Dylan Teuns ha vinto la sesta tappa del Tour de France 2019 a La Planche des Belles Filles, battendo di pochi secondi Giulio Ciccone. La salita finale ha selezionato anche gli ultimi attaccanti da lontano: sono rimasti solamente il belga della Bahrain-Merida e l’abruzzese della Trek-Segafredo, ma lo sterrato al 24% nell’ultimo chilometro ha premiato Teuns, che a dire il vero aveva anche speso meno energie sulle precedenti salite. Questo dettaglio ha fatto la differenza: Teuns ha vinto con 11” su Ciccone, poi è arrivato terzo a 1’05” Xandro Meurisse. Tra i big il migliore è stato Geraint Thomas, grande risposta per il britannico del Team Ineos, staccato di 1’44” da Teuns, poi a 1’46” sono arrivati Thibaut Pinot e Julian Alaphilippe, ma la consolazione per Ciccone è dolcissima, perché per pochi secondi Giulio ha strappato la maglia gialla al francese. Settimo Nairo Quintana, solo decimo Mikel Landa che aveva cercato l’attacco negli ultimi chilometri e fuori dai dieci Egan Bernal, che possiamo definire la delusione di giornata anche se i distacchi fra i big sono minimi. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



CICCONE SOGNA IN GRANDE

Ai piedi della salita verso l’arrivo della sesta tappa del Tour de France 2019 a La Planche des Belles Filles, crescono le aspettative legate a Giulio Ciccone. Il corridore abruzzese della Trek-Segafredo, già fantastico protagonista del Giro d’Italia, è nel quartetto dei fuggitivi superstiti: la testa della corsa è dunque formata da Ciccone, Teuns, Wellens e Meurisse – un italiano e tre belgi, ma la rampa finale farà selezione senza prestarsi a giochi ed alleanze. La breve ma durissima salita del Col des Chevrères, penultima fatica di giornata, ha fatto la selezione decisiva almeno tra gli attaccanti: anche Thomas De Gendt ha dovuto alzare bandiera bianca, restano all’attacco i quattro uomini già citati ed è stato proprio Ciccone a prendersi il primo posto sul Gpm, con 5 punti per la classifica della maglia a pois e anche 8” di bonus in classifica generale, che tutto sommato non guasta perché Ciccone è anche il meglio piazzato dei fuggitivi e dunque oltre alla vittoria di tappa potrebbe sognare addirittura la maglia gialla – il vantaggio si aggira ancora attorno ai quattro minuti. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE IL TOUR DE FRANCE (6^ TAPPA)

Per seguire il Tour de France 2019 in diretta tv, ci sarà una amplissima copertura live sulla Rai e su Eurosport: in chiaro, il canale di riferimento sarà Rai Due, oggi la sesta tappa Mulhouse-La Planche des Belles Filles sarà trasmessa a partire dalle ore 14.00 con la telecronaca di Francesco Pancani e il commento tecnico di Marco Saligari. Il Tour de France sarà inoltre visibile anche su Eurosport, canale disponibile per gli abbonati Sky al numero 210 della piattaforma: appuntamento oggi addirittura a partire dalle ore 12.55. Per chi invece non potesse mettersi davanti al televisore, ecco pure la possibilità garantita dalla diretta streaming video, gratuita per tutti sul sito raiplay.it, per gli abbonati tramite Eurosport Player e Sky Go. Infine ricordiamo i riferimenti ufficiali della Grande Boucle: il sito www.letour.fr, la pagina Facebook Le Tour de France e il profilo Twitter @LeTour. CLICCA QUI PER LA DIRETTA STREAMING DEL TOUR DE FRANCE SU RAI PLAY



VERSO IL GRAN FINALE

Siamo al momento della verità: mancano poco più di 20 km all’arrivo della sesta tappa del Tour de France 2019, tutti attendono con ansia La Planche des Belles Filles, prima grande salita di questa edizione del Tour de France. Sappiamo che quest’anno La Planche sarà ancora più difficile del solito, con 1100 metri in più di salita con punte al 24% e sterrato. Nel frattempo è ancora in corso la fuga da lontano, che però ha perso alcuni pezzi e si è frazionata in vari tronconi: in particolare, è all’attacco da solo Thomas De Gendt, il belga della Lotto Soudal che ci ha abituato ad iniziative molto coraggiose. De Gendt è passato per primo in cima al Col des Croix, ma il suo allungo non è stato finalizzato solamente al Gpm, bensì un vero e proprio attacco che lo ha portato da solo al comando, con una manciata di secondi sui migliori fra i contrattaccanti, tra i quali naturalmente c’è anche Giulio Ciccone. Nel frattempo finalmente anche il gruppo ha cambiato passo, ma il vantaggio della testa della corsa si aggira ancora attorno ai cinque minuti e di conseguenza appare sempre più probabile che almeno alcuni dei fuggitivi possano precedere i big sul traguardo di La Planche des Belles Filles. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

SUL BALLON D’ALSACE

Sempre più nel vivo la sesta tappa del Tour de France 2019 che proporrà il difficilissimo arrivo a La Planche des Belles Filles. Per il momento la corsa è sulle rampe del Ballon d’Alsace, che ha un posto speciale nella storia del Tour de France essendo stato nel 1905 la prima salita mai affrontata dalla Grande Boucle. Da segnalare che il gruppo per ora non sembra avere intenzione di alzare il ritmo, tanto che il vantaggio della testa della corsa è adesso addirittura oltre i nove minuti e di conseguenza almeno alcuni dei fuggitivi della prima ora (naturalmente quelli più forti in salita) potrebbero arrivare a giocarsi la vittoria di giornata. Nel frattempo segnaliamo che è stato superato anche il terzo Gpm di giornata, il Col du Hundsruck dove è passato per primo Natnael Berhane, davanti alla maglia a pois Tim Wellens, Giulio Ciccone e Thomas De Gendt. Tra i fuggitivi con attitudini da scalatore naturalmente non c’è André Greipel, che infatti è stato il primo a perdere contatto dai compagni di avventura: resta da capire perché lo sprinter tedesco abbia deciso di andare in fuga proprio oggi… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

BAGARRE PER I GPM

Mancano meno di 90 km all’arrivo della sesta tappa del Tour de France 2019 a La Planche des Belles Filles, la corsa è già sulle rampe della terza salita di giornata, cioè il Gpm del Col du Hundsruck. Come era prevedibile, fra i fuggitivi i Gran Premi della Montagna interessano soprattutto alla maglia a pois Tim Wellens, al suo compagno di squadra Thomas De Gendt e al nostro Giulio Ciccone. Wellens è passato per primo a Le Markstein davanti a Ciccone: prima categoria, dunque 10 punti per il belga e otto per l’abruzzese. Al Grand Ballon (terza categoria) primo invece De Gendt davanti di nuovo a Ciccone: due punti per il belga e uno per il vincitore della tappa di Ponte di Legno al Giro d’Italia. Da segnalare pure una caduta per Warren Barguil, che però è presto rientrato in gruppo. A tal proposito, segnaliamo che il ritardo dalla testa della corsa al momento si aggira attorno ai sette minuti e mezzo, dunque resta stabile ormai da diverso tempo. Con tantissima salita ancora da affrontare, tuttavia, fare conti per adesso è impossibile: di certo La Planche des Belles Filles fa gola a tanti, potrebbero muoversi anche i big. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

VIA ALLA FUGA

Arrivano le prime notizie dall’attesa sesta tappa del Tour de France 2019, da segnalare che sono ben quattordici gli uomini in fuga. Si tratta di Benoît Cosnefroy (AG2R-La Mondiale), Dylan Teuns (Bahrain-Merida), Serge Pauwels (CCC), Julien Bernard e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Nikias Arndt (Sunweb), Natnael Berhane (Cofidis), Thomas De Gendt e Tim Wellens (Lotto-Soudal), Fabien Grellier (Total Direct Energie), Nils Politt (Katusha-Alpecin), Xandro Meurisse e Andrea Pasqualon (Wanty-Groupe Gobert), André Greipel (Arkéa-Samsic). Due italiani dunque protagonisti, ma con obiettivi ben diversi: Pasqualon di certo non è uno scalatore ma si è preso la soddisfazione di vincere lo sprint intermedio che oggi era collocato molto presto, dopo soli 29 km a Linthal. Ciccone invece cercherà di mettersi in luce sulle tante salite in programma fin sul traguardo di La Planche des Belles Filles: Giulio ha già vinto la classifica scalatori del Giro, chissà se ha messo nel mirino anche la maglia a pois… In primo piano anche la coppia della Lotto Soudal formata da De Gendt e Wellens, per il momento il gruppo lascia fare e il vantaggio della testa della corsa si aggira attorno ai sette minuti. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

SI COMINCIA

Tutto è pronto per la partenza della sesta tappa del Tour de France 2019: fra pochi minuti si andrà in strada con la Mulhouse-La Planche des Belles Filles e a questo punto ci sembra doveroso ricordare anche la prima volta in cui il Tour de France propose un arrivo su questa salita. Non dobbiamo tornare molto indietro, ci riferiamo infatti al 2012, anno in cui il Team Sky per la prima volta dominò il Tour de France. A La Planche des Belles Filles vinse Chris Froome, nel 2012 gregario di lusso di Bradley Wiggins che però in salita andava più forte del capitano: Froome quel giorno stacco di 2” Cadel Evans e il suo capitano, mentre al quarto posto si classificò Vincenzo Nibali, con un ritardo di 7”. Wiggins si prese la maglia gialla spodestando Fabian Cancellara: Evans era secondo a 10” e Nibali terzo a 16”, l’australiano sarebbe poi calato alla distanza e a Parigi avremmo avuto la doppietta Wiggins-Froome, con Nibali sul terzo gradino del podio. Di storia, sia pure molto recente, abbiamo parlato davvero tanto oggi: adesso si impone l’attualità, si va in strada per l’attesissima sesta tappa del Tour de France 2019! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

LA VITTORIA DI FABIO ARU

Sempre più vicina la partenza della sesta tappa del Tour de France 2019, parlando dell’arrivo a La Planche des Belles Filles dobbiamo naturalmente ricordare anche la vittoria di Fabio Aru nel 2017, quando questo arrivo in salita era collocato alla quinta tappa, al termine di una frazione che aveva preso il via da Vittel. Il sardo arrivava da una prima parte di stagione anomala: aveva puntato tutto sul Giro d’Italia, in occasione del centenario della corsa Rosa con pure tre tappe nella sua Sardegna, tuttavia un infortunio mise fuori gioco Aru, che così puntò al Tour de France, al quale arrivò sulla scia del Campionato italiano vinto una settimana prima della partenza della Grande Boucle. A La Planche des Belles Filles Fabio in maglia tricolore – come Nibali tre anni prima – diede spettacolo arrivando da solo al traguardo con 16” di vantaggio su Daniel Martin e 20” su Chris Froome e Richie Porte, avvicinandosi di molto anche alla maglia gialla di Froome (che conservò 14” su Aru) e prendendosi la maglia a pois. In seguito Fabio Aru avrebbe poi anche vestito per due giorni la maglia gialla ed infine chiuse al quinto posto a Parigi. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

IL SUCCESSO DI VINCENZO NIBALI

Aspettando la diretta della sesta tappa del Tour de France 2019, è inevitabile ricordare le grandi soddisfazioni italiane già ottenute a La Planche des Belles Filles, salita che il Tour ha scoperto solo da pochi anni ma già diventata un appuntamento molto frequente. Nel 2014 si trattava della decima tappa, nel giorno della festa nazionale francese il 14 luglio. Vincenzo Nibali aveva già lasciato il segno con la vittoria di Sheffield e con lo splendido attacco sul pavé nella tappa di Arenberg, ma c’era grande attesa per La Planche des Belles Filles, che costituiva il primo arrivo in salita di quel Tour de France. Il giorno prima con una fuga si era preso la maglia gialla Tony Gallopin, ma fu un interregno brevissimo. Nibali infatti arrivò da solo a La Planche des Belles Filles con 15” di vantaggio su Thibaut Pinot e 20” su Alejandro Valverde e Jean Christophe Peraud, tornando saldamente in testa con ben 2’23” di vantaggio su Richie Porte, ponendo le basi di un trionfo nettissimo. Quello fu anche il giorno della caduta e del ritiro di Alberto Contador, che però aveva già due minuti e mezzo di ritardo da Nibali. Oggi lo Squalo vuole scoprire quale sia la sua condizione di forma: se fosse anche solo vicina a quella del 2014, ci faremmo subito la firma… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

PRESENTAZIONE 6^ TAPPA TOUR DE FRANCE

Grande attesa per la diretta Tour de France 2019 di oggi, giovedì 11 luglio: la sesta tappa Mulhouse-La Planche des Belles Filles di 160,5 km ci proporrà infatti il primo arrivo in salita della Grande Boucle di quest’anno, per di più al termine di una tappa molto dura nel suo complesso, con un totale di sette Gran Premi della montagna dei quali tre di prima categoria. La Planche des Belles Filles sarà dunque il primo spartiacque di questo Tour de France, particolarmente atteso da chi come Vincenzo Nibali e Fabio Aru è arrivato al Tour senza sapere quali esattamente potranno essere i propri orizzonti, sia pure per motivi differenti. Abbiamo citato non a caso il siciliano e il sardo: sono naturalmente i due italiani più attesi in salita, ma Nibali e Aru hanno pure già vinto a La Planche des Belles Filles, dove in passato si è arrivati tre volte e hanno vinto solo grandi campioni, cioè Chris Froome e i due azzurri. I ricordi sono dolcissimi, la salita però sarà ancora più dura che in passato, perché si arriverà un chilometro più in alto e questi ultimi 1000 metri saranno durissimi.

TOUR DE FRANCE 2019, 6^ TAPPA MULHOUSE-LA PLANCHE DES BELLES FILLES: IL PERCORSO

In attesa della diretta Tour de France 2019 per l’odierna sesta tappa Mulhouse-La Planche des Belles Filles, concentriamo adesso la nostra attenzione sul percorso, naturalmente molto significativo dal momento che sarà il primo arrivo in salita di questo Tour de France. La partenza avrà luogo da Mulhouse, nota città dell’Alsazia, alle ore 13.25. Sarà una giornata davvero impegnativa, perché ci sarà molto da salire fin dalle prime fasi della corsa. Pianeggianti i primi 30 km fino allo sprint intermedio di Linthal (km 29), poi si comincerà a salire verso il primo Gran Premio della Montagna di giornata, la salita di Le Markstein: ascesa di 10,8 km al 5,4% di pendenza media, Gpm di prima categoria al km 43,5. Subito dopo breve falsopiano e poi lo strappo verso il Gpm di terza categoria del Grand Ballon (km 50,5), appena 1300 metri di salita ma al 9%. Segue una lunga discesa, al termine della quale si tornerà subito a salire verso il Col du Hundsruck, Gpm di seconda categoria al km 74 al termine di una ascesa di 5,3 km al 6,9%. Al termine della discesa un breve tratto pianeggiante ci porterà ai piedi del Ballon d’Alsace, salita di 11 km al 5,8% che culminerà con il Gpm di prima categoria al km 105. Non ci sarà più respiro, perché al termine delle discese comincerà subito una nuova salita: nell’ordine avremo ancora il Col des Croix (Gpm di terza categoria al km 123,5) con i suoi 3,3 km di ascesa al 6,1%) e il Col des Chevrères di seconda categoria (3,5 km al 9,5% medio e punte fino al 18% massimo) con tanto di bonus al Gpm collocato al km 141,5 prima dell’ascesa finale verso l’arrivo a La Planche des Belles Filles, che sarà più lunga delle tre volte precedenti: in totale 7 km all’8,7% di pendenza media, nel chilometro che è stato aggiunto si toccherà addirittura il 24% come punta di pendenza massima.