dell’ex calciatore, che ha vestito le maglie di Juventus, Inter, Parma e Lazio. Toni simili aveva usato Claudio Lotito dopo la morte di Sinisa Mihajlovic per la leucemia («Troppo spesso ricorrono questo tipo di malattie, mi risulta che anche Vialli stia male e che tutta una serie di giocatori»).
DINO BAGGIO “L’ERBA DEI CAMPI E I PRODOTTI…”
Si continuano a nutrire sospetti sulle sostanze assunte in passato dai calciatori e i possibili effetti futuri, ma al momento non sono emerse correlazioni scientifiche. D’altra parte, bisogna prendere atto delle preoccupazioni degli addetti ai lavoratori. «Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso in quei periodi, bisognerebbe investigare un po’, sulle sostanze prese in quei periodi. Non so se sia dovuto a questo ma c’è sempre stato il doping», ha dichiarato Dino Baggio. Nel corso dell’intervista a Tv7 ha precisato che «non si sono mai prese robe strane, perché c’è una percentuale che devi tenere. Però con il tempo bisogna vedere se certi integratori fanno bene oppure no. Sta succedendo a troppi calciatori». Infine, ha ribadito. «Negli anni miei c’era il doping. Non prendevi robe strane, prendevi robe normali ma poi bisogna vedere se col tempo riesci a buttarle fuori o restano dentro. Poi tanti hanno parlato dell’erba dei campi e dei prodotti che utilizzavano che davano dei problemi».