Nella conferenza stampa di oggi, quella in cui ha annunciato di aver firmato un nuovo Dpcm, il premier Giuseppe Conte ha parlato ovviamente anche del Mes, partendo però dall’Eurogruppo. «Il ministro Gualtieri ha fatto un grande lavoro, ma è un primo passo che l’Italia giudica ancora insufficiente. Bisogna lavorare ancora per costruire qualcosa di ancora più ambizioso». L’Italia punta infatti su un altro strumento: «Sul tavolo sono stati messi strumenti significativi, ma il nostro strumento più adeguato è l’Eurobond. E deve essere anche disponibile subito, lo sto dicendo a tutti i miei omologhi». Il presidente del Consiglio ha ribadito cosa si aspetta dall’Unione europea: «Bisogna avere una potenza di fuoco proporzionata alle risorse richieste dall’economia di guerra». Conte ha promesso battaglia, ma il suo tono si è fatto più acceso quando è arrivato il momento del Mes. «È stato proposto senza condizionalità per le spese sanitarie. Su quest’ultimo vedo che in Italia, sin dalla notte, si è levato un dibattito vivace. Il governo troverà le modalità per interloquire con il Parlamento come ha fatto in passato. Ma il dibattito deve essere sviluppato senza falsità, con chiarezza».
E qui è scattato il duro attacco all’opposizione: «Il Mes esiste dal 2012, non è stato approvato ieri o attivato ieri come falsamente dichiarato da – devo fare nome e cognomi – Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non lavoriamo con favore delle tenebre e parla con chiarezza, guardando negli occhi gli italiani. Su richiesta di alcuni Stati membri, non l’Italia, l’Eurogruppo ha lavorato a questa proposta non ancora completa». Il premier ha quindi spiegato di non aver firmato per l’attivazione del Mes: «Lo riteniamo uno strumento inadeguato e inadatto rispetto all’emergenza, fermo restando che se ci sono degli Stati che vogliono attivarlo possono farlo». E ha sottolineato quella che ritiene una svolta importante: «Ieri è successo qualcosa di nuovo: un intero paragrafo è dedicato ad accogliere la nostra prospettiva degli Eurobond». Quindi ha tracciato il percorso da seguire: «Non abbiamo ancora una regolamentazione concreta, dobbiamo ancora lavorare in questa direzione. Ma per la prima volta l’abbiamo messo nero su bianco e anche gli altri Paesi hanno dovuto accettare di lavorare adesso per introdurlo. Quello che vogliamo è che sia immediatamente applicabile, lotteremo fino alla fine».
Quindi ha lanciato un appello ai cittadini e in particolare all’opposizione: «Le menzogne ci fanno male, ci indeboliscono nella trattativa. Avevo chiesto comunione all’opposizione, quello che è successo stanotte rischiano di indebolire l’intera Italia, non me o il governo. Vi assicuro che è un negoziato difficilissimo. Ci sono altri 26 Paesi, dobbiamo lavorare insieme. Rischiamo di compromettere la nostra posizione negozionale. Non firmerò fino a quando non avremo un ventaglio di strumenti adeguato». (agg. di Silvana Palazzo)
CONFERENZA STAMPA CONTE: “LOCKDOWN FINO AL 3 MAGGIO”
Il premier Giuseppe Conte conferma la proroga del lockdown fino al 3 maggio. «Una decisione difficile, ma necessaria. L’ho presa dopo diversi incontri», ha dichiarato in conferenza stampa il presidente del Consiglio. «Il comitato tecnico-scientifico ci ha confermato che la curva sta dando segnali incoraggianti. Le misure di contenimento stanno funzionando», ha proseguito Conte. Ma non si può riaprire tutto subito. «Siamo impazienti di ripartire, l’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela, gradualmente. Dipenderà dal nostro comportamento. Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo, continuare a rispettare le regole anche nei giorni di festa». Conte ha annunciato che la proroga vale anche per le attività produttive: «La tutela della salute resta al primo posto, ma vogliamo ponderare tutti gli interessi in campo. Ci sta a cuore anche la tenuta del nostro tessuto socio-economico. Vogliamo allentare il prima possibile le misure per le attività produttive, ma non siamo nella condizione di ripartire a pieno regime. Se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza».
Il nuovo Dpcm comunque prevede delle novità: «C’è qualche piccola variazione – conferma Conte -. Dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie e negozi per bambini. Abbiamo ricevuto tante richieste. Riapriamo anche la silvicoltura». Ma Conte ha annunciato che si sta lavorando per la fase 2: «Non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto. C’è un programma articolato e organico, poggia su due pilastri: istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e un protocollo di sicurezza per i luoghi di lavoro». Per questo ha confermato la creazione di una task force guidata da Vittorio Colao: «Ci saranno sociologi, psicologi, manager ed esperti del lavoro: dialogheranno con il comitato tecnico-scientifico in modo da avere la possibilità di ripensare modelli organizzativi, ma che tengano conto anche della qualità della vita». (agg. di Silvana Palazzo)
CONFERENZA STAMPA COMINCIATA IN RITARDO
Comincia la diretta della conferenza stampa di Giuseppe Conte, fissata per le 19.30. A ufficializzare il nuovo orario è stato lo stesso presidente del Consiglio attraverso i suoi canali social. Dopo ore di attesa, visto che era stata annunciata per le 14, è arrivato un comunicato ufficiale da parte di chi si occupa della comunicazione a Palazzo Chigi. Non sono mancate le polemiche per questo ritardo, così come i retroscena sulle cause. Secondo quanto riportato da Affaritaliani, il confronto con i capidelegazione è stato serrato. Due i nodi: il primo riguarda il Mes, se porre subito il veto o dire sì. E poi c’è la questione della riapertura dell’Italia, quindi del nuovo Dpcm: le pressioni del comitato-scientifico avrebbero cominciato a infastidire il mondo della politica, ma prendere una decisione in piena autonomia è un azzardo troppo grande. La soluzione potrebbe essere un compromesso: da qui l’idea di una riapertura graduale. (agg. di Silvana Palazzo)
CONFERENZA STAMPA CONTE: BOZZA NUOVO DPCM
In attesa della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, prevista per le ore 19.30 di questa sera stando alle ultime indiscrezioni, si discute della bozza del nuovo Dpcm che, oltre alla proroga del lockdown fino al prossimo 3 maggio (ovvero dopo un ponte che altrimenti sarebbe stato decisamente critico) che era già stata ampiamente anticipata, conterrà una serie di misure tra cui pare la tanto attesa riapertura delle librerie come auspicato da molti. Nella bozza del testo è indicato infatti cosa riaprirà e cosa no, e in che modo si dovrebbe passare alla cosiddetta Fase 2 per riavviare in parte alcune attività produttive. Spulciando tra i codici Ateco, i rumors suggeriscono che ci dovrebbero essere maglie decisamente più larghe per i lavoratori del comparto agricoltura, quello della manutenzione degli aerei e altri cantieri, mentre anche le cartolerie dovrebbero poter riaprire. Non solo, oltre alle succitate potrebbero ripartire pure le attività legate alla fabbricazione di utensili, componenti elettronici, computer e unità periferiche, macchinari per l’industria alimentare, del tabacco e delle bevande e infine anche il commercio all’ingrosso di carta e cartone. (agg. di R. G. Flore)
SCINTILLE NELLA RIUNIONE SUL MES
Tarda ancora a cominciare la diretta della conferenza stampa di Giuseppe Conte, atteso per i suoi annunci su nuovo Dpcm, quindi proroga lockdown e restrizioni, e chiarimenti sul Mes. Il punto stampa del premier continua a slittare a causa di una riunione fiume con i capidelegazione della maggioranza, ma dopo oltre sei ore è terminata e ora il punto stampa sarebbe imminente. Stando a quanto riportato dall’AdnKronos, ci sarebbe stata una discussione molto accesa sul Mes. Cominciata alle 11, la riunione è andata avanti con alcune pause. Si sarebbe discusso delle riaperture parziali di alcune attività produttive dal 14 aprile, poi sono state confrontate le linee di chi voleva limitare al massimo le deroghe, come il ministro della Salute Roberto Speranza, con quelle di chi voleva invece allargare le maglie, come la ministra Teresa Bellanova. Nella seconda fase della riunione sono stati affrontati i risultati dell’Eurogruppo, in particolare sul Mes, su cui il Movimento 5 Stelle, spiega l’Ansa, tiene una linea dura, mentre Iv apre al suo utilizzo. Ora però pare che stia per cominciare la conferenza stampa. (agg. di Silvana Palazzo)
CONFERENZA STAMPA CONTE SLITTA ANCORA
Regna l’incertezza sull’orario di inizio della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Inizialmente annunciata per le 14, sembra essere slittata alle 15, ma senza alcuna conferma ufficiale a riguardo. Al momento il premier sarebbe impegnato nella riunione con i capi delegazione della maggioranza, i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Stando a quanto riportato dall’Ansa, la riunione è ancora in corso, quindi così si piega il ritardo della conferenza stampa di Conte. Sul tavolo della riunione c’è il nuovo Dpcm sulle misure per contrastare la diffusione dell’epidemia di coronavirus che è atteso in giornata. Al termine della riunione, dunque, comincerà la conferenza stampa con la quale Conte annuncerà appunto le nuove decisioni del governo e fornirà i suoi chiarimenti sulla vicenda del Mes. (agg. di Silvana Palazzo)
CONFERENZA STAMPA CONTE: MELONI ATTACCA IL PREMIER
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è pronto a fare chiarezza sul nuovo Dpcm e la questione Mes nella conferenza stampa che sta per cominciare (e che viene trasmessa in diretta video streaming sui social oltre che in tv). Il premier sta per annunciare la proroga delle misure per il contenimento del coronavirus, con dettagli che chiariranno le nuove decisioni intraprese, ma coglierà l’occasione anche per parlare dell’accordo raggiunto nell’Eurogruppo, viste le polemiche attorno al Mes. A tal proposito l’opposizione si dice pronta a presentare una mozione di sfiducia contro il governo. «Noi chiediamo al governo di venire in Aula a spiegare. L’Italia ha firmato un accordo in cui si può usare il Mes, se l’Italia non intende accedere perchè si firma il documento?», ha dichiarato Giorgia Meloni in una diretta Facebook, parlando dell’accordo raggiunto all’Eurogruppo di ieri sera. In attesa di un confronto in Parlamento, le prime risposte potrebbero arrivare in tal senso già dalla conferenza stampa che sta per cominciare a Palazzo Chigi. (agg. di Silvana Palazzo)
CONFERENZA STAMPA CONTE: DPCM, IL PRESSING DI BELLANOVA
In attesa della diretta della conferenza stampa del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, da più parti si studia la fase 2, quella della riapertura. Sarà fondamentale tornare a lavorare ma seguendo delle precise indicazioni per evitare il contagio. Serviranno quindi dei capisaldi come la sanificazione, il distanziamento social, e i dispositivi di sicurezza come ad esempio mascherine e guanti. A riguardo ne ha parlato anche Teresa Bellanova, ministra dell’Agricoltura, che ha ovviamente compreso le ragioni degli industriali, che puntano ad aprire il prima possibile: «Finché non ci sarà il vaccino saremo sempre a rischio, non possiamo aspettare il punto zero dei contagi. Bisogna costruire un calendario di riaperture e fare i conti con una nuova organizzazione del lavoro». E’ anche vero che in questo momento la priorità resta l’epidemia, «Con la salute a rischio non c’è economia», sono le parole del numero uno della Confindustria Francesco Boccia. Ovviamente si affronterà l’argomento fase 2 nella conferenza di oggi, ma anche la questione del Mes, con il fondo salva stati da 540 miliardi di euro approvato ieri, incondizionato se usato per la sanità. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DIRETTA CONFERENZA STAMPA CONTE VIDEO: MES, DPCM CORONAVIRUS E PROROGA FASE 2?
Nuovo appuntamento con il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, in diretta video Facebook e canale YouTube di Palazzo Chigi: il Presidente del Consiglio torna a parlare dopo pochi giorni dagli ultimi Decreti Scuola e Imprese. Questa potrebbe essere però la conferenza stampa più attesa da parte degli italiani che si preparano ad avere maggiori certezze sull’inizio della tanto agognata fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Sebbene gli intenti siano quelli di procedere verso una riapertura solo per alcune aziende dopo le festività pasquali, per la fase 2 occorrerà ancora attendere, non prima di inizio maggio. In attesa di scoprire il nuovo Dpcm forse già da martedì 14 aprile con tutte le specifiche sulle proroghe delle misure, il Premier Conte si appresta ad annunciare alle 14.00 le conclusioni dei pareri effettuati con il Comitato Tecnico Scientifico. E questo prevederà turni per lavorare e anche turni per entrare nei negozi.
Ma il presidente del Consiglio sui social, oltre a confermare la conferenza stampa di oggi, ha anticipato uno degli argomenti di cui parlerà: il Mes. “Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del Governo sul Mes non è mai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro Paese. A più tardi”. Conte, dunque, potrebbe parlare dell’accordo dell’Eurogruppo, quindi anche del Mes, e del Dpcm a cui sta lavorando.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, resta ovviamente un punto fermo la distanza di sicurezza così come l’adozione di dispositivi di protezione per chi ha contatti con il pubblico. La fase 2 però comporterà inevitabilmente anche il cambio radicale rispetto al passato delle abitudini degli italiani. E’ questa la sola condizione per poter ripartire come ribadito anche da Conte e dagli scienziati entrambi concordi sul fatto che gli italiani riusciranno ad accettare le nuove regole in arrivo, così come – con qualche titubanza iniziale – hanno fatto nella fase iniziale di questa inaspettata emergenza. La strategia del governo tuttavia non cambia: la ripresa sarà “lenta e graduale”. “La tutela della salute resta al primo posto, però i motori del Paese non possono restare spenti troppo a lungo“, è quanto ha dichiarato Conte durante la riunione con il comitato tecnico scientifico, come riferito da Corriere. (a cura di Niccolò Magnani ed Emanuela Longo)
ANTICIPAZIONI NUOVO DPCM
Secondo quanto anticipato negli scorsi giorni, il nuovo Dpcm del Premier Conte conterrà la proroga del “lockdown” Italia per altri 14 giorni almeno con ulteriore slittamento dunque per almeno il 2-3 maggio prima di un potenziale e graduale ritorno alla semi-normalità. Restano in discussione le aperture di alcune aziende già dopo la Pasqua con il Comitato Tecnico Scientifico che vuole limitare il più possibile il ritorno alla circolazione di persone e lavoratori considerando ancora presto l’epoca per una fase 2, almeno fino ad inizio maggio appunto. Sarebbero solo le filiere più ad ampio raggio sull’agroalimentare e sanitario ad avere la possibilità di riaprire già a metà aprile, previo ovviamente il rispetto delle misure di distanziamento. Intanto il Ministro degli Affari Regionali Boccia ha fatto sapere che ci sarà una vera e propria cabina di regina alla quale sarà presente in pianta stabile il Governatore della Lombardia Fontana: «È una cabina scelta dalle stesse regioni, nella quale ci sarà Bonaccini e un terzo presidente che ci sarà comunicato a breve dalla conferenza delle Regioni». Nell’incontro con i sindacati di giovedì pomeriggio, il Premier Conte ha discusso del nuovo Dpcm facendo dire al leader della Uil Barbagallo «Il lockdown durerà fino al 3 maggio. Il presidente del Consiglio ci ha confermato che, ad oggi, non ci sono ancora le condizioni per far ripartire le attività sospese».
DIRETTA CONFERENZA STAMPA: DIVIETI DI SPOSTAMENTO
Il premier Conte non ha mai nascosto la sua preoccupazione per la situazione che l’Italia è stata costretta ad affrontare. Le maggiori preoccupazioni avrebbero a che fare soprattutto con “la tenuta psicologica dei cittadini, per l’ordine pubblico e per l’impatto delle chiusure sull’economia”. Nonostante la curva dell’epidemia si sia stabilizzata, non si può abbassare adesso la guardia, ecco perchè sono richiesti “prudenza e rigore” anche in quella che si avvia ad essere la fase 2 dell’emergenza. E così nel discorso ai cittadini italiani che si prepara a fare, Conte annuncerà il nuovo decreto contenente l’ulteriore proroga dei divieti di spostamento ma con una speranza in più, ovvero quella relativa alla riapertura di alcune aziende. I contenuti del nuovo provvedimento dipenderanno ovviamente dall’andamento della curva epidemica e dall’indice di contagio. Se continuerà a scendere potrebbe arrivare il tanto atteso via libera per alcune imprese di supporto alla filiera alimentare e farmaceutica, alcune aziende meccaniche, ma anche qualche negozi che vende prodotti per il tempo libero e forniture per uffici. “Non possiamo rischiare che la curva dell’epidemia si alzi di nuovo, perché non possiamo permetterci di ripartire da capo“, sarà certamente il concetto su cui il premier tornerà a porre il suo accento nel corso della nuova conferenza stampa, ben consapevole che la fase 2, non potrà certamente iniziare prima dell’inizio di maggio. A partire dal nuovo mese si potrà iniziare a pensare ad una circolazione più libera ma sempre caratterizzata da molti limiti. (a cura di Emanuela Longo)