Thibaut Pinot ha vinto la 14^ tappa del Tour de France 2019 in cima al Tourmalet, davanti a Julian Alaphilippe e Steven Kruijswijk. Nella prima parte della salita è stata soprattutto la Movistar a fare il ritmo, facendo staccare chi già in precedenza era apparso in difficoltà, come Adam Yates e Daniel Martin. Il canovaccio sembrava chiaro, ma ecco poi la sorpresa: a pagare il ritmo dei suoi compagni di squadra è stato Nairo Quintana, di conseguenza i Movistar hanno dovuto alzare bandiera bianca e al comando si è portata in particolare la Groupama-FDJ per Thibaut Pinot, mentre Ineos restava molto più tranquilla di quanto ci aveva abituato a fare Sky negli scorsi anni. Altre vittime eccellenti con il passare dei chilometri sono stati ad esempio Richie Porte ed Enric Mas, lasciando senza dubbio a un eccellente Julian Alaphilippe i galloni di capitano della Deceuninck-Quick Step. A 3 km dall’arrivo restano in 12: Thibaut Pinot, Mikel Landa, Jakob Fuglsang, Egan Bernal, Geraint Thomas, Laurens De Plus, George Bennett, Steven Kruijswijk, Julian Alaphilippe, Rigoberto Urán, Emanuel Buchmann e Warren Barguil. Alzano bandiera bianca uno alla volta anche altri big molto attesi, ad esempio Fuglsang e Uran. In superiorità numerica la Jumbo-Visma, all’ultimo chilometro perde contatto anche Geraint Thomas. In sei si giocano la tappa: Alaphilippe, Bernal, Landa, Pinot, Kruijswijk e Buchmann. Pinot lancia la volata lunga e nessuno gli resiste, a 6″ arrivano Alaphilippe e Kruijswijk, oggi sono sicuramente due i francesi in festa. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
AI PIEDI DEL TOURMALET
Siamo ormai ai piedi del Tourmalet: la 14^ tappa del Tour de France 2019 è decisamente entrata nel vivo, stiamo per vivere uno dei momenti decisivi dell’intera Grande Boucle. Vincenzo Nibali si sta sicuramente meritando il premio di più combattivo di giornata, che gli dovrebbe venire assegnato questa sera: aggressivo sia in salita sia in discesa, tra i fuggitivi da lontano sono stati molto attivi anche Tim Wellens ed Elie Gesbert, con il belga in maglia a pois che si è preso la soddisfazione di passare per primo davanti a Nibali in vetta al Gpm del Col du Soulor, consolidando così il proprio primato nella graduatoria riservata agli scalatori. Il problema per lo Squalo, Wellens e tutti gli altri attaccanti è che i big hanno intenzioni molto serie per la tappa di oggi. Da pochi chilometri infatti anche Nibali ha dovuto alzare bandiera bianca, saranno gli uomini di maggiore spicco a giocarsi anche la vittoria di tappa. Il Soulor ha già fatto alcune vittime: abbiamo visto molto male Adam Yates, pur rientrato nella successiva discesa, è invece andato alla deriva Romain Bardet, semplicemente disastroso in questo Tour de France 2019. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE IL TOUR DE FRANCE (14^ TAPPA)
Per seguire il Tour de France 2019 in diretta tv, ci sarà una amplissima copertura live sulla Rai e su Eurosport: in chiaro, i canali di riferimento saranno Rai Sport + e Rai Due, oggi la quattordicesima tappa Tarbes-Tourmalet sarà trasmessa integralmente a partire dalle ore 13.30 sul canale satellitare e poi dalle ore 15.15 su Rai Due con la telecronaca di Francesco Pancani e il commento tecnico di Marco Saligari. Il Tour de France sarà inoltre visibile anche su Eurosport, canale disponibile per gli abbonati Sky al numero 210 della piattaforma: appuntamento oggi a partire già dalle ore 13.20, anche in questo caso racconto integrale. Per chi invece non potesse mettersi davanti al televisore, ecco pure la possibilità garantita dalla diretta streaming video, gratuita per tutti sul sito raiplay.it, per gli abbonati tramite Eurosport Player e Sky Go. Infine ricordiamo i riferimenti ufficiali della Grande Boucle: il sito www.letour.fr, la pagina Facebook Le Tour de France e il profilo Twitter @LeTour. CLICCA QUI PER LA DIRETTA STREAMING DEL TOUR DE FRANCE SU RAI PLAY
SUL COL DU SOULOR
La 14^ tappa del Tour de France 2019 è sulle rampe del Col du Soulor, prima vera salita del tappone pirenaico che culminerà con l’arrivo in cima al Tourmalet. Sempre all’attacco Vincenzo Nibali, con Peter Sagan e gli altri attaccanti che hanno raggiunto lo Squalo e lo slovacco alla testa della corsa. Ricordiamo che gli altri uomini all’attacco sono Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Matej Mohoric (Bahrain-Merida), Matthieu Ladagnous (Groupama-FDJ), Carlos Verona (Movistar), Luis Leon Sanchez (Astana), Sergio Henao (UAE Team Emirates), Lennard Kämna (Sunweb), Tim Wellens (Lotto-Soudal), Lilian Calmejane, Romain Sicard e Rein Taaramëe (Total Direct Energie), Ilnur Zakarin e Marco Haller (Katusha-Alpecin), Guillaume Martin (Wanty-Groupe Gobert) ed Elie Gesbert (Arkéa-Samsic). Molto utile per Vincenzo Nibali la presenza del compagno di squadra Matej Mohoric, che nella prima parte della tappa è stato sicuramente l’uomo che ha tirato di più tra i fuggitivi. Già sul Col du Soulor i meno scalatori fra gli attaccanti spanno pagando dazio, anche a causa di un’accelerazione di Ilnur Zakarin, il russo che deve dare un senso alla sua presenza in questo Tour de France. Naturalmente però l’arrivo sul Tourmalet fa gola davvero a tanti, di conseguenza anche il gruppo sta marciando con un ottimo ritmo e non sarà facile per gli attaccanti evitare il ritorno dei big: il distacco si aggira infatti non oltre i due minuti e mezzo. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
NIBALI SUBITO ALL’ATTACCO
Vincenzo Nibali all’attacco fin dai primi km della 14^ tappa del Tour de France 2019, che culminerà con l’arrivo in cima al Tourmalet. È stato proprio lo Squalo ad accendere la miccia, attaccando per primo e trovando la collaborazione niente meno che di Peter Sagan. Nibali è passato per primo sul Gpm di quarta categoria della Côte de Labatmale, una piccola soddisfazione nel difficile Tour de France di Vincenzo Nibali, che però oggi sta sfoderando il suo orgoglio e la sua classe. Sulla scia di due mostri sacri come Nibali e Sagan, si sono mossi dal gruppo diversi altri contrattaccanti: si tratta di Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Matej Mohoric (Bahrain-Merida), Matthieu Ladagnous (Groupama-FDJ), Carlos Verona (Movistar), Luis Leon Sanchez (Astana), Sergio Henao (UAE Team Emirates), Lennard Kämna (Sunweb), Tim Wellens (Lotto-Soudal), Lilian Calmejane, Romain Sicard e Rein Taaramëe (Total Direct Energie), Ilnur Zakarin e Marco Haller (Katusha-Alpecin), Guillaume Martin (Wanty-Groupe Gobert) ed Elie Gesbert (Arkéa-Samsic), dunque si è formato adesso un gruppo di ben 17 uomini alla testa della corsa. Il gruppo ha un ritardo di circa due minuti ed è tirato dalla Groupama-FDJ di Thibaut Pinot, intanto la prima notizia c’è già: oggi Nibali vuole fare la tappa! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI PARTE
Tutto è pronto per la partenza della quattordicesima tappa Tarbes-Tourmalet del Tour de France 2019. Abbiamo già tratteggiato per sommi capi la storia del Tourmalet al Tour de France, bisogna però ricordare che in alcune occasioni la Grande Boucle ci ha proposto anche degli arrivi a La Mongie, cioè sulle rampe del Tourmalet pur non arrivando fino in cima alla salita simbolo dei Pirenei. Vogliamo dunque citare un precedente che ci è caro, la dodicesima tappa del Tour 2004, con partenza da Castelsarrasin e arrivo appunto a La Mongie. Eravamo negli anni dominati da Lance Armstrong ma in quel 2004 il principale avversario dell’americano fu il nostro Ivan Basso, che si prese la soddisfazione di battere a La Mongie proprio Armstrong. I due arrivarono insieme, staccando di 20” Andreas Kloden e di 24” Francisco Mancebo, mentre ricordiamo anche l’ottavo posto di Michele Scarponi a 1’02”. In maglia gialla c’era Thomas Voeckler grazie a una fuga nei giorni precedenti, a Parigi però fece festa Armstrong – prima che la giustizia sportiva gli revocasse tutti i trionfi al Tour de France. Adesso però l’attualità si impone al centro dell’attenzione: la quattordicesima tappa comincia! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
14^ TAPPA UN ANNO FA
Sempre più vicina la quattordicesima tappa del Tour de France 2019, un anno fa la Grande Boucle aveva avuto un disegno molto diverso e di conseguenza al termine della seconda settimana avevamo avuto un weekend stranamente interlocutorio. Il paragone con la 14^ tappa dell’anno scorso è dunque solamente simbolico, perché quella Saint Paul Trois Châteaux-Mende ha poco a che spartire con l’arrivo di oggi in cima al Tourmalet. Fu giorno da fuga da lontano: infatti attaccò un folto gruppo e sul traguardo fu festa per lo spagnolo Omar Fraile della Astana, che ebbe la meglio per 6” su Julian Alaphilippe e Jasper Stuyven. Tra i fuggitivi anche Peter Sagan, che chiuse quarto a 12”, e il nostro Damiano Caruso che fu invece quinto a 17”. Tutto si decise sullo strappo finale della Côte de la Croix Neuve, dove ci fu bagarre anche tra i big: Primoz Roglic fu il più bravo e guadagnò qualche secondo sulla maglia gialla Geraint Thomas, Chris Froome e Tom Dumoulin, che invece arrivarono insieme. Al cospetto del Tourmalet, è però davvero poca cosa… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
IL MITO TOURMALET
Aspettando la diretta Tour de France per la quattordicesima tappa, è doveroso parlare del Col du Tourmalet, la salita più celebre dei Pirenei e di conseguenza una leggenda del Tour de France. La storia è lunghissima: la prima volta del Tourmalet risale al 21 luglio 1910, Octave Lapize – che pure passò in cima per primo e vinse sia la tappa sia quell’edizione del Tour de France – definì senza mezzi termini “assassini” gli organizzatori per avere avuto l’idea di inserire nel percorso questa salita. Fin da subito però il Tourmalet è diventato una presenza praticamente fissa al Tour de France e solo poche edizioni non hanno scalato questo mitico colle: il primo italiano a passarci per primo in vetta fu Ottavio Bottecchia nel 1924, poi imitato sia da Gino Bartali sia da Fausto Coppi. In epoca più recente, possiamo ricordare Claudio Chiappucci nel 1991, Alberto Elli per ben due volte nel 1998 e 1999 ed infine Franco Pellizotti nel 2009. L’anno seguente il Tour avrebbe proposto una doppia scalata al Tourmalet nella tappa vinta da Andy Schleck proprio in cima al re dei Pirenei, gli ultimi passaggi invece hanno incoronato Rafal Majka nel 2015, Thibaut Pinot nel 2016 e Julian Alaphilippe nel 2018. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PRESENTAZIONE 14^ TAPPA TOUR DE FRANCE
La diretta Tour de France 2019 oggi, sabato 20 luglio, vive la quattordicesima tappa Tarbes-Tourmalet di 117,5 km. Basta il nome: parliamo dell’arrivo in salita sul Tourmalet, sarà dunque un giorno fondamentale per il Tour de France 2019. Giovedì abbiamo avuto un piccolo assaggio di Pirenei, che però hanno esaltato solo i fuggitivi da lontano: tra i big non si è mosso nessuno. La storia sarà ben diversa oggi, sia perché di mezzo c’è stata la cronometro di ieri a Pau, sia perché un arrivo in cima al Tourmalet fa gola a tutti e chi vincerà scriverà una pagina della storia del ciclismo. Sarà di conseguenza grande battaglia, magari resa ancora più incandescente dal chilometraggio molto breve: qualcuno potrebbe osare fin da subito e questo sarebbe un grosso problema per chi teme il tempo massimo, ma la speranza di tifosi e appassionati. Ci sarà da faticare già prima del Tourmalet con il Col du Soulor, ma naturalmente sarà sulla salita finale che si scriverà una pagina gloriosa di questo Tour de France 2019.
TOUR DE FRANCE 2019, 14^ TAPPA TARBES-TOURMALET: IL PERCORSO
In attesa della diretta Tour de France 2019, il percorso dell’odierna quattordicesima tappa Tarbes-Tourmalet merita naturalmente di essere analizzato con nel dettaglio, perché oggi sarà una giornata fondamentale di questa Grande Boucle. La partenza avrà luogo da Tarbes, capoluogo del dipartimento degli Alti Pirenei, alle ore 13.45, in considerazione del chilometraggio ridotto, che però sarà l’unica buona notizia per i corridori che non hanno confidenza con la salita – anzi, la minaccia del tempo massimo potrebbe essere per loro ancora più insidiosa se la corsa esploderà subito. I primi 45 km a dire il vero saranno molto facili, ci sarà giusto un Gpm di quarta categoria sulla Côte de Labatmale al km 18, ascesa di 1,4 km al 6,7% di pendenza media, piccolo riscaldamento per quanto arriverà dopo, a cominciare dal Col du Soulor. Si tratta di una salita di 11,9 km al 7,8% medio, con Gpm di prima categoria allo scollinamento, che avrà luogo al km 60,5. La successiva discesa sarà ancora più lunga, seppur irregolare, per arrivare nei pressi di Pierrefitte Nestalas, località nella quale sarà fissato lo sprint intermedio (km 86). Qui sarà già cominciato il lungo falsopiano a salire che porterà la corsa a Luz Saint Sauveur, cioè ai piedi della salita verso l’arrivo del Tourmalet, che assegnerà anche il premio speciale alla memoria di Jacques Goddet, storico direttore del Tour de France. Il Col du Tourmalet sarà naturalmente un Gpm Hors Catégorie, la massima categoria dei Gran Premi della Montagna al Tour: salita di ben 19 km al 7,4% medio, pendenza davvero tosta per un’ascesa così lunga. Inoltre la salita non spiana quasi mai, dunque non ci sarà respiro, infine ecco proprio nel finale i tratti con la pendenza massima oltre il 10%. Oggi si fa la storia!