Dopo la tragedia di Stresa, con la caduta nel vuoto di una cabina della funivia del Mottarone, in Piemonte, l’odio social dei francesi è una pugnalata che fa davvero male. Sembra assurdo doverne parlare, ancora di più doverne scrivere: di fronte a simili accadimenti non dovrebbero esistere campanilismi esasperati e macabre esultanze, ma soltanto solidarietà e fratellanza. Invece no: Twitter, sotto la voce “télephérique Italie”, riporta una marea di commenti che definire terribili è un eufemismo.
Gli esempi più atroci di quanto vi stiamo raccontando sono stati ripresi anche sulle colonne del quotidiano “Il Giornale”: ve li riportiamo di seguito. “Dio è felice quando gli italiani muoiono”, “Dio ha ucciso 13 figli di p*ttana italiani oggi. Grazie Dio. Baci”, “Caduta la funivia a Stresa: una giusta punizione del karma dopo il cocainagate dei Maneskin all’Eurovision“, “Questo è il karma, ahahah”, “Gli italiani sono disoccupati”, “Si eliminano anche velocemente”, “L’euforia dell’Eurovision distrutta dalla caduta di una funivia. Ballavano lì dopo la vittoria e così le corde si sono rotte. Ecco. La Francia ha dovuto lasciare la vittoria a una canzone vuota”, “La funivia è gestita dalla mafia?”.
TRAGEDIA STRESA: L’ODIO SOCIAL DEI FRANCESI È VERGOGNOSO
L’odio social dei francesi verso l’Italia dopo il dramma di Stresa è disarmante, fa rabbrividire. Non si può commentare, è complicato anche solo prenderne atto. Avrebbe potuto esserci chiunque su quella maledetta cabina, anche qualche turista francese. Chiunque di noi avrebbe potuto incontrare la morte in quella che, nei piani iniziali, doveva essere una domenica all’insegna del turismo e della spensieratezza. Annettere poi tale sciacallaggio alla conquista dell’Eurovision Song Contest 2021 da parte dei Maneskin (che hanno beffato in rimonta proprio la Francia), non fa altro che appesantire il tutto, in un momento in cui si avverte il bisogno di stare in silenzio e di essere circondati dallo stesso. Purtroppo, qualche nostro connazionale ha risposto a tono agli utenti francesi, scatenando una vera e propria guerra dialettica all’ultimo cinguettio capace soltanto di generare dolore e sofferenza. Meglio lasciare l’ignoranza confinata nel proprio limbo per disarmarla definitivamente, ma un pensiero concedetecelo: può esistere su questo pianeta una sola persona in grado di festeggiare per la morte di quattordici esseri umani? In caso di risposta affermativa, abbracciamo idealmente Primo Levi. D’altro canto, “se questo è un uomo”…