INDAGINE “TUTTOSCUOLA” SULL’ALLARME DIPLOMIFICI IN ITALIA: TUTTI I NUMERI
Esistono scuole dove il diploma di maturità può costare fino a 10mila euro, dove addirittura pubblicano annunci su come rilasciare il certificato senza bisogno di frequenza scolastica e pochi giorni per i timbri: questo e molto altro è emerso dalla maxi indagine di “Tuttoscuola” sulle scuole private in Italia conosciute anche come “diplomifici” in quanto per poter passare serve solo pagare, e basta. Ogni anno almeno 92 scuole private – su una rete di 1423 paritarie in tutto il Paese – secondo “Tuttoscuola” le famiglie degli studenti riescono a comprare il diploma di maturità: attenzione bene ai numeri prima di far partire un polverone di accusa contro il sistema virtuoso delle paritarie, scuole che svolgono servizio pubblico non di proprietà dello Stato.
Qui si parla infatti di (poche, per fortuna) scuole private che da anni portano avanti la “politica” malsana e illegale della compravendita dei diplomi: per gli esami di idoneità il prezzo varia tra i 1.500 e i 3000 euro mentre per l’attestato finale di maturità si passa dai 2500 euro ai 10mila euro massimo. Sono in sostanza delle scuole fasulle che portano pochi iscritti all’inizio della formazione delle classi per poi arrivare al quinto anno con una impennata insensata del +166% degli iscritti. «Il 90,5% dei 10.941 nuovi iscritti sono in istituti paritari della Campania. Il 6,3% in istituti del Lazio. Il 3,2% in istituti della Sicilia», rileva “Tuttoscuola” facendo ben capire che il “virus” dei diplomifici è per fortuna un fenomeno circoscritto di fatto in sole 3 regioni d’Italia. Fa comunque impressione il numero in Campania in quanto, sempre secondo l’indagine del portale esperto di scuola % educazione, su 365 paritarie campane ben 82 rientrerebbero nel “dossier diplomifici”, di fatto 1 su 4.
VALDITARA INVIA GLI ISPETTORI PER INDAGINI CONTRO I “DIPLOMIFICI”
Secondo quanto fatto notare dall’inchiesta di “Tuttoscuola”, lo Stato sembra che ormai da anni abbia rinunciato alla lotta contro i diplomi facili, azzerando o quasi i controlli: negli anni 90 gli ispettori che facevano le verifiche erano 696, «Ne sono rimasti in servizio solo 24. Alcuni prossimi alla pensione. Ai quali si aggiungono 59 dirigenti tecnici con incarichi triennali che dovrebbero vigilare su circa 8 mila istituzioni scolastiche statali e circa 12 mila paritarie. Ottantatré ispettori per 20 mila scuole […]. Nel Regno Unito gli ispettori sono circa 2 mila (inclusi quelli part-time), in Francia circa 3 mila».
Per tutti questi motivi – e anche per salvaguardare anche il buon nome della stragrande maggioranza di scuole paritarie riconosciute con servizio pubblico genuino ed educativamente di alto livello – il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha da poco annunciato un importante giro di vite per provare a spezzare definitivamente questo oltraggio alla scuola pubblica (statale e paritaria) nazionale. «In merito all’indagine di Tuttoscuola sul fenomeno dei “diplomifici” dal titolo “Maturità: boom dei diplomi facili”, il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una indagine ispettiva», si legge nel comunicato del MIM a firma Valditara dello scorso 29 luglio. Nel frattempo, il Ministero annuncia che sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l’organico attuale (190 Posti). Sotto il profilo normativo, scrive il Ministro dell’Istruzione, «verranno valutati alcuni correttivi che diano più strumenti in sede ispettiva per verificare la sussistenza dei requisiti per la parità. Si sta anche lavorando per inserire nella legge di Bilancio risorse idonee per incrementare ulteriormente l’organico dei dirigenti tecnici».
IL MINISTERO NON ABBANDONA LE (TANTE) PARITARIE POSITIVE: LE NUOVE NORME
Valditara tiene a sottolineare come la stretta contro i diplomifici non significhi bocciare l’intero istituto della scuola paritaria nazionale, anzi: nel piano semplificazioni del Ministero è presente una misura dedicata alle scuole paritarie. Si tratta di fatto di un ingente progetto che ridisegna e digitalizza la procedura di riconoscimento della parità, rafforzando i controlli anche in itinere, a sostegno delle attività ispettive: «Questa misura punta, fra l’altro, a ridurre le distorsioni dei “diplomifici”, espungendoli dalle scuole riconosciute».
È stato poi previsto un ulteriore provvedimento del MIM per poter velocizzare l’erogazione dei contributi statali alle scuole paritarie di qualità: molte di queste, rileva Valditara, «sono in costante affanno e rischiano la chiusura a causa dei gravi ritardi oggi esistenti». In una logica di sussidiarietà orizzontale, queste scuole virtuose svolgono «un ruolo di grande aiuto al Paese, soprattutto per quanto riguarda l’infanzia e la primaria».