«Preghiamo oggi per i defunti che sono morti per la pandemia. Sono morti da soli, sono morti senza la carezza dei loro cari, tanti neppure con il funerale. Il Signore li riceva nella gloria», con questa preghiera per i morti del coronavirus Papa Francesco ha introdotto la Santa Messa da Casa Santa Marta questa mattina, prima di addentrarsi poi nella catechesi quotidiana affrontata durante l’omelia. Facendo leva sulle letture di oggi, ii Santo Padre sottolinea tutti quegli atteggiamenti che impediscono all’uomo di conoscere Cristo: «Sono come “antipatie previe”, che non ci lasciano andare avanti nella conoscenza del Signore». Una di queste è la ricchezza: il Papa spiega che se non bisogna cadere all’opposto (nel pauperismo), non bisogna neanche diventare schiavi delle proprie ricchezze.

«Un’altra cosa che impedisce di andare avanti nella conoscenza di Gesù, nell’appartenenza di Gesù, è la rigidità: la rigidità di cuore. Anche la rigidità nell’interpretazione della Legge. Gesù rimprovera i farisei, i dottori della Legge per questa rigidità», continua ancora Papa Francesco prima di elencare gli altri atteggiamenti, dall’accidia allo spirito mondano passando per il clericalismo e l’ideologia. Così Papa Francesco ha concluso la sua omelia da Santa Marta «Manca la libertà. E non si può seguire Gesù senza libertà. “Ma alle volte la libertà va oltre e uno scivola”: sì, è vero. È vero. Possiamo scivolare andando in libertà. Ma peggio è scivolare prima di andare, con queste cose che impediscono di incominciare ad andare. Il Signore ci illumini per vedere dentro di noi se c’è la libertà di passare per la porta che è Gesù e andare oltre Gesù per diventare gregge, per diventare pecore del suo gregge».

MESSA SANTA MARTA, DIRETTA VIDEO

«Il Signore ci liberi da quella psicologia della divisione, di dividere, e ci aiuti a vedere questo di Gesù, questa cosa grande di Gesù: che in Lui siamo tutti fratelli e Lui è il Pastore di tutti»: con queste parole ieri Papa Francesco concludeva la Santa Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta dando il “via” alla nuova fase che l’Italia intera ha cominciato con la giornata del 4 maggio, la cosiddetta “convivenza con il coronavirus”. L’impegno a riconoscere nella propria vita quel “pastore” che unisce tutto e tutti («Cristo ci ha reso uguali perché è morto per tutti») viene ribadito anche nella celebrazione di oggi, consueto orario – ore 7 – e consuete modalità, ovvero diretta tv Rai 1 e Tv2000 con video streaming su RaiPlay e YouTube Vatican News. L’ulteriore riflessione proposta dal Santo Padre prima della Santa Messa di ieri si è concentrata sulle fatiche e sacrifici che le famiglie italiane hanno dovuto subire durante la prima fase del lockdown: «Preghiamo oggi per le famiglie. In questo tempo di quarantena, la famiglia, chiusa a casa, cerca di fare tante cose nuove, tanta creatività con i bambini, con tutti, per andare avanti. E c’è anche l’altra cosa, che alle volte c’è la violenza domestica. Preghiamo per le famiglie, perché continuino in pace con creatività e pazienza, in questa quarantena».

MESSA PAPA FRANCESCO: L’OMELIA DI IERI

In attesa della nuova riflessione rilanciata nella Messa di quest’oggi sempre da Casa Santa Marta, la tematica del Buon Pastore in atto ormai da qualche giorno ha visto ieri il consolidarsi nella figura di Gesù «sopra tutte le divisioni»: «Ci sono delle idee, delle posizioni che fanno divisione, al punto che è più importante la divisione dell’unità. È più importante la mia idea dello Spirito Santo che ci guida […] l’unità della Chiesa. Nessuno fuori, tutti dentro. Poi, con le peculiarità: questo non divide, non è ideologia, è lecito. Ma perché la Chiesa ha questa ampiezza di fiume? È perché il Signore vuole così». Secondo la catechesi di Papa Francesco la venuta del Cristo e la sua resurrezione non è avvenuta solo per gli adepti o per gli “eletti” ma anche per l’ultimo uomo sulla faccia della Terra: «Tutti. Grandi e piccoli, ricchi e poveri, buoni e cattivi. Tutti. Questo “tutti” è un po’ la visione del Signore che è venuto per tutti ed è morto per tutti. “Ma è morto anche per quel disgraziato che mi ha reso la vita impossibile?”. È morto pure per lui. “E per quel brigante?…”. È morto per lui. Per tutti».