«Numeri sono incoraggianti: non ci sono situazioni critiche e nemmeno di sovraccarico ospedali su tutta Italia. Per questo abbiamo deciso di riaprire tutte le Regioni, dalla Lombardia alla Sicilia»: così apre il suo discorso alla nazione il Premier Conte da Palazzo Chigi. «Colgo rinnovato entusiasmo tra i cittadini, c’è grande attenzione per socialità ritrovata ed è giusto che ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo settimane di duri sacrifici. Ma è bene ricordare è che se siamo tra i primi Paesi europei che possono riavviare tutto in condizioni di sicurezza è perché abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici. Abbiamo modificato le nostre abitudini di vita: facciamo attenzione, le uniche misure oggi efficaci sono il distanziamento fisico e utilizzo mascherine. Il virus non è scomparso e i contagi, seppure in forte calo, lo confermano», sottolinea nella conferenza stampa in diretta dal Palazzo del Governo, sottolineando come oggi i turisti europei «possono rientrare in Italia: dobbiamo concentrarci brand dell’Italia nel mondo per recuperare l’attrattiva in tutto il mondo».
Conte annuncia di aver già stanziato 80 miliardi di euro fino ad oggi, di fatto quasi tre manovre di bilancio: «aiutato tutti, famiglie, lavoratori, autonomi e aziende. Bonus, cassa integrazione e sostegno: non era mai successo nella nostra storia, ma ci rendiamo conto dei ritardi e che abbiamo una legislazione e un apparato statale che non era pronto per fare politiche del genere in così poco tempo. Dl Rilancio renderà più celeri queste misure, ma sono solo un inizio: il percorso di rilancio ha bisogno di ben altro».
Ma il rilancio non potrà non partire da turismo, manifattura, spettacolo: «sofferenze massime, da piccole aziende a grande commercio. Dovremo intervenire con nuove misure: ma questa crisi sia occasione per rilanciare Italia dalle fondamenta e risolvere i punti “nodosi” della nostra Storia. Dovrà essere un nuovo inizio e potrà essere fatto anche grazie al nuovo Recovery Fund proposto dall’Europa con 750 miliardi di euro nei prossimi mesi».
Avremo piano di rinascita, sottolinea ancora il Presidente del Consiglio, una sorta di Recovery Plan: «digitalizzazione, modernità Paese, innovazione, piano industriali, impresa 4.0, investimenti pubblici e privati, stop burocrazia, investire in reti telematiche, idriche ed energetiche, velocizazioni dei processi (non possiamo Avere norme civili del 1946)». (agg. di Niccolò Magnani)
CONTE “DA SUBITO STATI GENERALI ECONOMIA”
«Dobbiamo puntare molto sull’istruzione e la ricerca, essere attrattivi per i giovani.
Un altro settore su cui occorre intervenire rapidamente è quello della giustizia, che rende l’Italia un paese ostico per le aziende», ribadisce ancora il Premier Conte nella seconda parte della conferenza stampa da Palazzo Chigi con le domande “moderate” dal portavoce Rocco Casalino. «Siamo al lavoro su una riforma del fisco, che è ad oggi iniquo e necessita un aggiornamento», annuncia il Capo del Governo, ribadendo poi come i fondi europei «non sono un tesoretto del governo in carica, da usare a proprio uso e consumo. Sono una risorsa al servizio del paese che va sfruttata al meglio».
Per agire al meglio nelle prossime settimane, Conte spiega che convocherà per una settimana gli stati generali sull’economia con «tutte le parti che possono contribuire a questa fase: le parti sociali e le menti più brillanti, oltre che le commissioni preposte». Nuovo Decreto in deficit con adesione a Sure e Mes? «Si parteciperemo al progetto Sure ma anche Bei: sul Mes quando avremo tutti i regolamenti decideremo in Parlamento, non cambio idea da un giorno all’altro. Ricordiamo che è un prestito e dipende dalla natura di questo prestito per dire di Sì: non abbiamo ancora deciso».
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Conte sul fronte del dialogo con le opposizioni specifica che chiederà a tutti i partiti di «collaborare sulle nuove riforme». Dialogo per gli stati generali dell’economia come possono avvenire dopo le critiche di Confindustria con clima piuttosto teso? Secondo Conte il dialogo con Bonomi è fluente ma hanno utilizzato «espressioni infelici, ma abbiamo responsabilità di governare il Paese e anche Confindustria potrà dare il suo contributo. Dall’intervista che ha lasciato Bonomi mi immagino progetti di grande respiro per il futuro del Paese, sono lieto di raccogliere queste proposte».
Sul tema Autostrade, Conte spiega che c’è una procedura di revoca delle concessioni ancora in corso e «ci sono tanti inadempimenti che motivano tale revoca: le proposte fatte dal concessionario finora non sono state compatibili con gli interessi nazionali». Austria e Grecia infine rappresentano misure «discriminatorie contro l’Italia e i cittadini italiani. I nostri ministri stanno dirimendo un percorso per evitare che si possa ad arrivare a decisioni discriminatorie definitive sul nostro Paese. Li convinceremo in Austria e non solo che queste iniziative sono improvvide». (agg. di Niccolò Magnani)
SCUOLA, EUROPA E CONTROLLI ANTIMAFIA
Nella terza e ultima parte della conferenza stampa di Giuseppe Conte si torna sul fronte Europa e sui temi finora non affrontati come Scuola e manifestazioni: «Recovery Fund abbiamo un problema di immediata spendibilità: con gli stati generali vogliamo farci trovare pronti a questo appuntamento, ma stiamo parlando con Von der Leyen per anticipazione di questo fondo. Al momento gli strumenti sono modesti ma possiamo trovare un accordo per anticipi più consistenti: Sure, Bei integreranno il nuovo Recovery Fund».
In merito alla manifestazione centrodestra senza sicurezza di ieri – in alcuni casi e in alcuni momenti – Conte aggiunge «Penso sia giusto che le manifestazioni si facciano, è giusto così ed è sale della democrazia anche contestare il Governo: ma attenzione, sarebbe spiacevole che da manifestazioni del genere nascano nuovi focolai, non me lo auguro e spero non accadrà». Sul tema scuola, annunciando la conferenza di domani con Azzolina e parti coinvolte nel mondo Miur, Conte afferma che a settembre si riaprirà con didattica in presenza, «dobbiamo ripristinare tutto al meglio. Molto importante il Decreto Scuola che ha approvato un emendamento che rende sindaci dei Comuni di diventare commissari straordinari per far partire rinnovamento immediato degli edifici scolastici per rinnovare le aule a settembre».
Snellimento burocrazia avverrà, secondo Conte, solo con controlli maggiori da Antimafia fino ad anticorruzione: ma bisogna «scardinare l’idea per cui con meno interventi meno si rischia, non va bene, dobbiamo essere bravi noi a controllare per poter snellire i passaggi burocratici». Da ultimo, il tema imprese e industrie: «noi non vogliamo sovietizzare il mercato, non siamo questo tipo di Governo […] Siamo però disponibili ad interventi in aiuto alle grandi imprese: ma lo spazio dovrà essere dato agli imprenditori». (agg. di Niccolò Magnani)
SI APRE LA CONFERENZA STAMPA
Tutto pronto da Palazzo Chigi per l’attesa conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: tra rilancio economico, nuovo piano di riforme per “l’Italia del 2030” e quel decreto-semplificazioni annunciato un mese fa ormai e finora ancora non discusso saranno al centro del discorso alla nazione del Premier che in questi giorni compie i suoi primi due anni di permanenza a Palazzo Chigi (con due diversi e opposti Governi però, ndr). La traccia della conferenza stampa – per la seconda volta alla presenza dei giornalisti dopo il lockdown degli scorsi 3 mesi – è già ipotizzabile: si partirà da un sunto di quanto avvenuto nella fase 1 dell’epidemia, passando poi per le novità e le cautele prese nella fase 2 fino ad approdare all’ignota fase 3 che comincia oggi e che porta con sé carico di aspettative e di rischi evidenti per i prossimi mesi. Sta però al Governo ora consegnare al Paese un piano per la ripresa concreto e attualizzatile che metta subito sul tavolo le reali esigenze del Paese: lavoro, burocrazia, investimenti e grandi opere, sono questi i punti che dovrà toccare Conte in conferenza stampa e sui quali verrà “valutato” nei prossimi mesi non solo dalle opposizioni ma dal popolo stesso.
SCUOLA E RILANCIO GREEN
Un rilancio “green” con attenzione al tema della Sanità e guardando il più possibile ad un’ipotesi di concordia nazionale: in attesa del discorso di Conte alla nazione – qui sotto tutti i temi e le anticipazioni sulla conferenza stampa imminente del Capo del Governo alle ore 18 da P.Chigi – l’esecutivo ha fissato per la giornata di domani un importante tavolo di lavoro sul nodo Scuola, uno dei punti maggiormente irrisolti tra i tanti in agenda per il Governo. La Ministra Miur Lucia Azzolina assieme al Premier Conte incontrerà domani pomeriggio sindacati, sigle scuole, associazioni genitori e studenti e alcuni Ministri strategici nel presentare il piano di riapertura per settembre. Dalla scuola all’economia, si attende già nel discorso di questa sera una netta anticipazione circa il piano che il Governo intende presentare per la ripresa del sistema Italia al più presto: la conferenza stampa arriva il giorno dopo le manifestazioni del centrodestra e dei gilet arancioni oltre alle richieste del Quirinale per una maggiore concordia. Si attende dunque l’imprinting che il Presidente del Consiglio vorrà dare a questa ormai sbocciata “Fase 3” dell’emergenza Covid-19.
IL MES PER IL PIANO SANITÀ
Il Premier Giuseppe Conte parlerà alla nazione e ai giornalisti nella conferenza stampa di oggi alle ore 18 da Palazzo Chigi: ora è ufficiale, dopo l’annuncio dato via social dagli stessi account del Presidente del Consiglio. Conte oltre a ribadire le principali regole per la “fase 3” iniziata il 3 giugno, annuncerà alla nazione la convocazione degli “stati generali” per rilanciare l’economia e il Pil: «confronto con le parti sociali, i sindacati e le organizzazioni di categoria. I numeri del Pil sono da profondo rosso, eppure il giurista pugliese spronerà a guardare con fiducia al futuro», riporta il Corriere della Sera con alcune anticipazioni del discorso del Premier. Un nuovo inizio con rinnovato dialogo alle parti sociali e alle opposizioni ma anche un piano per la ripresa annunciato già in parte con il Recovery Plan degli scorsi giorni: ci sarà l’ambiente ma non solo, è possibile che l’Italia possa chiedere proprio per dar frutto a questi programmi l’utilizzo tanto del Recovery Fund quanto del Mes.
Secondo uno scoop del Sole 24 ore, Conte avrebbe dato mano al Ministro Speranza di preparare un piano con l’obiettivo di mettere in sicurezza il sistema sanitario nazionale: ebbene, il dossier dal costo più o meno di 20 miliardi prevederà l’utilizzo quasi garantito del Mes. «Il piano prevede il potenziamento della rete ospedaliera e di quella delle cure del territorio: 10 miliardi di spesa a tesa per entrambe le voci», spiega il Sole, mentre il Ministro Speranza nel primo pomeriggio anticipa quanto ribadirà ancora stasera Conte in conferenza stampa «serve ancora cautela e prudenza e continuare a seguire le regole. Abbiamo fatto scelte drastiche ed enormi. Ma fino al vaccino massima attenzione».
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IL GREEN NEW DEAL DELL’ITALIA
In attesa che tra il pomeriggio e la prima serata il Premier Conte tenga il proprio discorso in conferenza stampa alla nazione (qui sotto regole, anticipazioni e riaperture), stamane il Capo del Governo è intervenuto nella videoconferenza al Soer sullo stato dell’ambiente in Italia e in Ue. Ebbene, seguendo la linea già rilanciata nel “Recovery Plan in 7 punti” lanciato giorni fa (e che sarà la base del piano di rilancio del sistema Italia verso il 2030) Conte ha introdotto «L’attenzione per l’ambiente gioca un ruolo determinante, abbiamo posto grandissima attenzione al tema del green new deal».
L’Italia vuole aderire al percorso di Ursula Von der Leyen a livello europeo (anche perché è “condizione” per poter ricevere gli aiuti del Recovery Fund), con il Governo che vuole perciò «indirizzare il sistema produttivo verso questa transizione che ha portata epocale, ha tanti costi ma benefici rilevanti». Per il Presidente del Consiglio la transizione ecologica «è la cifra culturale, un nostro impegno preciso […] Ho creato la cabina di regia “Benessere Italia” che mi affianca alla presidenza del Consiglio in ogni valutazione e per fare in modo che ogni mia azione sia filtrata a livello scientifico per individuare le fragilità e le criticità del paese, per sviluppare delle politiche mirate». (agg. di Niccolò Magnani)
CONFERENZA STAMPA CONTE
E’ arrivato il momento di una nuova attesa conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in diretta tv e video, durante la quale annuncerà la riapertura totale tra le Regioni. Si tratta di una tappa importante di questa Fase 2 e che rappresenta un ulteriore tassello del lento ma a questo punto necessario ritorno graduale alla normalità. Dopo le riaperture delle attività produttive e dei negozi e dopo gli spostamenti permessi nella medesima Regione, adesso è arrivato il momento di passare allo step successivo, permettendo così di riaprire interamente il flusso tra le regioni. Fino alla fine, però, il dubbio è stato se lasciare indietro alcune regioni o se invece rinviare le riaperture totali di una settimana per tutti. Come previsto nell’ultimo Dpcm del governo, la data indicata per la riapertura è quella del 3 giugno, anche se fino alla fine è stata avanzata una ulteriore ipotesi, quella dell’8 giugno come avanzato da Gallera, assessore al Welfare della Lombardia, il quale ha auspicato prudenza. Per poter giungere ad una decisione univoca, tuttavia, si sono dovuti attendere i dati monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 24 e il 30 maggio.
Come stabilito dall’Iss, al momento in Italia non vi è alcuna situazione critica relativa all’epidemia da Covid-19. L’incidenza settimanale, tuttavia, rimane molto eterogenea su tutto il territorio nazionale. In alcune regioni il numero di casi giornalieri resta elevato, in altre si presenta in maniera più limitata. Da qui la richiesta di massima cautela “specialmente nel momento in cui dovesse aumentare il movimento di persone sul territorio nazionale”. Ad ogni modo, stando a quanto rivelato dal monitoraggio del ministero della Salute e Iss pressoché in tutte le regioni gli indici di trasmissibilità Rt sono al di sotto di 1 con un trend di nuovi casi in calo, grazie alle misure di lockdown imposte dal governo.
NUOVA CONFERENZA CONTE SU RIAPERTURA TOTALE
Alla luce dei dati dell’Iss, dunque, l’ipotesi più probabile rispetto alla data di riapertura dei confini tra le Regioni è quella del 3 giugno. Una decisione alla quale il premier Giuseppe Conte è giunto dopo aver incontrato nella serata del 29 maggio, a poche ore dalla diffusione del report del monitoraggio, i capi delegazione delle forza di maggioranza per discutere della riapertura totale dell’Italia. E sul tavolo, oltre alle due date ipotizzate, non è mancata anche l’ipotesi di aperture differenziate. Alla riunione ha preso parte anche il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia ed il ministro della Salute, Roberto Speranza. Sulla questione riaperture, tema centrale della nuova conferenza stampa del premier Conte, fino all’ultimo i pareri da parte dei governatori sono stati discordanti. Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, ha auspicato il ritorno alla normalità. Zaia, governatore del Veneto, si è augurato l’assenza di aperture “a macchia di leopardo”. Il presidente dell’Iss, Brusaferro, ha invece inteso la riapertura dei confini tra Regioni come “la sfida più importante”.
In merito alle nuove regole, infine, non si esclude una circolazione limitata nella prima settimana, ad esempio al solo raggiungimento di parenti e seconde case. Ma da fonti di governo si è ribadita la volontà di voler prendere decisioni che siano valide per tutte le Regioni. Non si esclude inoltre che dal 3 giugno possa essere prevista una sorta di “quarantena breve” per chi va in alcune aree del Paese. Una regola che, tuttavia, dovrebbe a quel punto valere anche per gli stranieri residenti nell’area Schengen e in Gran Bretagna che sempre dal 3 giugno potranno viaggiare in Italia. Per saperne di più però dovremo attendere la consueta diretta video streaming dai canali di Palazzo Chigi.
LE ANTICIPAZIONI SUL DISCORSO
Nel giorno in cui l’Italia riapre i confini all’estero e tra le stesse Regioni dopo il lockdown del 9 marzo scorso, il Premier Conte vuole dire grazie a tutti i cittadini: partirà dai medici fino agli infermieri, agli operai rimasti al lavoro nelle fabbriche, alle donne in prima linea, agli studenti, agli insegnanti. «Il peggio è alle spalle, ma bisogna tenere alta la guardia», riporta il Corriere della Sera in merito ad alcune anticipazioni del discorso in conferenza stampa del Presidente del Consiglio. Il divieto di assembramento, il rispetto delle distanze e l’uso della mascherina restano regole a cui non si può derogare ma sarà il piano per la ripresa a indirizzare il fulcro del discorso in video streaming. «L’Italia è guarita», dirà ancora Conte che poi annuncerà la convocazione degli “stati generali” per rilanciare l’economia e il Pil arrivati a livelli di profondo collasso. Nel farlo però, secondo le fonti de La Stampa, Conte darà “mano tesa” alle opposizioni: dopo l’invito del Quirinale e la disponibilità del Centrodestra, oggi il Premier con ogni probabilità affermerà «costruiamo assieme l’Italia del 2030». (a cura di Niccolò Magnani)