“BABY DIOR BONNE ETOILE”, L’ACQUA PROFUMATA PER I NEONATI

Un profumo per i neonati, by Christian Dior: e così anche i più piccoli diventano ‘customer’. Ha scatenato una vera e propria pioggia di critiche, sui social e non, nei confronti della maison francese dell’haute couture la promozione di un parfum privo di alcol (e per la modica, si fa per dire, cifra di 235 dollari: cifre ben superiori a quelle dei prodotti di bellezza per un pubblico adulto). E inevitabilmente scoppia anche la polemica perché nell’era degli influencer non si salvano più nemmeno i neonati ancora nella culla. Ma andiamo con ordine.



Una profumazione inedita dalle “note delicate della pera, del fiore di Bach e del muschio bianco” come si legge online nella nota che accompagna quest’acqua profumata: “Baby Dior bonne étoile” è il nome di quest’eau de senteur dedicato a neonati e bambini e che è nato da una co-creazione poetica dall’incontro tra Francis Kurkdjian, direttore creativo delle Fragranze Dior e autore del profumo, e Cordélia de Castellane, direttrice artistica della sezione Baby Dior “che ha immaginato le decorazioni sognanti dei flaconi”. Insomma, anche i più piccoli devono avere la propria linea di bellezza e la routine di skincare quotidiana. Stando a quanto si apprende, l’ispirazione arriverebbe dall’esperienza dello stilista e imprenditore francese (1905-1957) che nel corso della sua vita ha rievocato spesso la propria infanzia ricordandola come “uno dei periodi più gioiosi della sua vita”.



POLEMICA SOCIAL PER IL PROFUMO DIOR: “COSTA PIU’ DEI PRODOTTI PER ADULTI”

Tuttavia, come accennato, l’inserimento di quest’acqua profumata senza alcol nella linea per bambini di Dior nascerebbe dalla volontà di Kurkdjian di tributare un omaggio allo stesso fondatore della maison ma, come accade spesso sui social network, l’effetto-boomerang non si è fatto attendere: e quindi, nonostante il prodotto sia stato pensato con attenzione per i neonati e “rispettando gli equilibri delicati del bambino”, la scelta di marketing e anche il prezzo hanno fatto indignare molti. “Cosa se ne farà poi un bambino di un’acqua profumata?” è stato uno dei commenti più gettonati su Twitter (oggi X), mentre qualcuno ha ironizzato sul presunto contenuto del flacone per giustificare un prezzo più alto di quello dei prodotti di bellezza per gli adulti.



Tuttavia uno dei commenti più divertenti è quello che ha scherzato sul fatto che il problema sarà trovare un bambino con un portafogli così ben fornito: ad ogni modo, al di là dell’ironia spesso tagliente e senza filtri delle piattaforme social, resta la questione di fondo ovvero che forse i bambini debbano continuare ad essere bambini e che prodotti come questo -che sicuramente nascono con le migliori intenzioni- potrebbero innescare un’ulteriore spinta consumista dei loro genitori e meccanismi di competizione per far sì che il loro bambino sia all’altezza dei coetanei. Senza contare il fatto che quello che viene inserito nella categoria ‘prodotto per l’infanzia’, probabilmente non è per i più piccoli. Anzi, forse è destinato principalmente ai genitori di quei bambini (a pochi, viste le cifre) e peraltro arriva dopo che sul mercato sono stati lanciati già vestitini griffati, linee di make-up e persino borsette formato mini.