Sì parenti, no amici; sì funerali, no messe; bar e ristoranti solo dal 1 giugno (prima solo con take away e domicilio), no negozi e parrucchieri solo da giugno: sono queste solo alcune delle novità spiegate dal Premier Conte nella conferenza stampa dove non ci sarà alcun “libera tutti”, come già ampiamente anticipato negli scorsi giorni. Per gli spostamenti continuerà ad esserci l’autocertificazione anche se sarà permesso il visitare i parenti (ma in maniera «mirata» ancora non definisce cosa voglia dire nel dettaglio, bisognerà attendere il testo del Dpcm) mentre anche sulle imprese da riaprire serviranno maggiori dettagli visto che al momento è l’industria manifatturiera quella che sicuramente potrà ripartire dal 4 maggio, sulle altre bisogna attendere le indicazioni dei prossimi giorni e le eventuali autocertificazioni delle singole aziende che potranno garantire distanze di sicurezza e materiali DPI ai propri dipendenti.
«Serrata interlocuzione sulla possibilità di partecipare alle cerimonie funebri. Sarà da ora possibile il loro svolgimento con l’esclusiva partecipazione di congiunti, con massimo 15 partecipanti, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza», spiega poi Conte annunciando le novità sul tema religioso, «Ringrazio la CEI e comprendo la sofferenza dei credenti, impossibilitati a frequentare le funzioni religiosi, ma al momento il comitato tecnico-scientifico ha espresso l’impossibilità ad un ampliamento della partecipazione popolare». Sarà consentita l’attività d’asporto per le attività alimentari, ma no agli assembramenti e si raccomanda il consumo degli alimenti nelle sedi private: capitolo Regioni, «occorre una più forte collaborazione con le regioni: devono fornirci un chiaro quadro della situazione sanitaria locale. Siamo pronti, col Ministro della Salute, ad intervenire tempestivamente in caso di una risalita della curva del contagio per reintrodurre le restrizioni». Per quanto riguarda alcuni punti del piano per il dopo-18 maggio, «Si riaprirà il commercio al dettaglio, non solo quello all’ingrosso previsto per il 4 maggio. Riapriranno anche mostre, musei ed allenamenti in campi sportivi».
Sul finire della conferenza stampa il Premier ha poi ribadito che dal 1 giugno al via la riapertura di bar, ristoranti, centri estetici, parrucchieri anche ammette «È un programma a tappe che va ben studiato per dare disposizioni chiare, su cui lavoreremo nei prossimi giorni, a tutte quelle attività che richiedono una maggior vicinanza tra gli operatori ed i clienti». Scuole chiuse fino a settembre, mentre per gli esami di stato saranno effettuati con conferenze private tra commissione e studente però in presenza fisica e non in videoconferenza; da ultimo, sì a ripresa allenamenti della Serie A dal 18 maggio ma ancora nessuna novità sulla possibilità di riprendere o meno il campionato, «Sul calcio, rispondo a malincuore perché sono anch’io un appassionato, ma occorre procedere coi piedi di piombo anche per la sicurezza dei calciatori».
CONTE: “OK SPOSTAMENTI MA SOLO VERSO PARENTI”
«Recovery Fund, Italia ha permesso lo strumento che sarà fondamentale per gli aiuti dall’Europa: senza di noi non sarebbe avvenuto», prosegue la conferenza stampa parlando del tema Europa prima di illustrare il piano della fase 2, «Misure economiche, so che tanti sono insoddisfatti ma tra reddito cittadinanza, bonus, congedi, cassa integrazione le richieste sono state tantissime e abbiamo già liquidato bonus per 3 milioni e mezzo di persone. Mi scuso per ritardi che abbiamo, ma la mole di domande da 11 milioni di domande ha travolto l’Inps: è necessario il contributo delle Regioni, facciano pervenire in flussi nel più breve tempo possibile altrimenti l’Inps non potrà erogare quanto dovuto». Per Conte non si riapre senza le imprese: «nostro obiettivo è avere più occupati, con finanziamenti anche a fondo perduto per un milione di imprese». Per il settore del turismo ormai è noto che i danni sono tantissimi e anche i pregiudizi dall’estero: «ci sarà un Decreto “Sblocca Paese” che servirà nelle prossime settimane per aiutare la ripresa», spiega ancora Conte dando il “nome” al prossimo Decreto Aprile. «Dal 4 maggio fino al 18 cosa succederà?», introduce il Premier nella diretta della conferenza stampa. Conferma misure e spostamenti: rimangono le motivazioni con autocertificazione all’interno delle Regioni.
«Aggiungiamo solo la possibilità di spostamenti per visite a parenti e congiunti, ma mirate e non con grandi assembramenti. Tra Regioni consentito solo per esigenze lavorative o salute», spiega Conte e ribadisce «chi ha sintomi da coronavirus deve rimanere presso il proprio domicilio, è un’imposizione. Niente party privati e il sindaco può anche disporre aree che non rispetti questi vincoli: ok a parchi ma sempre con rispetto distanze». Sarà consentita l’attività d’asporto per le attività alimentari, ma no agli assembramenti e si raccomanda il consumo degli alimenti nelle sedi private; «Attività produttive: riapriamo numerose filiere, mettendo ben in chiaro che è necessario rispettare il nuovo protocollo di sicurezza». (agg. di Niccolò Magnani)
“SE AMI L’ITALIA MANTIENI LE DISTANZE”
«In questa nuova fase la curva del contagio potrà risalire in alcune aree del Paese, il rischio c’è e dobbiamo assumerci questo rischio affrontandolo con metodo e rigore», spiega il Premier Conte nella conferenza stampa in diretta da Palazzo Chigi sulla nuova fase 2; «se vuoi bene all’Italia devi evitare che il contagio si diffonda: almeno un metro di distanza di sicurezza anche nelle relazioni familiari. il CTS ci dice che almeno un contagiato su 4 viene da relazioni familiari. Convivere nella fase 2 è non ammalarci con la distanza sociale». È ancora Conte a ribadire il concetto verso la fase 2 «se ami l’Italia mantieni le distanze: il Governo dovrà monitorare costantemente e dovremo essere pronti per intervenire in modo rapido laddove l’andamento del contagio dovesse diventare critico». Conte poi inizia a presentare il meccanismo per la fase 2 che scatterà dal 4 maggio: bisognerà convivere con il virus ma i DPI saranno fondamentali, per questo con Arcuri «abbiamo calmierato prezzi mercato delle mascherine con 0,50 euro». Non solo, Conte eliminerà l’Iva dalle mascherine tramite il prossimo Dpcm. (agg. di Niccolò Magnani)
DIRETTA CONFERENZA STAMPA CONTE
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato una nuova conferenza stampa per le 20.20 di oggi, domenica 26 aprile. Lo scenario della Fase 2 è sempre più concreto: il premier ha concluso la cabina di regia con Regioni ed enti locali, quindi è pronto ad annunciare le linee ufficiali per la riapertura dell’Italia dopo il lockdown durato dal 9 marzo al 3 maggio 2020. Il premier si prepara ora ad un suo nuovo intervento in diretta video Facebook e canale YouTube di Palazzo Chigi durante il quale presenterà il nuovo Dpcm che apre la cosiddetta Fase 2, quella cioè relativa alla ripartenza del Paese. Dopo l’annuncio fatto martedì scorso sulla data della riapertura nazionale (seppur graduale) – dal prossimo 4 maggio – ora il Presidente del Consiglio dovrà dettagliare quei 5 punti raggiunti dopo il confronto con la task force di Vittorio Colao, il Comitato tecnico scientifico e la cabina di regia con Comuni, Regioni e opposizioni.
Dopo il Consiglio dei ministri che ha portato al via libera del Def e dello scostamento di bilancio, ora la svolta. Alcune Regioni hanno già annunciato il loro piano, come ad esempio la Lombardia che ha fatto sapere la sua intenzione di tornare ad una “nuova normalità” a partire dal prossimo 4 maggio. C’è poi il Veneto che ha allentato alcune misure con una nuova ordinanza. Ma non è ancora del tutto chiaro il destino del resto del Paese. Secondo Carlo Bonomi, presidente designato di Confindustria, manca un metodo per le riaperture. «È dal 5 aprile che io chiedo qual è il metodo per arrivare alla riapertura e non tanto la data della riapertura e ad oggi non ho ancora avuto una risposta», ha dichiarato a “Mezz’ora in più” su Raitre. Bonomi chiede «meno slogan e più concretezza», perché «stiamo arrivando alla fatidica soglia del 4 maggio senza sapere ancora quale sarà il metodo».
Il numero uno di Confindustria ha aggiunto che «non è che si mette in salvaguardia la salute delle persone chiudendo le imprese». Bisogna invece vedere «come mettere in sicurezza le imprese per garantire la salute ai lavoratori». Bonomi ha spiegato poi cosa si aspetta, cioè «che domani mattina almeno le imprese che hanno la capacità di rispondere agli accordi di sicurezza» siglati da governo e sindacati. Ma anche che le grandi catene «possano riaprire perché stanno perdendo quote di mercato e molte imprese saranno fuori» se non riaprono.
IL CALENDARIO DELLA FASE 2
Nelle più recenti anticipazioni fatte dalla task force di Vittorio Colao, sono 4 le date principali attorno alle quali si “fonderà” la nuova fase 2 in tutta Italia: dal 27 aprile sono previste riaperture per aziende di macchine industriali per agricoltura e silvicoltura. Sarà però solo un “entrée” prima del prossimo 4 maggio quando ripartiranno i cantieri, le industrie del tessile e della moda (anche Lotto e Superenalotto) ma soprattutto sarà il giorno dove avverranno i primi sostanziali allentamenti per quarantena e spostamenti. Si potrà andare fuori dal Comune di residenza, fare sport all’aperto anche lontana da casa, da soli o a due metri di distanza dagli altri, andare a visitare parenti e amici; fino all’11 maggio, quando il terzo step prevede un monitoraggio costante della situazione epidemiologica (se i contagi risalgono vi saranno allora nuove chiusure e potenziali zone rosse specifiche). In quella data dovrebbero poi riaprire negozi al dettaglio, mentre resteranno ancora chiusi invece centri commerciali e mercati rionali che non vendono alimenti. Da ultimo, il 18 maggio dovrebbe essere la dead line per bar e ristoranti: dovrà essere garantita distanza di un metro dal bancone, due metri tra un tavolo e l’altro, mascherine e guanti per i camerieri. Se poi a quel punto i dati nazionali saranno positivi allora potranno essere sbloccati anche gli spostamenti tra una Regione e un’altra. (a cura di Niccolò Magnani)
LE ANTICIPAZIONI SUL NUOVO DPCM
Era attesa dopo il 20 aprile la nuova conferenza stampa del premier Conte soprattutto dopo un lungo primo incontro avuto nei giorni scorsi in videoconferenza con la task force per la Fase 2 che vede a capo Vittorio Colao, con l’obiettivo di individuare una prima roadmap per uscire in maniera graduale dal lockdown. Nella doppia informativa a Camera e Senato di martedì scorso, il Premier Conte aveva anticipato i 5 punti cardine della nuova fase 2 in partenza dal 4 maggio prossimo che saranno inseriti nel nuovo Dpcm: mantenere e rispettare il distanziamento sociale, promuovendo l’utilizzo di mascherine e Dpi fino al vaccino; rafforzare le reti sanitarie sul territorio, come arma più efficace per la lotta al virus, con particolare attenzione alle case di cura; intensificare la presenza di Covid-hospital per la gestione dei pazienti infetti e ridurre i rischi di contagio nelle strutture sanitarie; Uso corretto dei test, sia tamponi che test sierologici; Rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Sul fronte delle modifiche da apportare alla vita che ripartirà dopo il 4 maggio, Conte ha ribadito che «anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge la difficoltà dei cittadini nel continuare a rispettare le regole anti contagio e l’aspirazione al ritorno alla normalità». Tuttavia, «imprudenze potrebbero compromettere sacrifici. Un’avventantezza in questa fase, dettata dalla legittima voglia di ripartire, può compromettere tutti i sacrifici che con responsabilità e disciplina i cittadini hanno fatto finora». Nel lungo messaggio su Facebook di martedì 21 aprile sempre il Presidente del Consiglio aveva tratteggiato le linee direttive per la fase 2: ecco il testo integrale.
Al momento si parla di due fronti del nuovo decreto: il rilancio degli investimenti pubblici da un lato e che dovrebbe prevedere lo sblocco dei cantieri e un nuovo pacchetto di aiuti ai Comuni dall’altro, utile al pagamento degli affitti. Bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri, ovvero quelle attività per le quali si rende difficile l’osservanza delle distanze di sicurezza, con ogni probabilità saranno anche le ultime a ripartire, ma potrebbe essere Conte, con il nuovo Dpcm a fare maggiore chiarezza in merito alle ripartenze.
Lo scorso 10 aprile il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva annunciato in conferenza stampa da Palazzo Chigi il Dpcm per alcune riaperture come librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini. “Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche”, disse in apertura. Oggi potrebbe allentare ulteriormente le restrizioni. (a cura di Emanuela Longo e Niccolò Magnani)
AUTOCERTIFICAZIONE E APP IMMUNI
Tra le altre novità che il Dpcm – delineato in conferenza stampa – conterrà si parla con insistenza di una nuova autocertificazione che le aziende dovranno compilare per poter dichiarare e garantire il rispetto alle prescrizioni su dotazioni Dpi per i propri lavoratori. Non solo, il Governo con la task force guidata da Vittorio Colao ha specificato che con la medesima autocertificazione si garantiranno le regole sulla sanificazione, quelle sulla presenza contingentata dei dipendenti e sull’assistenza di un medico a cui far riferimento. Da ultimo, le aziende nella fase dovranno garantire turni diversificati e continuare a privilegiare laddove possibile lo smart working.
Per quanto riguarda invece l’autocertificazione per gli spostamenti, dovrebbe essere assorbita all’interno della nuova app “Immuni” che sarà uno degli elementi maggiormente rilevanti della nuova fase di “convivenza” con il coronavirus. L’utilizzo dell’applicazione per iOS e Android servirà sostanzialmente per tracciare con maggior semplicità i contatti degli eventuali positivi al Covid-19: sarà su base volontaria, come spiegato dal commissario Arcuri, ma nello stesso tempo avrà bisogno per essere utile che almeno il 70% degli italiani la scarichino sul proprio smartphone. Per gli anziani si studia l’ipotesi di un braccialetto che “sostituisca” lo smartphone per tracciare movimenti e contatti eventuali: non solo, è allo studio del Governo Conte anche l’ipotesi di rendere limitati gli spostamenti per coloro che non scaricano Immuni, anche se per il momento lo scenario è smentito. Con l’attenzione per la privacy e le libertà personali, la delicatissima “proposta” deve ancora essere vagliata al 100% dal CTS e dalle task force prima di essere resta universale dal prossimo 4 maggio. (a cura di Niccolò Magnani)