Dino Giarrusso senza veli ai microfoni del Corriere della Sera. L’eurodeputato del Movimento 5 Stelle ha analizzato il momento dei pentastellati, reduci dalla clamorosa batosta alle elezioni comunali: «A queste elezioni abbiamo fatto bene e male, mi preoccupa che la lista M5S non sia mai andata in doppia cifra: è un segnale». L’ex iena ha citato un caso in particolare, Favara, dove il M5s aveva la sindaca uscente ed a questa tornata è arrivato ultimo su 15 liste…



Altro tema parecchio discusso in casa M5s è l’alleanza con il Partito Democratico, venuta meno alle elezioni di Roma e Torino. Giuseppe Conte ha rilanciato sul tema ed è pronto a presentare la nuova segreteria, questo il giudizio di Dino Giarrusso: «Conte ha un grande consenso personale ma deve essere percepito come leader M5S. Leggo da lunghi mesi questo totonomi con qualche perplessità. Credo sia indispensabile rinnovare, e soprattutto inserire chi ha dimostrato di avere grandi consensi».



DINO GIARRUSSO: “CONTE NON DIMENTICHI VOLONTÀ DELLA BASE”

Nel corso dell’intervista al Corriere, Dino Giarrusso ha rimarcato di stimare molto Giuseppe Conte, il quale deve sì mantenere equilibrio nei gruppi parlamentari «ma non deve dimenticare le volontà della base, senza la quale i voti non arrivano più». Tono polemico, invece, tornando sugli Stati generali di un anno fa: «Non abbiamo mai comunicato i numeri di quella votazione, perché? Quei risultati raccontano chi è più o meno apprezzato e noi abbiamo predicato da sempre trasparenza, in nome della democrazia diretta: perché non diamo questi risultati? Cosa ci frena? Molti attivisti me lo chiedono da mesi». Il rapporto di forza tra M5s e Pd sembra ribaltarsi dopo le ultime tornate elettorali, Dino Giarrusso è netto:  «Cosa mi aspetto da Conte? Che sappia scegliere bene, usare la sua credibilità e lavorare ad una legge proporzionale, che oggi serve all’Italia. Col Pd va bene decidere caso per caso: stimo molto alcuni di loro come Bartolo o Provenzano ma andare ad annullarci nel Pd sarebbe un suicidio: i nostri valori non sono negoziabili».

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