Mikel Iturria ha vinto l’undicesima tappa Saint Palais-Urdax Dantxarinea della Vuelta 2019, splendido assolo del corridore della Euskadi-Murias. Con il gruppo che ha vissuto una giornata praticamente di riposo, tutte le emozioni sono giunte dal gruppo dei fuggitivi. Vi avevamo già descritto i primi tentativi di attacco, in seguito ci hanno provato anche altri fra cui il più attivo è stato proprio Mikel Iturria, il quale ha trovato l’azione buona a circa 20 km dal traguardo e non è più stato ripreso da nessuno, firmando un’impresa che merita di essere ricordata. Il gruppetto dei più immediati inseguitori si è avvicinato nel finale, ma non c’è stato altro da fare che sprintare per il secondo posto a 6” da Iturria: la piazza d’onore è andata all’altro spagnolo Jonathan Lastra Martinez davanti allo statunitense Lawson Craddock, ottavo posto per l’unico italiano della fuga, cioè Matteo Fabbro. Come già accennato, giorno di “riposo” per i big che arriveranno tutti insieme con un enorme ritardo. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE LA VUELTA 2019 (11^ TAPPA)

Per seguire la Vuelta 2019 in diretta tv, il punto di riferimento sarà Eurosport: la corsa spagnola sarà infatti visibile sul canale tematico che è disponibile anche sulle piattaforme di Sky e DAZN. I collegamenti per l’undicesima tappa Saint Palais-Urdax Dantxarinea avranno inizio già alle ore 15.00 sul canale tematico per seguire tutte le fasi decisive di questa nuova frazione. Per chi invece non potesse mettersi davanti al televisore, ecco pure la possibilità garantita dalla diretta streaming video, per gli abbonati tramite Eurosport Player oppure anche Sky Go. Informazioni importanti sulla corsa spagnola saranno disponibili anche sui social network: su Facebook la pagina ufficiale è Vuelta a España, mentre l’account ufficiale Twitter è @lavuelta, particolarmente preziosi per chi non potrà seguire la corsa su Eurosport.



VIA LIBERA ALLA FUGA

Il gruppo lascia fare, nell’undicesima tappa della Vuelta 2019 le emozioni arrivano tutte dalla grande bagarre tra i 14 fuggitivi che a questo punto sono sicuri di giocarsi il successo di giornata. Infatti a meno di 40 km dal traguardo di Urdax il ritardo del gruppo sfiora i tredici minuti, ma davanti i fuggitivi non sono più compatti e ci sono continui rimescolamenti nelle posizioni. In questo momento al comando troviamo un terzetto formato da Gorka Izagirre (Astana Pro Team), Alex Aranburu (Caja Rural-Seguros RGA) e Lawson Craddock (EF Education First), che si è aggiunto ai primi due in un secondo momento. Il gruppetto infatti si è sgranato e sono già cominciati scatti e controbatti, che renderanno molto impegnativo per la testa della corsa l’avvicinamento al traguardo. Da notare che sul Gpm di seconda categoria del Col d’Ispéguy è passato per primo Aranburu davanti a Izagirre e Craddock, ma adesso in palio c’è il grande obiettivo della vittoria di giornata. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



IL GRUPPO LASCIA FARE

Meno di 100 km ormai all’arrivo dell’undicesima tappa della Vuelta 2019, questa frazione che segna l’ingresso del Giro di Spagna nella sua seconda metà vede sempre all’opera la fuga di quattordici uomini composta da Jorge Arcas (Movistar Team), François Bidard (AG2R La Mondiale), Gorka Izagirre (Astana Pro Team), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Lawson Craddock (EF Education First), Benjamin Thomas (Groupama-FDJ), Damien Howson (Mitchelton-Scott), Amanuel Ghebreigzabhier e Ben O’Connor (Dimension Data), Matteo Fabbro (Katusha Alpecin), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Alex Aranburu e Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Mikel Iturria (Euskadi-Murias). Il loro vantaggio è adesso superiore agli otto minuti e di conseguenza ci sono buone probabilità che questo tentativo possa avere successo, a meno che il gruppo acceleri la propria andatura in modo significativo da adesso in poi. Da segnalare che, come era facilmente prevedibile, Angel Madrazo è passato per primo sul Gpm di terza categoria del Col d’Osquich conquistando altri tre punti per rafforzare la propria maglia a pois. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

FUGA DI 14 UOMINI

Una fuga di ben quattordici uomini caratterizza la prima parte dell’undicesima tappa della Vuelta 2019. In diretta dalle strade tra Francia e Spagna, le notizie ci parlano infatti di un folto gruppo alla testa della corsa, composto da Jorge Arcas (Movistar Team), François Bidard (AG2R La Mondiale), Gorka Izagirre (Astana Pro Team), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Lawson Craddock (EF Education First), Benjamin Thomas (Groupama-FDJ), Damien Howson (Mitchelton-Scott), Amanuel Ghebreigzabhier e Ben O’Connor (Dimension Data), Matteo Fabbro (Katusha Alpecin), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Alex Aranburu e Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Mikel Iturria (Euskadi-Murias). Possiamo evidenziare la presenza dell’italiano Fabbro e della maglia a pois Madrazo, che naturalmente andrà a caccia di punti sui tre Gran Premi della Montagna previsti oggi. È uscito dal gruppo anche Cyril Barthe (Euskadi-Murias), che però da solo non ha speranze e dovrebbe venire presto riassorbito dal gruppo, che attualmente viaggia con un ritardo di circa sette minuti a poco meno di 140 km dal traguardo. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

SI COMINCIA

Mentre sta per cominciare l’undicesima tappa, ecco che senza ombra di dubbio la sorpresa nella Vuelta 2019 è Tadej Pogacar: vincendo la nona tappa il giovane sloveno si è infilato nella Top Ten della graduatoria, poi ha perso contatto dal connazionale Primoz Roglic durante la cronometro ma resta con la concreta possibilità di podio. Nella sua prima stagione da professionista, il classe ’98 sta decisamente stupendo: secondo nella classifica della maglia bianca (alle spalle di Miguel Angel Lopez), Pogacar ha vinto il Tour de l’Avenir dello scorso anno e sempre nel 2018 era stato settimo nella prova in linea Under 23 ai Mondiali di Innsbruck. Il 2019 lo ha visto impegnato nella Liegi-Bastogne-Liegi in cui ha tagliato il traguardo tra i primi venti, poi ha vinto il Giro di California; una sorta di predestinato forse, che sta confermando quanto di buono si è detto di lui in una Vuelta 2019 che lo vede appena 54 secondi lontano dal podio, e allo stesso tempo dalla possibilità di vincere la classifica dei giovani. Intanto lo attendiamo all’undicesima tappa: chissà che Pogacar possa far sventolare ancora più in alto la bandiera slovena alla Vuelta 2019… (agg. di Claudio Franceschini)

IL GRANDE RIVALE

Alejandro Valverde è il grande veterano che non ha intenzione di lasciare il proscenio ad altri alla Vuelta 2019 che oggi vive l’undicesima tappa: lo spagnolo continua a stupire anche a 39 anni compiuti, e si trova ancora in corsa per la vittoria di una grande corsa a tappe. La carriera parla da sola: c’è un solo successo nei tre grandi giri e si tratta proprio della Vuelta ottenuta dieci anni fa, ma nell’unica partecipazione al Giro d’Italia è arrivato sul podio (2016, preceduto da Vincenzo Nibali ed Esteban Chaves), alla Vuelta è stato per due volte secondo (e in tre occasioni terzo) mentre è salito ancora sul podio al Tour de France, nel 2015 quando a fare meglio furono Chris Froome e quel Nairo Quintana che oggi invece gli è dietro. Questo ovviamente contando solo questo contesto, perché in realtà il palmarès di Valverde è decisamente più ampio; in più in questa Vuelta 2019, entrando nell’undicesima tappa, lo spagnolo è terzo nella classifica a punti e in quella degli scalatori. (agg. di Claudio Franceschini)

IL LEADER ROGLIC

Alla Vuelta 2019 oggi, con l’undicesima tappa, comincia l’inseguimento alla nuova maglia rossa Primoz Roglic: lo sloveno prova a sublimare un grande 2019 che lo ha visto anche vincere l’UAE Tour, la Tirreno Adriatico e il Giro di Romandia. Soprattutto il capitano della Jumbo-Visma si era già vestito di rosa al Giro d’Italia, indossando la maglia di leader della corsa nelle prime tappe; in seguito l’ha dovuta cedere ma è riuscito a conservare il podio giungendo terzo, e dunque dimostrando di poter essere competitivo anche nelle corse a tappe. Che andasse forte a cronometro lo aveva già dimostrato in passato: medaglia d’argento ai Mondiali del 2017, nel 2019 è già arrivato a quota quattro successi individuali contro il tempo più una cronosquadre al Romandia. Quest’anno Roglic ha deciso di non correre il Tour de France: nel 2018 lo aveva fatto ed era giunto quarto, adesso alla Vuelta 2019 potrebbe arrivare la definitiva consacrazione ma manca ancora molto per arrivare a Madrid… (agg. di Claudio Franceschini)

PRESENTAZIONE 11^ TAPPA VUELTA 2019

La diretta Vuelta 2019 oggi ci proporrà l’undicesima tappa Saint Palais-Urdax Dantxarinea di 180 km, frazione mossa con la quale la Vuelta 2019 farà ritorno in Spagna, ma dopo avere pedalato per quasi tutto il giorno ancora in Francia, dove ieri c’è stata la cronometro di Pau. Considerando che in precedenza avevamo avuto il tappone pirenaico ad Andorra e il riposo, sarà dunque il ritorno in Spagna per la Vuelta che vi mancava da sabato, quando sotto la pioggia vinse il tedesco Niklas Arndt sul traguardo di Igualada. Oggi potrebbe essere una giornata simile, troppo dura per i velocisti ma non abbastanza difficile per scatenare gli istinti dei big: tappa dunque che si annuncia perfetta per gli attaccanti in cerca di gloria per un giorno, ma che richiederà in ogni caso grande attenzione anche da parte di chi punta all’obiettivo massimo in questa Vuelta 2019, anche perché di pianura ce ne sarà ben poca e di conseguenza le imboscate sono dietro l’angolo per chi dovesse farsi cogliere impreparato.

VUELTA 2019, 11^ TAPPA SAINT PALAIS-URDAX DANTXARINEA: IL PERCORSO

In attesa della diretta Vuelta 2019, vediamo adesso che cosa ci proporrà il percorso di questa undicesima tappa Saint Palais-Urdax Dantxarinea, che come spesso succede alla Vuelta possiamo definire collinare. La partenza avrà luogo da Saint Palais alle ore 12.51. Si pedalerà fra continui saliscendi, non particolarmente impegnativi ma con pochissima pianura; la prima salita classifica come Gpm sarà il Col d’Osquich (km 77,2) di terza categoria con i suoi 4,9 km di ascesa al 6,1% di pendenza media. Più impegnativo sarà il successivo Col d’Ispeguy, con 7,2 km di salita al 7,1% medio: proprio in cima, in corrispondenza con il Gpm di seconda categoria al km 123,2 della tappa, si attraverserà anche la frontiera tra Francia e Spagna. Discesa e immediatamente si tornerà a salire verso il Col de Otxondo (km 142,8) di terza categoria, ascesa di 7,6 km al 4,7% medio. Dopo un primo passaggio dalla località del traguardo, si tornerà brevemente in Francia per poi rientrare definitivamente in Spagna. Attenzione anche al finale verso l’arrivo di Urdax Dantxarinea, perché sarà caratterizzato da morbidi ma continui saliscendi, inoltre lo sprint intermedio sarà a soli 8,1 km dal traguardo e potrebbe ulteriormente accendere la bagarre.