Ugo Spezia, ingegnere nucleare esperto di fonti energetiche, già dirigente Sogin (Società gestione impianti nucleari) e membro della Giunta esecutiva del Foratom (Forum atomico europeo), contesta la direttiva case green, rivista dal Parlamento Europeo ma ancora troppo ferrea. “Una decisione che va rivista radicalmente perché è un’operazione antieconomica per il Pil dei Paesi membri e per i bilanci delle famiglie e delle imprese” spiega sulle pagine de La Verità. Si tratta, secondo l’esperto, dell’ennesima “imposizione finalizzata, in teoria, a contrastare i cambiamenti climatici. Ma è scientificamente dimostrato che i cambiamenti climatici non dipendono dalle emissioni di Co2. Anzi, è vero il contrario: l’aumento della temperatura media globale – che, peraltro, resta tutto da dimostrare – determina l’aumento della temperatura media degli oceani, che a sua volta causa la liberazione in atmosfera di parte della Co2 disciolta negli oceani”.
Quindi, secondo l’ingegnere, “è l’aumento di temperatura a generare la Co2, non il contrario. Ma c’è un’altra considerazione che dovrebbe indurre alla razionalità anche chi di scienza capisce poco. L’Europa è attualmente responsabile del 7% delle emissioni di Co2 a livello mondiale e le emissioni del resto del mondo stanno aumentando del 7% all’anno. Quindi, anche se l’Europa azzerasse oggi le proprie emissioni, entro un anno questa riduzione sarebbe annullata da quelle del resto del mondo”. Inoltre “la riduzione delle emissioni ha costi elevatissimi che vengono fatti pagare alle famiglie e alle imprese. Se l’economia europea continua a essere depressa come dal 2008 a oggi, quegli obiettivi rischiamo di raggiungerli senza fare nulla: sarebbe sufficiente la chiusura, ormai dietro l’angolo, delle industrie ad alta intensità energetica, le quali, dati i costi dell’energia, già oggi non sono più in grado di reggere la concorrenza internazionale”.
Direttiva case green: “Le famiglie non sapranno fronteggiare i costi”
Secondo la direttiva case green, in Italia circa 5 milioni di edifici dovranno essere ristrutturati, in assenza di sussidi. Ugo Spezia, ingegnere nucleare, sulle pagine de La Verità prosegue: “È evidente che le famiglie italiane non saranno in grado di fare fronte a un impegno tanto gravoso senza un sostegno pubblico. In realtà, servirà molto di più di quanto preventivato. Le ristrutturazioni “coatte”, così come hanno dimostrato le vicende del “superbonus edilizio”, scontano prezzi di mercato gonfiati. Grazie allo “sconto in fattura” i valori a preventivo sono raddoppiati, tanto paga Pantalone… L’improvviso incremento della domanda ha fatto salire alle stelle i prezzi dei materiali, che peraltro non si trovavano più. Con il risultato che la maggior parte degli interventi di ristrutturazione è costata più del doppio dei prezzi di mercato ed è tuttora incompiuta. Le stesse imprese edili, dopo l’abbuffata del Superbonus, oggi sono in crisi”.
La nuova normativa stabilisce inoltre che dal 2040 saranno bandite le caldaie a gas. “È la fotocopia di una legge che è stata introdotta qualche anno fa in Germania. Pensi che in Germania è vietato l’uso del carbone, del gasolio, dei termo-camini a legna e delle stufe a pellet. Vietando anche il gas, i tedeschi sono costretti a scaldarsi con le stufe elettriche e con le pompe di calore, anch’esse elettriche, scontando un prezzo dell’energia che, grazie alla recente chiusura delle centrali nucleari, è praticamente raddoppiato e costringe la Germania a importare energia elettrica di origine nucleare dalla Francia. Grazie a queste scelte oggi l’economia tedesca è in recessione. Non è certo un esempio da seguire”. La svolta green dell’Europa, conclude l’ingegnere, “è una scelta di carattere ideologico, imposta dai Verdi grazie alla loro posizione di ago della bilancia nelle coalizioni di governo di molti Paesi. Ma è anche una scelta antieconomica che ha effetti drammatici sul Pil dei Paesi europei e, in particolare, sui bilanci delle famiglie e delle imprese”.