Alle elezioni in Grecia del 7 luglio scorso, è stato il partito conservatore Nea Dimokratia (Nuova Democrazia) ad uscirne vincente con il 39.8% delle preferenze, contro il 31.6% di Syriza. Il premier uscente Tsipras ha ammesso la sconfitta telefonando a Mitsotakis e congratulandosi per la sua vittoria: “I cittadini hanno scelto. E noi rispettiamo il risultato, perché il cambio di governo è l’essenza della democrazia, non un paradosso”, ha detto. I socialisti di Kinal (l’ex Pasok) hanno ottenuto l’8% (23); stabili anche i comunisti del Kke che restano in parlamento con gli stessi 15 seggi della precedente tornata elettorale. Diem 25 riesce a superare il 3% ed entra al Parlamento per la prima volta con 9 seggi. A non farcela, i neonazisti di Alba Dorata. Sulla base di questo assetto si va quindi verso la fine dell’era Tsipras e verso una maggioranza assoluta della destra. Il nuovo leader, Mitsotakis, punta ora a meno tasse per fare spazio piuttosto ad una maggiore apertura agli investimenti privati e a meno burocrazia. Tsipras, di contro, ammettendo la sconfitta, come spiega SkyTg24 ha ammesso al tempo stesso che Syriza ha fatto “scelte difficili” per cambiare il Paese in questi anni di crisi “pagando un alto prezzo”. Quindi ha ricordato anche come la Grecia viene consegnata nelle mani del nuovo governo ma presentandosi come un paese diverso rispetto a quello in bancarotta del 2015. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MITSOTAKIS HA VINTO, TSIPRAS RICONOSCE KO
Prima Erdogan e poi direttamente lo sfidante appena battuto Tsipras hanno chiamato per le congratulazioni il neo Presidente del Consiglio Kyriakos Mitsotakis dopo i primi risultati ufficiali e reali delle Elezioni Politiche in Grecia: le urne chiuse e dopo i primi exit poll, lo spoglio con proiezioni reali inizia ad arrivare e i dati di forte vantaggio di Nea Dimokratia si confermano anche se Syriza non crolla inesorabilmente come veniva descritto da alcuni osservatori negli scorsi giorni. Nelle prime proiezioni, il partito dell’armatore greco è avanti col 39,8%, con il premier uscente Tsipras invece al secondo posto col 31,6%: in attesa di avere tutti i risultati definitivi delle Elezioni nelle prossime ore, si può ormai definire del tutto chiuso il periodo della sinistra al potere in Grecia e si apre una nuova era con il centrodestra più aperto all’Europa ma con forti choc fiscali promessi da Mitsotakis. Con le prime proiezioni della Cingular Logic per le Elezioni Grecia 2019, Nea Dimokratia avrebbe ad oggi 158 seggi in Parlamento, Syriza ne avrebbe 86, socialisti di Kinal 23 (8,3%), Kke 14 (5,3%), nazionalisti di Elliniki Lysi 10 (3,7%) e Diem25 9 seggi con il 3,4% su scala nazionale. Le proiezioni si riferiscono solo ad un 10% di voti reali, ma al momento neonazisti di Alba Dorata non entrerebbero in parlamento. Nel frattempo, vengono segnalati diversi scontri durante la chiusura dei seggi nel quartiere “anarchico” di Atene dove alcuni antagonisti di Exarchia hanno fatto irruzione in un seggio rubando due urne piene di schede elettorali. La polizia è intervenuta e dopo diversi scontri e lanci di bottiglie molotov da parte dei centri sociali, l’ordine è stato ristabilito senza feriti o arresti. (agg. di Niccolò Magnani)
EXIT POLL, DAVANTI IL CENTRODESTRA
Urne chiuse in tutta la Grecia, è tempo di exit poll che rischiano però di essere già dei risultati semplicemente ufficiosi: i sondaggi vengono confermati del tutto a giudicare dai dati pubblicato appena chiusi i seggi in tutto il Paese per le Elezioni Politiche 2019. Si avvicina e molto il Governo per il centrodestra di Nea Demokratia con un vantaggio netto che si muove tra il 38-42% contro lo sfidante e premier uscente Tsipras di Syriza (26,5%-30,5%): i danni sono stati contenuti dalla sinistra ma non è bastato per far meglio del probabile neo-premier Kyriakos Mitsotakis. Se infatti gli exit poll saranno confermati dai risultati ufficiali con dati reali, il centrodestra va verso la maggioranza assoluta in Parlamento ad Atene ponendo definitivamente il capitolo chiuso all’unico partito di sinistra radicale fino ad oggi al potere in tutta l’Europa. Secondo gli exit poll realizzati dalla società Alco per tutti i canali televisivi greci, al terzo posto troviamo Kinal (i socialisti di Pasok) al 7%, mentre a superare la soglia di sbarramento sarebbero anche i comunisti del Kke attorno al 6% e Elleniki Lisi (formazione di estrema destra filo-russa) data al 3%. In bilico tra il il 3 e il 5% Diem25, il movimento di Varoufakis e anche Alba Dorata (l’estrema destra neo-nazista) in caduta libera rispetto agli ultimi anni, tra il 2,8 e il 4,8%.
GLI APPELLI AL VOTO
Alle ore 19 in Italia si dovrebbero chiudere i seggi per le Elezioni in Grecia e a partire dalle ore 21, sempre italiane, i primi risultati reali daranno la cifra dell’esatta sconfitta di Alexis Tsipras e della Sinistra di Governo: «Battaglia decisiva, noi lottiamo con ottimismo e con decisione fino all’ultimo minuto», è stato l’appello al voto del Premier uscente di Atene, non prima di aver sottolineato «oggi decideremo il corso del Paese per i prossimi quattro anni. Lo dico in particolare ai giovani, che sono quelli che di solito fanno la differenza: non lasciate questa decisione cruciale nelle mani di altri». Il rischio è una bassa affluenza dettata dalla decisa crisi di fiducia nella politica dopo il caos degli ultimi anni in Grecia che lentamente sta per terminare: di contro, il candidato favorito alla vittoria finale Kyriakos Mitsotakis rilancia «fiducioso che domani ci sarà l’alba di un nuovo giorno». Altro appello al voto è arrivato alle urne dal leader di Diem25 Yanis Varoufakis – «Votate, è l’unico modo che abbiamo per difendere la democrazia» – e infine anche del leader socialista Kinal Fofi Gennimatà. Si teme la piena astensione dopo che negli scorsi anni invece il “sogno” di Tsipras aveva mosso alle urne moltissimi greci.. (agg. di Niccolò Magnani)
I SUPERFAVORITI ALLA VITTORIA
Urne aperte, sfida pronta e tramonto di Alexis Tsipras sempre più prossimo: i sondaggi ultimati ieri sera in Grecia davano il Premier uscente a circa 12 punti di svantaggio dal Centrodestra di Mitsotakis (secondo Kapa Research per il giornale Ethnos). Circa 10 milioni di greci sono chiamati alle Elezioni Politiche “post-crisi” e post-minaccia della Grexit con Syriza che però pare destinata a pagare la tentata minaccia di uscire dal’Unione Europea e la conseguente durissima crisi politica ed economica costretta a pagare; non solo, contro il premier Nea Dimokratia ha puntato tutta la campagna elettorale anche sul caso Macedonia (l’accordo sul nome con Skopje, odiato dai nazionalisti greci). In seguito all’accordo infatti i Greci Indipendentisti di Anel che fino a quel momento garantivano la maggioranza in Parlamento ad Atene per Tsipras, hanno abbandonato il Governo e sono a loro volta di fatto quasi spariti dalla politica greca (alle Elezioni Europee hanno preso meno del 1%). Torna dunque in gran vantaggio lo stesso partito che negli scorsi anni aveva lasciato la situazione dei conti pubblici tutt’altro che rosea: la speranza si chiama però Kyriakos Mitsotakis, esponente di una delle famiglie più ricche della Grecia in quanto armatori da diversi decenni (la famiglia Mitsotakis-Venizelos ha già espresso tre premier nella storia della Grecia). Seggi aperti, la partita verso i risultati inizia.. (agg. di Niccolò Magnani)
VERSO I RISULTATI
Elezioni anticipate in Grecia: oggi torna alle urne e si prepara molto probabilmente a chiudere l’era di Alex Tsipras. Il premier ha portato Atene fuori dal commissariamento della Troika, ma la sinistra radicale non gli perdona proprio il fatto di aver assecondato le politiche di austerità imposte da Commissione Ue, Bce e Fmi. Ci sono poi i conservatori che lo attaccano per le scelte di legalizzare la cannabis e rafforzare i diritti nelle unioni omosessuali, mentre la Chiesa ortodossa è stanca del laicismo del leader di Syriza. Dunque, salvo sorprese, le urne sanciranno la fine dell’esperienza al governo di Tsipras, al governo dal 2015, quando la Grecia era sull’orlo della bancarotta. Le elezioni anticipate sono state convocate dopo la pesante sconfitta alle Europee del 26 maggio, vinte dal centrodestra di Nea Demokratia con 10 punti di vantaggio sul partito del premier. Si profila una cocente sconfitta per Tsipras, sempre che i sondaggi siano confermati. E pensare che la Grecia sta mostrando buone performance economiche.
DIRETTA ELEZIONI GRECIA: LA FINE DI TSIPRAS?
Gli ultimi sondaggi relegano il partito di Tsipras 8-10 punti sotto Nea Demokratia. Quindi al leader del centrodestra Kyriakos Mitsotakis andrebbe il 38 per cento dei consensi. Considerando il bonus di 50 parlamentari, assegnati dalla legge greca alla prima forza politica, c’è la possibilità che possa ottenere la maggioranza assoluta del Parlamento. Il sistema elettorale della Grecia è proporzionale con soglia di sbarramento al 3% e un premio di maggioranza di 50 seggi per il primo partito. Ma Mitsotakis ha dichiarato che se non otterrà la maggioranza, chiederà nuove elezioni. Colui che scommette su tagli delle tasse e ridimensionamento della spesa pubblica potrebbe comunque rifilare una cocente sconfitta al premier. La rimonta di Tsipras appare difficile. Al terzo posto nei sondaggi Kinal al 7 per cento, i comunisti del Kke al 6%, Alba Dorata e Soluzione greca al 4% come Mera 25, il partito dell’ex amico Yanis Varoufakis. Oltre ai sondaggi, ci sono i mercati che hanno già dato il loro voto, festeggiando la probabile vittoria del centrodestra.
DIRETTA ELEZIONI GRECIA: PER MITSOTAKIS REBUS MAGGIORANZA
La borsa di Atene è cresciuta del 45 per cento circa, la miglior performance a livello mondiale. Bene sono andati anche i titoli di stato ellenici. Lo spread sui Bund tedeschi si è ridotto da 420 a 240 punti. Uno sprint che secondo tutti i report delle banche d’affari si spiega con la vittoria di Nd, favorevole ad un taglio alle tasse e ad un’accelerazione delle privatizzazioni. Questo potrebbe creare un ambiente favorevole agli investimenti esteri. La performance stellare dei titoli bancari dimostra che c’è fiducia. Ma la situazione degli istituti di credito non è cambiata: i prestiti in sofferenza sono ancora al livello allarmante del 45 per cento. Le azioni del settore hanno fatto comunque boom, quindi i mercati credono nella ripresa economica e nel balzo della redditività dei grandi gruppi nazionali. L’ipotesi più preoccupante per Borsa e bond greci è quella di un verdetto elettorale incerto. Nd senza maggioranza chiara potrebbe chiedere il ritorno immediato alle urne. E questo scenario potrebbe mettere in pericolo l’anno da record della finanza greca.