Arrivano i primissimi – importanti – risultati della lotta promossa dal ministro Giuseppe Valditara contro i cosiddetti ‘diplomifici‘, ovvero le scuole paritarie che permettono (in alcuni casi, la maggior parte) di recuperare più anni delle scuole superiori in uno solo, conseguendo il diploma in tempo record: il tutto – ovviamente – in cambio di un lauto pagamento, ma anche – altrettanto ovviamente – a costo di un’istruzione inferiore agli standard nazionali. L’inizio della lunga battaglia di Valditara contro i diplomifici risale allo scorso aprile, quando sulle pagine di Repubblica era apparso un articolo in cui si denunciava questo mondo (neanche tanto) sommerso tra scuole che promettono di recuperare quattro anni in appena cinque mesi per ‘soli’ 5mila euro e super offerte del 10% di sconto sul pacchetto completo.
Così, il caso era presto finito sulla scrivania del Ministro che già ad aprile aveva tirato in ballo il ddl Semplificazioni per promettere una stretta, a partire dalle formule del ‘più anni in uno’ prima completamente deregolamentate e limitate al massimo di un anno scolastico successivo a quello di iscrizione. In attesa dell’approvazione definitiva della stretta, infine, il ministro Valditara – e ve ne avevamo già parlato anche su queste stesse pagine – ha avviato un’indagine preliminare su 71 scuole paritarie tra Campania, Lazio e Sicilia sospettate di essere dei veri e propri diplomifici.
Stretta di diplomifici: 47 scuole tra Campania, Lazio e Sicilia verso la revoca dello status di paritarie
Veniamo così ad oggi e ai frutti di quella indagine preliminare sulle 71 scuole/diplomifici, scelte – spiega il Sole 24 Ore – tra quelle che dichiaravano un numero maggiore di studenti iscritti agli ultimi anni rispetto a quelli iscritti ai primi: i risultati sono stati in linea con le attese e immediatamente è stata disposta la revoca dello status di ‘paritarie’ per 47 delle scuole oggetto di indagine. Resta ferma – ovviamente – la possibilità di contraddittorio da parte delle scuole accusate di diplomifici, così come nulla vita di sanare le irregolarità e rispettare il nuovo impianto normativo messo in piedi da Valditara.
L’elenco delle irregolarità individuate degli ispettori è piuttosto lungo, ma è significativo notare come in alcuni casi il 90% degli studenti iscritti aveva residenza al di fuori della Regione che ospita la scuola rendendo – di fatto – impossibile la frequentazione delle lezioni; così come in altri casi i ‘docenti’ erano sprovvisti dell’abilitazione o della laurea di competenza per insegnare, mentre in altri diplomifici (quasi tutti) non si rispettava il quadro orario del Ministero, oppure non si mutuava l’insegnamento dell’educazione civica. Ma ancora: non mancavano scuole paritarie senza laboratori, Alberghieri senza cucine o derrate alimentari e quasi a livello generale classi abbastanza spaziose per ospitare gli studenti.
Giuseppe Valditara: “L’obiettivo è garantire standard nazionali di qualità dell’istruzione”
Esulta, dopo i risultati dell’indagine sui diplomifici, lo stesso ministro Giuseppe Valditara che – raggiunto da alcuni organi di stampa – ha ricordato chiaramente che “questo governo [non ha] tolleranza verso chi non rispetta la legge”, ribadendo il suo sempre fermo impegno per “garantire standard di qualità a tutti gli studenti, che frequentino scuole statali o paritarie” che passerà dal prossimo anno scolastico anche da un contrasto deciso ad “abusi e storture” dei diplomifici, per “garantire un’istruzione di qualità in tutti gli istituti del sistema pubblico, di cui le paritarie rappresentano un anello importante”.
Opinione condivisa anche dall’associazione Fidae – Scuole cattoliche italiane, che per messo del suo presidente Virginia Kaladich si è detta “contenta della stretta” voluta da Valditara contro le “mele marce – con un chiaro riferimento ai diplomifici – che purtroppo contribuiscono alla permanenza di alcuni luoghi comuni sulle scuole paritarie, rendendo più complesso anche il raggiungimento della parità scolastica“.